Che cosa è il #MeToo? Ma soprattutto come spiegare il Metoo ai ragazzi?
Le molestie sessuali e le aggressioni sono dei problemi che affliggono la nostra società e per questo non possono essere ignorati nemmeno dalle prossime generazioni che devono essere informate.
Sicuramente ti sarai accorto che nella maggior parte dei feed sui social media è pieno di #MeToo come hashtag utilizzato da persone che sono state vittime di molestie sessuali o aggressioni. Se c’è un insegnamento che abbiamo appreso da questi ultimi anni, è che questo problema è ancora diffuso e continua ad espandersi senza che noi possiamo effettivamente rendercene conto. Allora, è arrivato il momento di affrontarlo.
Diventa importante parlarne con i ragazzi, perchè la verità è che non si è mai troppo giovani per essere influenzati o entrare in questa terribile spirale. Alcune statistiche affermano che il tasso di abusi sessuali è di una ragazza su quattro e di un ragazzo su sette, e le età comprendono bambini ed adolescenti. Questo, condizionato anche dal fatto che il linguaggio sessuale e le molestie si verifichino in maniera sempre più frequente. I ragazzi e le ragazze, quindi, dovrebbero essere consapevoli ed il discorso dovrebbe partire proprio dalle famiglie.
Se stai cercando il modo giusto per iniziare il discorso su come spiegare il Metoo ai ragazzi, abbiamo pensato a dei consigli per te.
Gli abusi sessuali su minori possono essere argomenti impegnativi di discussione e può essere ancora più difficile per un genitore che dovrebbe proteggere il proprio figlio e non metterlo a conoscenza di quanto male ci sia al di fuori della mura di casa propria. Il problema è che bisogna educare i bambini ad ascoltarsi dentro e comprendere cosa sia la violenza sessuale. Insegnare ai propri figli come parlare dei propri corpi senza superare i confini, rappresentano passaggi molto importanti.
Diventa necessario, allora, parlare con ragazzi e ragazze, poichè questo problema non è presente solo per le piccole donne, ma anche ai ragazzi.
Come spiegare il Metoo ai ragazzi – La conversazione deve essere appropriata all’età
Quando capisci che è il momento di parlare di abusi e violenze ai tuoi figli, considera l’età e la capacità di tuo figlio di comprendere queste informazioni sensibili, quindi modula le parole e come identificherai il problema. Molti genitori parlano di rispettare il corpo, lo spazio personale e i luoghi in cui non vuoi che altre persone tocchino, imparando a dire se qualcuno dovesse farlo (in modo inappropriato).
Per questo, grazie ad alcuni pediatri, molti genitori hanno sperimentato il “tocco buono/tocco cattivo” e chi ha bambini piccoli, potrebbe iniziare ad usare questo metodo già da subito. La conversazione deve essere fatta presto, già ai 4-6 anni, quando i bambini sono capaci di comprendere il discorso e il meccanismo che si innesca, e poi riparlarne ai dieci, rivisitando il tutto.
I genitori devono essere in grado di introdurre le idee di consenso tra pari già durante la crescita. Il consenso non deve valere per tutto e per questo bisogna parlare con i propri figli. Soprattutto è importante educare ad affermarsi quando qualcuno in una posizione di potere supera un certo confine definito.
Conoscere il proprio figlio e la capacità di internalizzare le informazioni è alla base di tutto il discorso. Infatti non dipende solo dall’età, ma dalla fase di sviluppo. Chiaro è che la conversazione cambierebbe se fatta con un 12enne rispetto ad un quindicenne o ad un 25 enne.
Il cervello muta, così come la capacità dei bambini, che cambia mano mano durante la crescita.
L’importante è, però, parlarne, sensibilizzare e fare qualcosa affinchè questo fenomeno negativo si plachi. Una volta per tutte.
Come spiegare il Metoo ai ragazzi – Segreti buoni e segreti cattivi
Chi abusa dei bambini, gioca sula difficoltà che questi hanno di spiegarsi e denunciare l’accaduto. Insegnare la differenza tra i segreti buoni e quelli cattivi, aiuta a creare un clima di fiducia. Sono cattivi, infatti, tutti quelli che creano disagio, paura o rendono tristi. Sono segreti, quindi, che devono essere svelati, raccontandoli ad un adulto.
La maggior parte degli abusi sessuali ai bambini e ragazzini, inoltre, si verifica nell’ambino delle conoscenze strette. La famiglia rappresenta uno dei luoghi in cui questo tipo di violenza si manifesta. Compito del genitore diventa quello di spiegare ai bambini come riconoscere un abuso rispetto ad un gesto di affetto e una violazione rispetto ad una manifestazione d’amore.
Non tutti gli abbracci sono dati con malizia, così come non tutti i baci sono cattivi. Però potrebbero anche essere non buoni.
Se l’adescamento rischia di avvenire al di fuori dell’ambito delle proprie conoscenze, è importante prevenire. Sia usufruendo dei sistemi di Parental control per quanto riguarda il mondo di Internet, sia fornendo ai bambini regole chiare di comportamento fuori casa.