ONU Unga75, il mondo ha bisogno di più donne al potere

Si è da poco conclusa la 75esima assemblea dell’ONU UNGA75 (United Nation General Assembly), durante la quale si è ampiamente discusso, tra le altre cose, dell’uguaglianza di genere e dell’emancipazione femminile, in occasione del 25esimo anniversario della Quarta Conferenza Mondiale sulle Donne (Beijing +25).

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Nel mondo l’eguaglianza tra uomini e donne, per esempio nei salari, avanza molto lentamente. È noto come lo stipendio medio di un uomo sia superiore del 23% circa a quello di una donna, a parità di ruolo. Questo fenomeno è conosciuto come Gender Pay Gap e comporta un rapporto diseguale con il reddito e con l’indipendenza economica che accompagna le donne dall’infanzia alla pensione.

Questo non ci stupisce se pensiamo che la società moderna sia stata pensata, organizzata e gestita dagli uomini per gli uomini. Le donne, che fino a poco tempo fa non avevano voce in capitolo, sono state completamente escluse da tutte quelle scelte politiche che ora condizionano la nostra società.

Per questo motivo è importante l’inclusione delle donne nei ruoli di potere, per debellare l’ideale maschio-centrico tuttora fissato nella politica e nella cultura di massa per poter finalmente arrivare ad una pura e semplice uguaglianza di genere.

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Conferenza Onu UNGA75

La promessa di Pechino

La conferenza di Pechino è stata un punto di svolta a livello globale, ma c’è ancora molto da lavorare sulle promesse fatte venticinque anni fa. I diritti delle donne, sulla carta, sono una priorità per molti leader politici ma, in pratica, vengono tuttora negati ed ostacolati.

Come se non bastasse, la pandemia di Covid-19 ha contribuito ad alimentare le disuguaglianze e ha causato l’aumento di violenza di genere e di altre pratiche abusive ed oppressive.

Antonio Guterres

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Durante l’assemblea Onu Unga75, il Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres è stato chiaro: “A meno che i paesi non agiscano subito, la pandemia di Covid-19 può eliminare i deboli progressi fatti verso l’uguaglianza di genere.”

Politico e diplomatico portoghese, segretario generale delle nazioni unite dal 2017, Guterres ha esortato i governi a mettere le donne al centro della ripresa, al fine di “mantenere la promessa di Pechino”. Nel suo discorso ha inoltre sottolineato come le donne, sempre a seguito della pandemia, siano state le prime a perdere il lavoro.

Di conseguenza, secondo Antonio Guterres “i fondi di stimolo dovrebbero mettere i soldi direttamente nelle mani delle donne attraverso trasferimenti di denaro e crediti. I governi dovrebbero estendere le reti di sicurezza sociale alle donne nell’economia informale e riconoscere il valore del lavoro di assistenza non retribuito”.

All’appello del Segretario Generale a Onu Unga75 si è unito anche il presidente cinese Xi Jinping con un video pre-registrato. Il leader cinese afferma che bisogna ridurre al minimo l’impatto del Covid-19 sulle donne e lottare per un’autentica parità di genere, garantendo che “l’uguaglianza tra uomini e donne è una politica statale fondamentale in Cina”.

Phumzile Mlambo-Ngcuka bacchetta l’ONU:“questo progresso non è sufficiente; per di più, è stato rallentato”.

Così ha dichiarato Phumzile Mlambo-Ngcuka, direttrice di UN Women, ente delle Nazioni Unite che dal 2010 si batte per l’uguaglianza di genere e l’emancipazione delle donne.

Phumzile Mlambo-Ngcuka è stata vicepresidente del Sudafrica dal 2005 al 2008 durante la presidenza di Thabo Mbeki, prima di essere scelta dall’ex segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon per guidare l’ente dedicato alle donne. Prima di lei, la presidente del Cile, Michelle Bachelet.

L’Entità delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne (UN Women) è un ente dell’ONU istituito nel luglio 2010 ed è diventato operativo nel gennaio del 2011.

Per Mlambo-Ngcuka è tempo che le azioni cambino il corso della storia, in particolare per le donne tra i 25 e i 34 anni che sono sempre più a rischio di vivere in condizioni di estrema povertà rispetto agli uomini.

“È tempo di porre fine alle leggi discriminatorie, alle norme e all’omofobia, di porre fine alla violenza degli uomini contro le donne e fare uno sforzo convenuto per mettere le donne al centro della giustizia”.

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Cosa ci lascia la conferenza Onu Unga75?

“Le donne ora chiedono un balzo al 50% di rappresentanza, o parità in tutti i settori, compresi i gabinetti, i consigli aziendali e in tutta l’economia”, ha concluso alla Onu Unga75 la direttrice di UN Women e chiede che le donne siano “beneficiarie dei pacchetti di stimolo fiscale del Covid-19 e coinvolte in tutti i processi di pace”.

I diritti delle donne non sono negoziabili ed è necessario che i leader politici intervengano subito con azioni e investimenti. Così dichiara Natalia Kanem, capo del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (UNFPA).

“Investire nelle donne e nelle ragazze non è solo una questione di diritti; è anche un’economia intelligente, con vantaggi per la società molte volte superiori”.

 

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