Tutti quanti avremo sicuramente sentito parlare, almeno una volta nella nostra vita, di eventi sovrannaturali o di spiriti che vagano, senza pace.
Leggende, storie vere o falsi miti sono tante le fonti che provano l’esistenza di un mondo oltre il nostro, dove entità negative e positive continuano a vivere cercando in tutti i modi di far sentire la loro presenza.
Uno degli strumenti più utilizzati, da esperti del paranormale e demonologi, per comunicare e confermare la presenza di tali anime è sicuramente la tavola Ouija.
Apparentemente un gioco da tavola, formato da lettere e numeri sui quali si sposterebbe la planchette, ma in realtà uno strumento alquanto pericoloso.
La Tavola Ouija: Le origini
La tavola Ouija fu inventata dall’avvocato Elijah Bond verso la fine del 19° secolo.
È costituita da una superficie in legno su cui sono disposte lettere e numeri, ed una planchette utilizzata per spostarsi su di essa. Nel 1913 Pearl Curran, una chiaro veggente americana, affermò di essere riuscita a parlare con lo spirito di una certa Patience Worth.
Ma c’è davvero uno spirito dietro tutto questo o è solo suggestione?
La scienza spiega che dipende tutto dall’effetto ideomotorio, che porta la planchette ad essere guidata da movimenti muscolari inconsci e l’illusione è talmente forte ed efficace, da far credere ai partecipanti che ci siano davvero degli spiriti in azione.
Il termine “ideomotorio” è stato introdotto dal fisico, William Benjamin Carpenter, nel suo saggio “On the relation of Mind and Matter” del 1852, il quale notò che quest’ultima riusciva a provocare dei lievi movimenti del corpo involontariamente.
Secondo il mondo cattolico, la tavola ouija è tutt’altro che innocua e gli spiriti con cui ci si mette in contatto non sono altro che entità demoniache.
La maggior parte delle persone che abbiano provato questa pratica, racconta invece, che i suddetti “spiriti” compongano, per la maggiore, parole senza senso essendoci infatti più “menti” a concentrare la propria forza sul puntatore.
Ma per capire quanto di queste tesi sia vero, cominciamo a capire come si usa una tavola ouija.
La Tavola Ouija: Istruzioni per l’uso
Se avrete mai letto qualcosa in merito a questa pratica, saprete che la prima cosa da fare per usare come si deve la tavola ouija, sarà quella di preparare l’ambiente: luci soffuse, magari solo quelle di qualche candela accesa sul tavolo, tavola ouija e planchette.
Se non si è in possesso di una tavola in legno non è un problema, basta un foglio di carta e un pennarello per riprodurla a mano.
Dopo essersi disposti a semicerchio sul tavolo è consigliato seguire alcune direttive, fra cui:
-Usare la tavola sempre in gruppo e mai da soli, per evitare di farsi prendere troppo dalla paura o dalla suggestione del contesto,
-Cominciare con le domande partendo dal “C’è qualcuno qui con noi?”,
-Non chiedere mai come sono morti e soprattutto anche se la situazione si fa difficile, evitare di staccare le dita dalla planchette,
-Infine, se la paura è troppa è possibile chiedere di interrompere la seduta.
Per quanto questa pratica possa sembrare inquietante o inverosimile è bene considerare la varietà di casi che hanno visto manifestarsi delle presenze pericolose in vari modi, primo fra tutti Zozo.
Chi è Zozo? Il demone della tavola ouija
Se frequentate siti e forum legati al paranormale, vi sarà già capitato di sentire questo nome: Zozo è una presunta entità demoniaca legata all’uso della tavola Ouija, un essere spaventoso e malvagio che tormenterebbe chi gioca troppo a lungo con planchette e affini.
Usare una tavola Ouija non sarebbe dunque solo sbagliato, ma anche pericoloso.
Le testimonianze su internet seguono tutte, più o meno, lo stesso copione: un gruppo di giovani decide di provare, per divertimento, a praticare una seduta spiritica; a un certo punto, la planchette comincia a muoversi insistentemente sulle lettere Z e O formando sequenze come ZOZOZOZO o a descrivere degli “otto”, segno che lui ha deciso di manifestarsi.
Zozo è un essere contorto, che si dimostra inizialmente cordiale e benevolo, o si presenta con un nome diverso presentandosi nel mezzo di una conversazione con un altro spirito, per interrompere la comunicazione o entrare in contatto con chi pone domande.
