La moda è un mondo che da fuori appare luccicante, ogni bambina sogna di farne parte perché tutte ci vediamo avvolte da vestiti bellissimi, circondate da personaggi famosi e ammantata da una luce di gloria infinita.
Tiziana Di Meo non è da meno, anche lei ha sempre sognato questo mondo ma non come modella bensì come artista creativa. Ha lavorato duro per arrivare dov’è oggi, sempre spinta dalla grande passione e dalla bontà del suo animo. Ma lasciamo che sia lei che ci guidi nel suo percorso di vita e passione per la moda.
Tiziana Di Meo si racconta a The Web Coffee: quella volta in cui raccolsi fondi per i bambini dell’India
Ero alle elementari, e una mia compagna di scuola era originaria dell’India. Ricordo che una volta sua mamma stava raccogliendo fondi da inviare agli orfani del Paese.
Non ci pensai due volte, e mi organizzai per fare la mia parte. La prima cosa che feci fu vendere i disegni che facevo di Hallo Spank: 1000 lire a disegno, ma purtroppo non riuscivo a raccogliere abbastanza così organizzavo pesche di beneficenza quando le suore, dove studiavo, andavano a riposare.
Fui beccata e punita tanto dalle suore che fai miei genitori, ma ero felice perché ero riuscita a raccogliere abbastanza soldi da dare alla mamma della mia amica.
Sono sempre stata creativa, e quando mi veniva chiesto cos’avrei fatto da grande rispondevo sempre, con sicurezza, l’artista. E anche che avrei studiato e lavorato a Roma e Milano, cosa che effettivamente ho fatto. Ricordo che immaginavo di avere una casa grandissima in cui avrei ospitato tutti coloro che avevano bisogno di aiuto: se ci ripenso mi commuovo, e mi stupisco di fronte al l’ingenuità dei bambini, siano di oggi e di ieri.
Tiziana Di Meo si racconta a The Web Coffee: gli anni della formazione non sono stati facili.
Poco più che bambina sono andata a studiare a Roma, e poco più che adolescente a Milano. Nella Città Eterna frequentati un Istituto d’arte con indirizzo moda. Ero testarda e decisa, tanto che pretesti di utilizzare la macchina da cucire. Eravamo solo due a saperla usare, ma in quegli anni ho imparato tantissimo.
Le basi sono importanti, ed io in quel periodo di studi, ho imparato tanto: disegnavo figurini, e feci pratica con modellistica industriale e confezione. Da qui sono partita per costruire le mie conoscenze e competenze.
Anche se sul momento era molto dura, ringraziai quel periodo quando passai ben 3 selezioni in differenti accademie: quella di Napoli, la Koefia di Roma e la Naba di Milano. Avevo scelto la capitale della moda, ma passare anche le altre selezioni è stata una conferma di quanto le basi solide siano un punto di partenza imprescindibile.
Alla Naba puntai subito alla carriera di Fashion Designer. Non volevo pesare sui miei, né tantomeno rinunciare al mio sogno: Milano é una città cara, anche se la tua vita si limita a scuola, lavoro e casa. Avevo ben chiaro che non volevo essere un peso, e nonostante i miei genitori non fossero d’accordo mi trovai un lavoro che mi rendesse indipendente.
Iniziai creando abiti su misura, facendo riparazioni per amici e parenti, e offrendo le mie competenze alle lavanderie della zona. Questo però non bastava, quindi accettavo ogni lavoro che potesse essere utile: cameriera, baby sitter, dog sitter, ragazza immagine e molto altro.
Poco prima di ottenere la laurea, tramite l’Accademia, ho lavorato per una settimana a Costume Nazionale: è stata un’esperienza unica. Nonostante avessi lavorato dietro le quinte di molti eventi, avessi avuto a che fare con personaggi famosi, e avessi lavorato per le televisioni, questa esperienza mi ha davvero formata. Pensate che mi offrirono la possibilità di andare a Parigi per la settimana della moda, ma avendo gli esami dovetti rinunciare, e non smetterò mai di pentirmi per aver preso questa decisione.
Dopo la laurea gli stage sottopagati si sprecavano, ma nonostante questo ho lavorato con i grandi nomi della moda. Però ero ad un punto morto: se prima della laurea non avevo abbastanza esperienza, adesso ne avevo fin troppa.
Anzi avevo troppa formazione, ma poca esperienza. Ero delusa, perché mi venivano offerti stage che non bastavano neanche a pagare l’affitto, quindi smisi di cercare. Presi tutt’altra strada, iniziai a few consulenza e a lavorare nel mondo assicurativo. Una svolta imprevista, ma che mi ha aiutato ad acquisire fiducia in me stessa.
5 anni fa la decisione: la moda era il mio cammino, eo avrei percorso. Pianificai un trasferimento all’estero, ma a causa di eventi esterni non fu possibile. Tornai a Caserta, la mia città di origine, e iniziai da dov’ero partita: riparazioni, abiti su misura e consulenze stilistiche modellistiche e sartoriali. A questo ho affiancato abiti da campionario che spesso si sono visti in passerella, e aggiunsi anche la ricerca delle tendenza mia grande passione.
Tiziana Di Meo si racconta: il 2020 è stato l’anno della semina
Il 2020 doveva essere l’anno della svolta, e nonostante la pandemia lo è stato. Ho lanciato il mio brand con una Capsule Collection Beachwear, e il mio sogno è iniziato. Da qui sono arrivate moltissime possibilità: sono diventata amministratrice di Giovani Talenti, ho conosciuto persone straordinarie, ho partecipato ad una Milano Fashion Week e sono finita su diversi magazine nazionali e internazionali.
