Avreste mai detto che l’ansia da matematica possa essere un fenomeno reale? Con i nostri consigli potrai aiutare il tuo bambino a superare questa paura ed affrontare i numeri nel modo migliore.
Se effettuare calcoli e pensare di dovervi mettere sui libri di matematica vi innnervosisce, non preoccupatevi. Questa sensazione è del tutto normale e non siete i soli a provarla.
L’espressione “ansia da numeri” è stata coniata più di cinquant’anni fa in America, poichè quasi la totalità della popolazione provava spiacevoli sensazioni nell’affrontare questa materia.
Con il passare del tempo, però, questo fenomeno è diventato sempre più radicato, portando gli studenti ad una certa impotenza di fronte a problemi matematici.
La storia di questa ansia è lunga e parte dai primi anni di scuola, dalle elementari, per la precisione, quando i test a tempo e la memorizzazione forzata iniziano ad insinuare una forma di fobia del non riuscire a raggiungere il risultato.
Secondo una ricerca condotta dall’università di Stanford, i neuroscienziati hanno dimostrato che chi soffre di ansia da matematica, vede illuminare una specifica zona del cervello, in cui si annidano le paure più forte, paragonabile alla sensazione che si prova vedendo serppenti e ragni. Accendendosi questa lampadina immaginaria, chiaramente, il centro del cervello atto a risolvere i problemi, si spegne.
Come aiutare il proprio bambino a superare l’ansia da matematica?
Bisogna, quindi, capire come migliorare l’atteggiamento dei bambini in relazione alla matematica, partendo proprio dall’educazione. Questo perchè la matematica è dappertutto, in qualunque cosa si faccia e in qualunque azione si compia.
Per riuscire a superare indenne questa fase, è necessario insegnare al bambino a giocare con i numeri e con i concetti matematici, senza forzature e nel modo più naturale possibile.
Innanzitutto, l’ansia da matematica va individuata, poichè si deve intervenire tempestivamente, prima che questa blocchi e non permetta ai vostri figli di sentirsi liberi, anche di sbagliare.
L’ansia da matematica è, purtroppo, una fobia reale, presente in tutto il mondo, legata spesso ad un fenomeno di genere. La ricerca svolta, infatti, afferma che le madri sono inclini a trasmettere questa sensazione negativa ai propri figli. Per evitare che ciò accada, è importante essere consapevoli di ciò che si dice nel momento in cui si parla di matematica e di numeri. Bisogna imparare a contenersi ed a controllare i termini che si usano.
Sono bandite, quindi, affermazioni come “non mi piace la matematica“, oppure “non ero bravo in matematica quando avevo la tua età”. Usare questo tipo di frasi con i propri figli, li porta indirettamente a rendere meno in questa materia, diminuendo drasticamente le possibilità di ottenere risultati positivi. Questo fenomeno, secondo lo studio, riguarda soprattutto il risultato della comunicazione tra madri e figlie.
Potrebbe sembrare orribile, però uno dei modi per evitare che il proprio figlio sviluppi l’ansia da matematica è fingere. In che modo?
Affermando che la materia sia interessante, parlando di ottimi risultati e valutazioni ottenute e raccontando di quanto possa essere utile conoscere e saper operare con i numeri nella vita.
Introdurre la matematica nella quotidianità
I bambini che dimostrano diversi successi in campo matematico, sono proprio quelli che alle spalle hanno avuto genitori che hanno saputo sottolineare la matematica in tutti i momenti della loro vita, rendendola ordinaria.
Riuscire a comportarsi in questo modo è molto semplice. Basterà semplicemente porre domande.
“Mi aiuti a mettere a posto questi barattoli in dispensa? Credi che ci sia spazio per tutti? Ti sembrano troppo grandi?”
Introdurre il concetto di misurazione è interessante, poichè stimola il bambino a trovare una soluzione, così da iniziare a rendersi conto di avere una mente in grado di risolvere problemi. Partire così, lo aiuterà a districarsi anche nei problemi di matematica, capendo che con la conoscenza dei concetti e la possibilità di capire quale di questi utilizzare per trovare la risposta, può vivere serenamente il rapporto con i numeri.
Quindi, il segreto è quello di fare in modo che i bambini utilizzino la vista per osservare e pensare. Creare schemi visivi li aiuterà a sviluppare più velocemente il piacere di risolvere i problemi, senza sviluppare l’ansia da matematica.
Crescere senza ansia da matematica
Man mano che si cresce, poi, diventa ancora più semplice introdurre la matematica nella loro vita. Soldi, disegni, occasioni per parlare di numeri anche attraverso i giochi da tavolo e i puzzle.
Giocare insieme al proprio figlio permette di instaurare un rapporto più profondo, permettendo ad entrambi di parlare di matematica. Proprio per questo puzzle e giochi di carte diventano un valido supporto, poichè aiutano a sviluppare le abilità di base.
L’importante è sempre quello di mantenere un certo equilibrio e non passare dal ruolo di genitore a quello di insegnante.
Non è necessario, infatti, interrogare i propri figli, ma, piuttosto, diventa importante porre domande aperte e reali, soprattutto riguardo ciò che hanno di fronte a loro.
Perchè si sviluppa l’ansia da matematica?
Molti studenti possono essere disorientati da una istruzione matematica che forza la memorizzazione e fa pressione sulla conoscenza di formule e fatti. Per alcuni, infatti, può risultare stressante o superficiale.
Per far “innamorare” della matematica, è necessario abbinarla al processo di crescita e, sicuramente, con la consapevolezza che solo lo studio e l’esperienza aiuteranno a migliorare le proprie abilità.
La casa, in questo frangente, deve restare sempre il rifugio sicuro, in cui non si deve temere di sbagliare. Per questo è importante che un genitore insegni al proprio bambino anche la possibilità di commettere un errore e dargli la possibilità di correggersi.
Solo così imparerà senza paura alcuna.
Per un genitore che non ha mai superato l’ansia da matematica, avere un figlio può rappresentare un’ottima possibilità per ripartire da zero e rivivere tutte la fasi in maniera positiva.
La matematica è presente in tutte le fasi della propria vita e proprio per questo è necessario guardarla con meraviglia e con consapevolezza.