Nel mese di dicembre sono avvenuti nuovi ritrovamenti nei Fori Imperiali in via Alessandrina. Il frutto di più di un anno di lavoro sono due teste riconducibili a statue di Augusto e Dioniso e delle partiture architettoniche di fondamentale importanza.
Nuovi ritrovamenti nei Fori Imperiali: di che si tratta?
La Città Eterna con la sua immensa storia regala sempre nuovi grandi tesori e anche questo dicembre non si è smentita. Dopo un anno di scavi, resi possibili dal mecenatismo dell’Azerbaijan, gli archeologi hanno rinvenuto nuovi preziosi dettagli sulla piazza di Traiano.
Questa piazza è ad oggi un monumento che aspetta ancora la gloria che merita. Infatti doveva essere la piazza più grande dell’antichità tanto da essere definita “degna dell’amministrazione degli dei”. Nello specifico i reperti trovati sono dei frammenti del Fregio d’armi che decorava la Basilica Ulpia e, probabilmente, i resti dei portici attorno alla piazza.
Le due teste di marmo scoperte sono state attribuite ad Augusto, il primo imperatore romano, e a Dioniso, il Dio del vino noto anche come Bacco. La prima è alta 43 cm e si pensa che facesse parte di una statua di almeno due metri . Il capo, anche se è solo una piccola parte dell’intera statua, mostra tutta la sua grandiosa monumentalità nella tipologia del condottiero.
Nuovi ritrovamenti nei Fori Imperiali: le reazioni.
Queste scoperte hanno suscitato un grande interesse negli archeologi e nell’amministrazione di Roma Capitale. Il sindaco Virginia Raggi, il direttore dei Musei di Roma Capitale Claudio Parisi Presicce e la Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli hanno espresso entusiasmo per le scoperte e per i progetti in cantiere per valorizzare una delle aree fulcro del turismo nell’Urbe.
Virginia Raggi, ricapitolando il bilancio degli scavi in via Alessandrina, ha dichiarato:
“Restituiamo una nuova e meravigliosa area dei Fori Imperiali grazie ad un intervento frutto della sinergia tra Roma Capitale e Mibact-Parco Archeologico del Colosseo, e all’atto di mecenatismo della Repubblica dell’Azerbaigian. Roma è una scoperta continua, uno scrigno prezioso che non smette mai di stupirci.”
Più tecnici sono stati Parisi Presicce e Marini Clarelli che hanno evidenziato quanto questi rinvenimenti siano fondamentali per la conoscenza della piazza di Traiano e di tutto il complesso dei Fori Imperiali.
Parisi Presicce ha commentato così:
“lo scavo ci ha permesso di recuperare un pezzo di storia sconosciuta. Abbiamo trovato partiture architettoniche della piazza di Traiano che era la più grande dell’antichità.”
Gli fa eco la Sovrintendente Maria Vittoria Marini Clarelli sottolineando che:
“Il Foro di Traiano è un capolavoro dell’urbanistica romana di cui finora non si coglieva appieno la grandiosità. Oggi è più facile capire perché la costruzione fosse definita ‘degna dell’ammirazione degli dei’.”
Invece riguarda i futuri progetti il direttore dei Musei di Roma Capitale ha le idee chiare:
“Il progetto è pronto e lo era fin dall’inizio, ma aspettiamo di avere nuove risorse. Nel frattempo è stato progettato una passerella unitaria su tutta l’area dei fori che consentirà un passaggio da un lato all’altro di via dei Fori Imperiali, che consentirà una visita completa ai cinque fori.”
Nuovi ritrovamenti nei Fori Imperiali: cosa contiene il complesso monumentale dei Fori?
I Fori Imperiali sono un must di ogni visita a Roma. Sono un insieme di cinque piazze ricche di monumenti costruite tra il 46 a.C. e il 113 d.C. I costruttori di questi eccezionali luoghi pubblici furono Giulio Cesare, Augusto, Vespasiano, Nerva e Traiano.
Il Foro di Cesare.
La prima parte dei Fori Imperiali fu inaugurata nel 46 a.C. e fu voluta da Giulio Cesare. Nel foro che porta il suo nome si trovavano portici e il tempio di Venere Genitrice, assai cara alla gens Iulia. Il dictator, assassinato nel 44 a.C., non vide mai il suo progetto ultimato.
Il foro di Augusto.
Ci pensò il suo figlio adottivo Ottaviano (chiamato poi Augusto) a completare il foro cesareo e a costruirne un secondo.
Quest’ultimo era un complesso maestoso dominato dal tempio di Marte Ultore (“Vendicatore”, in onore della vittoria contro i Cesaricidi). A completare il quadro c’erano portici con esedre (spazi semicircolari coperti) in cui si tenevano i processi e una grande quantità di statue raffiguranti personaggi mitici e storici. Questo Foro aveva un’importante funzione di propaganda.
Il Foro di Vespasiano o della Pace.
Il Foro di Vespasiano aveva forma e caratteristiche peculiari. Era separato dalle altre piazze dalla via dell’Argileto e si trova più vicino al Colosseo (anch’esso opera del primo imperatore della dinastia Flavia).
Questa piazza è di forma quadrata anziché rettangolare e sul lato di fondo ospita il tempio della Pace. Circondato dai portici, questo Foro si distingueva per la presenza di un giardino con fontane e vasche d’acqua. Parte delle strutture furono ricostruite nel III secolo.
Il Foro di Nerva.
Una funzione di collegamento tra le piazze era svolta dal Foro di Nerva. Questo complesso monumentale, in realtà, fu iniziato e quasi del tutto ultimato dal predecessore Domiziano che, però, fu ucciso da una congiura nel 96 d.C.
Il Foro è detto anche Transitorio perché collegava quello di Vespasiano con quelli di Cesare e Augusto. Sì distingue per il tempio di Minerva e l’ingresso monumentale chiamato Porticus Absidata.
Il Foro di Traiano.
Il luogo dei recenti ritrovamenti archeologici archeologici, il Foro di Traiano fu certamente l’opera più ambiziosa in termini di preparazione e monumenti.
I lavori di preparazione del terreno portarono anche a modifiche e aggiunte negli altri Fori come la Basilica Argentaria in quello di Cesare. L’opera, finanziata con il bottino della conquista della Dacia (l’attuale Romania), aveva i sui punti di forza nei Mercati Traianei, dove si vendevano merci pregiate, posti nei pressi della piazza e nella Basilica Ulpia. Altri preziosi tesori di questo complesso monumentale erano la Colonna Traiana e una colossale statua dell’imperatore a cavallo.