Quest’anno è stato l’anno della semina: ho gettato le basi per il futuro, anche se non è stato per niente facile. Ho ancora cose da chiudere, molti progetti per forza di cose si sono fermati ma non ho intenzione di fermarmi. Il 2020 mi ha insegnato ad essere forte, ha aumentato la mia autostima, e ho già progetti per il 2021: Un’altra Capsule Collection durante l’evento Quando la moda incontra il matrimonio in cui vedrete parte della mia linea matrimonio. Che dire, un altro sogno che si realizza!
Tiziana Di Meo si racconta: sono caparbia, e amo le cose semplici
Sono una persona semplice, amo le genuine, ma soprattutto sono caparbia e determinata. Questo lo si vede da come lavoro: al momento sono io che curo le mie creazioni e cerco di impregnarle con l’amore e l’attenzione che dedico loro.
Dietro ogni lavoro c’è una grande ricerca, un’attenzione profonda per i particolari che rendono i miei lavori originali e autentiche, e rispecchiano la mia testardaggine. Un punto forte mio e delle mie creazioni, è la camaleonticitá: a volte sono soft a volte strong, ma ciò che le accomuna è l’essere fatte con materiali innovativi di prima qualità. Io mi rivolgo ad un mercato medio alto, e il mio obiettivo è che un domani i miei capi rimangano nella memoria come io ricordo le gonnelline scozzesi di quanto ero bambina.
Tiziana di Meo si racconta: ho ammirato Gianni Versace
Gianni Versace è stato uno dei miei miti, mi rendo conto che è l’idea di chiunque lavori nel mondo della moda, ma è stato un pioniere. Quando morì mi sentii mancare la terra sotto ai piedi: fu talmente improvviso e inaspettato che faticai a crederci.
Con il senno di poi, sono molti gli artisti che ho ammirato e c’è un motivo per cui parlo al passato: oggi è molto difficile essere innovativi, la moda ha detto quasi tutto ed esser e spesso si tende a replicare cose già viste.
Amo molto gli stilisti inglesi e giapponesi, ma ho una vera e propria passione per Chanel. Sono affascinata dalla classe di Armani, e ho amato Tom Ford ai tempi di Gucci ed anche Alberta Ferretti.
Le difficoltà del 2020 per il settore della moda
Anche se la moda è considerata un’arte minore, ma nonostante questo è lo specchio della realtà e dei tempi che stiamo vivendo. Questo è un momento buio per il settore: molti magazzini sono pieni di merce I venduta, molte aziende sono state costrette a chiudere senza sapere se e quando riapriranno, molti professionisti del settore con partita Iva sono rimasti a casa senza entrate.
Molte aziende si sono reinventate producendo mascherine, ma non tutti hanno potuto farlo. Io le ho donate a chi ne aveva bisogno, ma il 2020 è stato un anno di uscire e zero entrate: i fornitori sono rimasti spesso senza ricevere pagamenti, i dipendenti hanno dovuto aspettare o sono rimasti senza guadagni. Le grandi aziende sopravvivono, quelle piccole fanno molta fatica.
Si è puntato molto sul digitale ma questo a volta va a discapito della qualità. La mia opinione è che si debba puntare su pochi prodotti ma di ottima qualità, che possiamo vendere tramite ecommerce per raggiungere più persone possibili. Il vero ostacolo è la ripartenza.
Io ho un progetto a cui sto lavorando, ma per scaramanzia ancora non ne parlo. Posso solo anticiparvi che farà parte di un evento di febbraio, pandemia permettendo.
Come nasce un mio progetto?
Di solito mi lascio ispirare dai tessuti, lascio che siano loro a indicarmi la via da seguire. La prima cosa che faccio è ricercare le tendenza che stanno per arrivare, la progettazione è il secondo passo. Poi inizio a creare i bozzetti e parto con la modellistica.
Se mi trovo a lavorare come consulente, e quindi in gruppo, mi occupo della modellistica oppure della progettazione. Quando si lavora in più persone è fondamentale organizzarsi e dividersi i ruoli in maniera precisa: ognuno sa esattamente cosa fare, e si lavora in un’unica direzione e con un unico obiettivo.
Quando lavoro per me, invece, una volta eliminati i difetti della modellistica passo alla confezione dei capo campione, che utilizzerò durante gli eventi, shooting, e sfilate. A questo punto mi occupo della campagna vendite e poi delle illustrazioni e delle schede tecniche.
Tiziana Di Meo si racconta: nel mio futuro vedo una famiglia e la voglia di aiutare gli altri
Sono molto ottimista per natura, e come ho detto caparbia. Il futuro non sarà facile, ma io vorrei riprendere a viaggiare per lavoro, a stare con la mia famiglia e perché no, ad iniziare a pensare di costruirne una mia.
Soprattutto però vorrei tornare a quella me bambina che sognava di aiutare gli altri, soprattutto bambini e animali, e riuscire a dare una mano a chi sta passando un momento più difficile del mio. Come ho già detto per quanto questo anno non sia stato facile, mi posso considerare fortunata e sperare in un futuro che possa solo andare meglio.
Grazie a Tiziana Di Meo che si è aperta con noi, in questa lunga chiacchierata in cui ha ripercorso le tappe fondamentali della sua vita. In bocca al lupo per il futuro!