Potrebbe spacciarsi per un parente o un amico deceduto e sembra inoltre, che manifesti un atteggiamento provocatorio, comunicando soprattutto con le donne. Alla richiesta di rivelare il suo vero nome, la planchette comincia ad eseguire strane figure a 8 o a Z invertite, mentre le sue risposte diventano ripetitive.
Quello che accade dopo è spaventoso e misterioso: chi racconta di omicidi o suicidi, chi di casi di possessione, di attacchi fisici e mentali verso la propria persona o la famiglia, di abusi maledizioni e altri fenomeni riconducibili a un demone parassita.
Giusto per rendere la cosa ancora più inquietante, qualcuno ha fatto notare che le cifre dell’anno in corso, il 2020, appaiono sinistramente simili alle lettere ZOZO. Che sia quindi sotto il segno di questo demone tormentatore?
La tavola Ouija al cinema e sul web: realtà o ispirazione?
Come detto inizialmente, la pratica di questa attività paranormale si rifà a molti miti e storie, che l’hanno resa così interessante agli occhi del pubblico da usarla come fonte di ispirazione per molti film e video.
Tra le pellicole più famose a riguardo, non possiamo certo dimenticare quelle di alcuni film basati totalmente su questa pratica, fra cui: Ouija (2014), Ouija – L’origine del male (2016), Ouija House (2018), The Ouija Experiment (2011).
In tutti questi film l’incipit è lo stesso, un gruppo di persone si riunisce attorno a un tavolo con lo scopo di svolgere una seduta spiritica: chi per evocare una persona cara recentemente comparsa (Ouija 2014), chi per fini professionali o di ricerca ( The Ouija Experiment 2011, The Ouija House 2018), chi per includere un nuovo trucco alle finte sedute spiritiche per frodare ingenui malcapitati (Ouija – Le origini del male 2016).
Il risultato sarà un incontro ravvicinato col male e con forze inimmaginabili, pronte a tutto per liberarsi e diventare parte del mondo.
Lungometraggi, a tratti inquietanti ma anche intraprendenti, che potranno suscitare sicuramente interesse verso chiunque sia affascinato dal paranormale, nonostante la presenza un po’ troppo eccessiva di colpi di scena non troppo reali.
Ma se questi film non saranno bastati a suscitare la giusta inquietudine per questa pratica paranormale, ecco che a intercedere, ci saranno due pellicole della famosissima saga di The Conjuring, rispettivamente i primi due L’evocazione del 2013 e Il caso Einfield del 2016.
Come sappiamo questa saga, diretta da James Wan, si rifà a veri casi paranormali che vedono protagonisti due famosissimi demonologi e investigatori, Ed e Lorraine Warren.
Nei primi due film si raccontano i casi di possessione e manifestazione di un’entità demoniaca di grande potenza: Nel primo film si manifesta come Bathsheba, una strega la quale si era suicidata impiccandosi all’albero antistante la casa, in cui la storia si svolge, dopo aver tentato di sacrificare suo figlio, professando il suo amore per Satana e maledicendo tutti coloro i quali avrebbero posseduto la sua proprietà.
Questa entità inizierà a manifestarsi alla famiglia Perron con eventi paranormali, che si susseguiranno sin dalla prima notte in cui quest’ultima si sarà trasferita. Le attività saranno sempre più frequenti e sempre intorno alle 3.00 di notte, tanto da arrivare a vere e proprie possessioni che tormenteranno la vita dei Perron fino all’arrivo dei Warren.
Il secondo film, tratta invece, un altro fra i più famosi casi dei Warren, il poltergeist di Enfield.
Nel 1977, nel borgo londinese di Enfield, la famiglia Hodgson, composta dalla madre Peggy e dai figli Margaret, Janet, Johnny e Billy, vive delle esperienze paranormali che colpiscono prevalentemente l’undicenne Janet, la quale si vede improvvisamente colpita dalla possessione da parte dello spirito di un uomo anziano che si rivelerà essere il demone Valak, una terrificante entità vestita da suora.
In entrambi i film vediamo i due demonologi porre numerose domande alle vittime di manifestazioni paranormali, tra cui quella di aver praticato attività occulte come la tavola ouija, ulteriore segno che questa attività non sia affatto un gioco ma che possa rivelarsi davvero pericolosa.
Anche Youtube presenta in classifica moltissimi video riguardanti la pratica di questa attività paranormale per curiosità e divertimento o semplicemente corti adibiti a sapere di più sull’uso della tavola e sulle relative conseguenze.
Pronti alla vostra prima seduta, per entrare a far parte del mondo del paranormale?