Chiara Ferragni: la truffa a nome dell’influencer, dove è la verità?
Solitamente cerchiamo di non incentivare la viralizzazione di situazioni di tale gravità, però, leggendo la storia del signor Mario (nome oscurato per motivi dì privacy), abbiamo deciso di raccontare il nostro punto di vista.
In un periodo in cui il lavoro scarseggia, forse più del normale, in un momento in cui la pandemia porta la gente a diventare, per forza di cose, più formica che grillo (ve la ricordate la storia che ci raccontavano per imparare a risparmiare, vero?), c’è chi gioca sulla disperazione.
È questo quello che è accaduto nelle ultime ore, quando un non ben definito hacker, ha ben pensato di sfruttare l’immagine sociale di Chiara Ferragni e Fedez, realizzando una diretta in cui si promettevano ingenti cifre per aiutare chi ne avesse più bisogno.
“Ho figli piccoli, 100 euro per noi sono troppi”, mi racconta il signore disperato, mentre mi parla della cifra che gli hanno maledettamente rubato dal conto corrente.
Un errore, un minimo errore di calcolo, di fiducia al volto che durante i mesi di lockdown ha deciso di aprire il proprio portafogli e donare qualcosa agli ospedali. Per aiutare in un momento di enorme crisi.
La stessa cosa è quella che hanno pensato i poveri malcapitati di questa truffa che ha dell’incredibile. Sì, è incredibile che ancora qualcuno pensi che sia possibile regalare 5000 euro ad un perfetto sconosciuto.
Allo stesso tempo, però, non è possibile biasimarli. La disperazione, le ristrettezze, spesso giocano sulla lucidità della gente. Soprattutto quando una piccola cifra, per alcuni potrebbe apparire una luce in mezzo al tunnel.
Noi non sappiamo chi siano le altre vittime ad aver subito una perdita, anziché un regalo che avrebbe potuto risollevare le sorti si alcuni, almeno in piccola parte. Però ci sentiamo vicini, a tutti i signori Mario che si sono visti ritirare somme semplicemente per aver creduto nel grande potere dei social.
Perché Facebook sa aiutare, a volte, ma anche distruggere, soprattutto quando non vengono applicate forme di tutela agli utenti. Soprattutto, quando si permette a gente infame di giocare sulla vita e sull’economia delle persone.
“Ho paura che possano ancora prelevare altro, che possano arrivare a me” ci dice ancora. E noi ci sentiamo impotenti, traditi, come sé quella cifra l’avessero tolta ad uno di noi.
Perché è vero, noi non sappiamo fino a che punto una truffa possa arrivare, quali dati possano conoscere di queste persone. Quanto si debba temere che domani, un altro individuo capace a montare un’immagine su un video, possa tornare a disturbare la serenità di una famiglia.
Noi non sappiamo se domani, questa persona guarderà ancora con un sorriso i post in bacheca, scorrendo con il dito tra le centinaia di immagini e frasi pubblicate dagli amici. Perché magari, avrà dovuto lavorare un giorno in più, un’ora in più, o avrà dovuto rinunciare a qualcosa, per compensare quello che gli è stato tolto.