I capelli sono il tocco finale per rendere un look perfetto. Per il Vintage Friday vediamo com’è cambiato lo stile dei capelli nel corso delle decadi.
Lacca, forcine, mollette e chi ne ha più ne metta. Un look non è mai completo senza un’acconciatura adatta. Nel corso degli anni, così come per i diversi capi d’abbigliamento o il make-up, anche i capelli hanno avuto una vera e propria evoluzione, in ambito di stile ed acconciature.
Perciò vediamo com’è cambiato lo stile dei capelli nel corso delle decadi, dagli anni ’20 agli anni ’00.
Anni Venti
I “ruggenti anni Venti” hanno portato una vera e propria rivoluzione nella moda femminile: basti ricordare gli inizi del movimento femminista che ha rivoluzionato lo stile delle donne. Tutto si accorcia, dagli abiti ai capelli, quindi ecco diffondersi tagli più corti sulle donne, i cosiddetti “capelli à la garçonne”.
La tendenza principale era sicuramente il taglio corto, declinato in maniera diversa. Tra le tendenze protagoniste troviamo anche le onde molto marcate, soprattutto sui tagli corti o medio-corti e si andava dal taglio cortissimo al carré corto, un taglio squadrato e molto deciso. Spesso le punte dei capelli erano lavorate con la cera per farle aderire agli zigomi, mentre diverse donne (soprattutto le attrici e le dive di quel tempo) indossavano i cosiddetti “tirabaci”, ovvero dei riccioli che venivano appiattiti sulla fronte o sulle guance.
Per finire, una delle tendenze principali degli anni Novanta era l’utilizzo di gioielli per i capelli, come cerchietti e headbands, arricchiti da diamanti e decorazioni scintillanti, per impreziosire le acconciature e rendere il look più femminile.
Anni Trenta
In questi anni rimane la tendenza delle onde, ma i capelli si allungano leggermente di più. Le onde davano un aspetto più giovane e vivace e molte donne ricorrevano al Crinefil Rapid, ovvero un’ondulazione artificiale che richiamava la più moderna permanente (pratica che, però, era già presente in diversi saloni di bellezza, ovviamente in forma più rudimentale rispetto ad ora).
Diciamo che lo stile dei capelli negli anni Trenta è molto simile a quello della decade precedente, ma con una carica maggiore di femminilità: le onde si fanno più morbide e meno strette e i capelli si fanno più lunghi. Si usava portare la riga di lato, così da scoprire maggiormente il viso.
Inoltre, è proprio in questi anni che si scopre la cura maniacale dei capelli, grazie all’utilizzo di nuovi prodotti per curarli e proteggerli: per il lavaggio non si utilizzavano acqua e sapone, bensì delle lozioni che sgrassavano e lavavano i capelli senza utilizzare l’acqua, lasciandoli profumati.
Anni Quaranta
Negli anni Quaranta il mondo era sconvolto dalla Seconda guerra mondiale e dalla Grande Depressione, perciò anche lo stile accusò profondi cambiamenti a causa delle ristrettezze economiche.
Se da una parte si continuò coi tagli corti (ma meno corti degli anni precedenti) con caschetti e bob che arrivavano all’altezza delle spalle, dall’altra il glamour e il cinema si opponevano con acconciature e stili meno adatti alle fabbriche e più femminili. Una delle acconciature più usate dalle dive di Hollywood era il “ciuffo bombato”, ovvero una sorta di chignon a banana realizzato sulla parte anteriore o laterale della testa: una tendenza che anticipa lo styling degli anni Cinquanta delle pin-up.
Per il resto, erano molto di moda i boccoli, realizzati mediante l’utilizzo dei bigodini o del ferro arriccia capelli oppure con la permanente.
Anni Cinquanta
Con la fine della guerra e l’inizio del boom economico, si diffonde un desiderio di rinascita che si ripercuote anche sullo stile dei capelli.
Tra le tendenze più richieste c’è sicuramente il taglio corto e ondulato, inventato nel 1952 da Alexandre Raimon, uno dei parrucchieri più famosi di Parigi dell’epoca. Si tratta di un taglio che fece tendenza soprattutto tra le star della vecchia Hollywood, copiato da attrici come Grace Kelly, Marilyn Monroe e Betty Page, le quali, ovviamente, facevano tendenza anche tra la gente comune.
Protagonisti di quest’epoca sono sicuramente i riccioli e le onde, meno marcati rispetto agli anni Venti e portati maggiormente su capelli di media lunghezza o lunghi.
Tra le maggiori tendenze, inoltre, troviamo lo chignon a banana di Grace Kelly e la tinta biondo platino portata in auge da Marilyn Monroe.
