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Tiziano Ferro si racconta nel suo documentario dal titolo “Ferro”

Tiziano Ferro

Classe 1980, Latina. Tiziano Ferro ha ormai 40 anni, ma ha iniziato a cantare vent’anni fa, appena maggiorenne. La famiglia è composta dalla madre Juliana, dal padre Sergio e dal fratello minore Flavio. Fin da quando è giovanissimo Tiziano coltiva la sua passione per la musica, che da sempre è la sua salvezza.

Dopo un tour per festeggiare i suoi 40 anni insieme ai suoi fan rinviato, a causa del corona virus, arriva sul piccolo schermo il suo documentario dal titolo “Ferro”. Diretto da Beppe Tufarulo e prodotto da Banijay Italia, è uscito il 6 novembre sulla piattaforma streaming Prime video. Racconta la sua vita, dalla giovinezza fino a oggi. È un viaggio introspettivo, all’interno della sua vita privata, che ci porta a conoscere alcuni dei suoi segreti più oscuri.

I problemi di peso

Tiziano racconta dei problemi di peso avuti in adolescenza, ma prima ancora racconta di quanto fosse dura per lui, timido e ingenuo, difendersi dai suoi compagni di classe che lo deridevano, prendendolo in giro principalmente per il suo peso. Canta per la prima volta e viene notato da Mara Maionchi e dal marito Alberto Salerno, che gli offrono un contratto. I suoi produttori credono molto in lui e nelle sue canzoni, ma nessuno vuole offrirgli un contratto per fare un disco e Tiziano dice che c’è un non detto. Nessuno gli permette di incidere il suo primo disco per via del peso, così smette di mangiare e da 100 kg arriva a pesarne 70.

L’alcolismo e l’omosessualità

Inizia così la sua carriera, ma lui all’interno di quel corpo non suo non si sente bene e così, per caso, spinto dalla band del suo tour, inizia a bere. Non l’ha mai fatto prima, ma non riesce più a smettere. L’alcool è la soluzione per riuscire a sopravvivere a quel mondo di finzione che stanno creando intorno a lui. Non sono stati solo i problemi di peso a farlo sentire inadatto, ma anche l’omosessualità tenuta forzatamente nascosta. La casa discografica cercava di mascherare questo aspetto pagando degli stylist che lo facessero risultare “più maschile”. Solo grazie all’aiuto di chi gli sta vicino Tiziano riesce piano piano a uscire da questo circolo vizioso, iniziando a partecipare agli incontri per gli alcolisti anonimi.

L’amore per Victor

Il documentario si sposta in continuazione tra presente e passato e il legame tra queste due dimensioni è probabilmente proprio Victor, l’uomo di cui Tiziano si innamora e che diventerà presto suo marito. Nel 2019 infatti i due si sposano, prima con una cerimonia in America e successivamente in Italia, circondati dalle loro famiglie e dai loro più cari amici. Fin dall’inizio del documentario Tiziano descrive Victor come l’amore della sua vita, colui che riesce a farlo tornare bambino, l’amore che ha sempre cercato.

Tra Latina e Los Angeles

Da circa tre anni ormai Tiziano si è trasferito a Los Angeles, anche se torna spesso a Latina a far visita alla sua famiglia. Ciò che dice di apprezzare di più della sua nuova città è il fatto di poter andare al supermercato a fare la spesa sentendosi libero, perché nessuno si accorge di lui. La popolarità, racconta, gli ha sempre creato ansia, vorrebbe sentirsi libero di poter fare tutto ciò che gli è sempre piaciuto fare, come stare con gli amici. Victor, il marito, racconta a questo punto di come Tiziano, nonostante fosse in una nuova città, grazie alla sua bontà d’animo sia riuscito a trovare dei veri amici anche a Los Angeles. Tra questi, spunta anche Bianca Balti, famosa modella italiana.

Sanremo 2020

Tiziano racconta anche un’altra importante tappa della sua vita, l’ospitata a Sanremo 2020. Per tutte le giornate del festival, infatti, è stato l’ospite principale, rendendo omaggio, attraverso le sue interpretazioni, ai più grandi interpreti della musica italiana.

 

Una panchina speciale

Durante un viaggio verso casa con Victor, gli mostra i posti per lui importanti nella sua città Natale, Latina. Innanzitutto, lo stadio dove ha fatto il suo primo concerto, dove per la prima volta si è sentito amato e supportato. Poi mostra agli spettatori una speciale panchina. Un giorno, proprio su di essa, gli venne l’ispirazione per l’incipit di una delle sue più famose canzoni: xdono. E nonostante il parco sia da poco stato ristrutturato, i suoi fan hanno voluto che la panchina non fosse portata via, ma che rimanesse esattamente lì. Questo poiché contiene messaggi dai suoi fan, provenienti da tutta Italia, che l’hanno ricoperta di scritte in suo onore.

I gruppi di supporto

Tiziano racconta che, nonostante abbia superato il suo problema con l’alcool, sente comunque la necessità di aiutare gli altri. È per questo che ora è diventato a sua volta uno sponsor: organizza gli incontri e aiuta gli alcolisti a trovare una via d’uscita. Racconta della prima volta in cui lui si recò a uno di questi incontri, ricordando la frase che una donna gli disse sulla porta. Secondo lei aveva avuto coraggio a recarsi lì e che ciò che faceva era importante. Lui inizialmente non capì, ma ora ricorda le sue parole tra le lacrime perchè può capirle, e non le dimenticherà mai.

40 anni

Il documentario si conclude con la festa di compleanno intima per i suoi 40 anni, insieme alla sua famiglia, di cui ora fa parte anche Victor, e dei suoi amici. Tiziano ha compiuto 40 anni e dice di sentirsi finalmente bene e che nonostante la vita ci ponga continuamente davanti a sfide quotidiane, si può andare avanti. Si può anche cadere, anzi, la maggior parte delle volte si cade, l’importante è sapersi rialzare.

Attraverso il documentario Tiziano si è mostrato a nudo, ha raccontato la sua storia per poter essere d’aiuto agli altri. Ha avuto finalmente l’occasione di mostrarsi per quello che è realmente, facendo cadere ogni tipo di stereotipo e pregiudizio. Aveva, probabilmente, la necessità di presentare tutte le sue cicatrici e di raccontare come la musica, in tutto questo tempo, sia sempre stata la sua salvezza.

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