L’Avvocato Gianni Agnelli, era considerato da molti negli anni ‘50 il John Kennedy d’Italia.
Bello, ricco, amante dello sport, dell’azzardo, desiderato dalle donne, l’Avvocato è stato il protagonista delle cronache mondane di quel periodo, e simbolo dell’eleganza all’italiana. Celebri le sue estati in Versilia, terra che amava e che frequentava fin da bambino.
Uomo dallo stile di vita altisonante, che ha sdoganato la cultura del rolex, non ha mai fatto mistero del suo patrimonio.
L’Avvocato Gianni Agnelli: stile e acume di un’epoca
Mentre dominava l’economia italiana tra gli anni ’60 e gli anni ’80, era infatti ammirato tanto per il suo acume aziendale, quanto per il suo buongusto in fatto di stile.
Giovanni Agnelli personifica l’emblema del capitalismo italiano. Il suo successo risiede già del nome, infatti è l’erede del nonno Gianni, fondatore della Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino).
Sarà proprio l’Avvocato a portare l’azienda al suo massimo splendore, grazie anche al boom economico del secondo dopoguerra che vide esplodere la moda dello scooter e la Lambretta, targati Fiat.
Gianni Agnelli entra come Presidente ufficiale nel 1966, e da quel momento incarna l’immagine dell’imprenditore italiano di successo.
Personaggio carismatico, grazie alla sua capacità di mediatore affronta e supera il momento più difficile del capitalismo italiano, caratterizzato dalle contestazioni studentesche prima e delle lotte operaie (“autunni caldi” ) che videro nascere a tutti gli effetti la classe operaia in Italia.
Dal 1974 al 1976 è eletto Presidente della Confindustria. Negli anni 70 la crisi economica non risparmia la Fiat, ma anche in questo caso l’Avvocato dopo aver lungamente dialogato con i sindacati, riesce a far uscire la Fiat da questi anni più forte di prima, assorbendo anche l’Alfa Romeo e la Ferrari.
Lo stile dell’Avvocato Gianni Agnelli
Ma la sua fama va oltre le sue indiscusse capacità professionali: l’Avvocato diventa, lo è ancora adesso, icona di stile violando di fatto le regole fino ad allora proposte in tema di abbigliamento maschile .
L’orologio sul polsino della camicia è quella più famosa: la leggenda vuole che inizialmente fosse costretto a farlo per coprire un tatuaggio che portava sul polso, fonti ufficiali invece raccontano di un problema con la corona del quadrante dell’orologio, che strusciando sui polsini della camicia ne rovinava facilmente il bordo. Per questo motivo e per risparmiare tempo nel guardar l’ora, iniziò ad allacciare l’orologio in quel modo.
La cravatta fuori del pullover, le cravatte larghe, come le portava il duca di Windsor: questi sono i dettagli di stile che hanno contribuito a far diventare Agnelli un’autentica icona di stile, riconosciuta in tutto il mondo.
Alcuni erano vezzi, altri vere e proprie scelte, ma non solo di stile, come ad esempio i famosi scarponcini di camoscio portati sotto l’abito elegante. A causa di un incidente l’Avvocato fu costretto a indossare per tutta la vita tutori e calzature ortopediche ingombranti.
Questo è il vero motivo di questa scelta: color testa di moro a polacchino o chiari senza tacco, gli permettevano sempre di camminare senza disturbi.
La famiglia Agnelli tra gioie e dolori
L’avvocato, come era conosciuto ormai da tutti, faceva parte di una famiglia che in quanto a tragedie non ha nulla da invidiare ai Kennedy: numerosi sono gli eredi Agnelli, morti tragicamente. Uno capeggia su tutti: Giovannino Agnelli, figlio di Edoardo fratello di Gianni, morirà per un male incurabile a soli 33 anni.
Era considerato dall’avvocato suo erede, destinato a diventare presidente della Fiat. Rispecchiava lo zio in tutto, aveva una moglie giovane che aspettava un bambino, ma non ha mai potuto afferrare niente di tutto questo.
Le particolari vicende della famiglia Agnelli, hanno spesso portato a parlare di maledizione, cosa ovviamente non vera per quanto suggestiva. Si tratta di sfortunate circostanze dovute ai casi della vita, non come i Kennedy che pare abbiano sulla loro testa la maledizione di una zingara, fatto molto suggestivo e sfortunato ma a cui fatichiamo a credere.
La famiglia Agnelli oggi è piuttosto divisa, con la figlia di Gianni, Margherita, madre di Lapo, Jaki e Ginevra, che non ha più rapporti con i parenti dopo aver intentato varie cause contro di loro per l’eredità. Tutti sappiamo chi è Lapo Elkann, la pecora nera della famiglia, che però ha lampi di genio notevoli. In molti dicono che sia lui il vero erede dell’Avvocato, che lo ricordi molto in fatto di stile e modi di fare. Voi che dite? Somiglia al nonno?