Anni Sessanta
Negli “swinging Sixties” la moda si fa più colorata e frizzante e non fanno da eccezione i capelli. La parola d’ordine è “volume”, quindi ecco apparire maxi cotonature sui capelli. Lo stile era molto semplice: i capelli venivano lasciati sciolti, con la riga in mezzo, ma venivano cotonati per dare un volume extralarge e decorati con fasce e cerchietti colorati. Altra protagonista degli anni Sessanta era sicuramente la frangia dritta, portata piena o sfilata.
Altra tendenza, decisamente opposta al volume extralarge, era il pixie cut portato in auge da Twiggy: un taglio corto, che richiamava molto lo stile degli anni Venti, ma addolcito da una frangia laterale che lasciava scoperti la fronte e il viso, esaltato dal trucco tipico degli anni Sessanta.
Anni Settanta
Gli anni Settanta hanno rivoluzionato tutto, grazie anche al forte cambiamento politico e di mentalità che c’è stato in quegli anni. La voglia di libertà passa anche per la moda e per i capelli.
Tra le acconciature must di questi anni abbiamo il brushing alla Farrah Fawcett delle Charlie’s Angels: una messa in piega voluminosa, con le punte lisce e pettinate verso l’esterno. I capelli vengono portati perlopiù lunghi e con volume ampio.
Ma oltre a questo, ci sono altri due stili molto in voga: il primo è quello super liscio e sensuale, con frangia piena che incornicia il viso, un po’ alla Brigitte Bardot o Jane Birkin, uno stile sensuale e molto femminile; l’altro stile è in voga è dettato da icone come Diana Ross e Donna Summer e si oppone diametralmente al liscio. Parliamo infatti di acconciature afro e riccissime, dal volume super extra large, per richiamare le atmosfere della disco-music, in voga in quegli anni.
Anni Ottanta
Arriviamo ai chiassosi anni Ottanta, decade caratterizzata dalla stravaganza, sia nella moda che nello stile dei capelli.
Tre parole d’ordine per lo stile dei capelli negli anni Ottanta: volume, cotonatura e frisé.
Basterà ricordare icone come Madonna e Cindy Lauper per avere un’idea dello styling dei capelli in quegli anni.
Il frisé veniva fatto in due modi diversi: andando a dormire con mille treccine nei capelli oppure mediante le piastre a zig-zag; il frisé non danneggiava il capello quanto la permanente, ma permetteva comunque di avere volume (anche se noi lo ricordiamo con un po’ di orrore).
Ovviamente se parliamo di volume, non possiamo che citare la permanente, un vero e proprio must in quegli anni (basti pensare a Sandy alla fine di Grease). L’uso della permanente, però, danneggiava parecchio i capelli, soprattutto dato anche l’utilizzo di una quantità di lacca spropositata per fissarli.
Per ultimo, ma non meno importante: gli accessori. Negli anni Ottanta spesso si usavano cerchietti, fiocchi e nastri (specialmente di tulle) per fissare i capelli e ottenere ancora più volume.
Anni Novanta
Gli anni Novanta hanno caratterizzato molto lo stile dei nostri capelli.
Innanzitutto ecco il ritorno di fiamma della frangia: piena, sfilzata, corta o lunga, non importava, l’importante era somigliare ad una delle nostre eroine di Beverly Hills o magari a Britney Spears.
Tra i tagli, spiccano i pixie cut molto corti, come quelli di Demi Moore o Winona Ryder, oppure il celebre “taglio alla Rachel”. Questo tipo di taglio è stato preso dalla serie simbolo degli anni Novanta, Friends, più precisamente dal personaggio interpretato da Jennifer Aniston. Si tratta di un taglio scalato alle spalle, con più volume sulle radici; negli anni Novanta tutte richiedevano quel taglio di capelli.
Per quanto riguarda il colore, le vere protagoniste di questa decade sono le mèches, ma non delicate e tono su tono, bensì con nette differenze di colore, come quelle di Geri Halliwell (bionde sul rosso fuoco) o quelle di Christina Aguilera (nere su biondo).
Anni Duemila
Arriviamo finalmente agli anni Duemila e in questa decade di cose orripilanti ne abbiamo viste (e anche parecchie).
Tra le acconciature più gettonate c’era il “pouf”, ovvero la frangia tirata indietro e fissata con una molletta, per formare un rigonfiamento.
Altro must di questa decade è la frangia asimmetrica, declinata a seconda delle proprie tendenze. Ve la ricordate la disputa fra truzzi ed emo? I truzzi portavano la frangia scalata (tagliata in modo molto asimmetrico), gli emo portavano una frangia molto piena e di lato, ma anche molto lunga, così da coprire almeno un occhio.
Per quanto riguarda il colore, le tendenze erano i riflessi (piccole ciocche di capelli più chiare, usate per dare più luce ai capelli) e il bicolore biondo e nero.
Questi erano gli stili e le acconciature più in voga dagli anni Venti agli anni Duemila, una vera e propria evoluzione per quanto riguarda gli stili di capelli.
E voi quale preferite?