Trump e l’impeachment: di che si tratta? Siamo abituati a sentire questa parola, ma ne conosciamo il significato? Sappiamo veramente di cosa si parla? Facciamo un po’ di chiarezza.
L’impeachment lo associamo principalmente agli Stati Uniti, ma è una procedura molto diffusa in diversi paesi del mondo. Anzitutto dobbiamo sottolineare una cosa: non si tratta di un atto giudiziario ma politico.
Attraverso questo procedimento, la persona accusata, non rischia multe o altre sanzioni, semplicemente viene rimossa dal suo incarico.
Impeachment di cosa si tratta?
L’impeachment è uno strumento della common law, nato in Inghilterra a fine 1300 per mettere in stato di accusa (questa la traduzione letterale) il Re Edoardo VIII e l’amante con le imputazioni di corruzione e incapacità. I ministri, preoccupati per la gestione del Re, si rivolsero alla Camera dei Comuni per sfiduciare il sovrano.
Un problema si pose secoli più avanti, quando l’mpeachment fu mosso verso il Re Carlo I che rivendicava la superiorità della sua carica rispetto alla legge: il monarca veniva scelto da Dio e quindi era sopra ogni legge umana. Il Re fu condannato a morte dalla Camera dei Comuni, ma l’impeachment cambió sembianze.
Quando arrivò e si consolidó negli Stati Uniti, grazie agli inglesi, proprio nella Costituzione del 1787 si introdusse un paragrafo in cui si diceva esplicitamente che il presidente è un essere umano e può sbagliare. Problema risolto.
Sostanzialmente l’impeachment è la messa in stato di accusa per chi ha una carica pubblica e sono previsti vari capi di accusa: corruzione e altri gravi crimini e misfatti. Sulla seconda categoria esistono teorie estensive e restrittive, proprio in virtù del fatto che si tratti di una definizione troppo generica. Se da una parte avere più interpretazioni è un bene, dall’altra scaltri avvocati possono giovare su queste discrepanze e invalidare il procedimento di impeachment.
Trump e l’impeachment: doppietta storica
I recenti assalti a Capitol Hill hanno evidenziato come Donald Trump abbia reagito in maniera dubbia a questi eventi: c’è chi sostiene che le sue parole “difenderemo il Campidoglio fino alla morte”, siamo state un chiaro messaggio ai rivoltosi; chi storie e invece che si sia discostato, ma in un messaggio subito dopo gli attacchi ha chiaramente detto “noi vi proteggiamo e vi vogliamo bene”.
Solo negli ultimi giorni l’ormai ex Presidente ha divulgato un video in cui condanna senza se e senza ma gli attacchi. Il problema è che queste parole arrivano dopo la messa in stato di accusa, e fanno pensare che non siano tanto sincere e sentite.
L’impeachment di Trump, il secondo, é stato votato in un giorno: a votare si 222 democratici e 10 repubblicani. Questi ultimi hanno aperto così una crisi all’interno del partito, che si è visto costretto a condannare le parole di Trump ma senza togliergli, per ora, la fiducia di cui gode.
Donald Trump esce da una Presidenza caratterizzata dalla polemica a qualunque costo, iniziata con la costruzione del muro con il Messico e terminata con l’accusa di brogli al rivale) Joe Biden. Ogni esternazione di The Donald, scalda gli animi perché condita spesso da contorni poco condivisibili dai più.
Trump, l’impeachment e il consenso mondiale
Nonostante questo Trump gode di una grande base popolare, sparsa per il mondo, che lo appoggia in qualsiasi situazione. Molti pensano che sia l’unico uomo in grado di far uscire il mondo dalla crisi attuale. Abbiamo ad esempio parlato con venezuelani che in questo momento combattono con problemi ben peggiori, quali il cibo che scarseggia, le medicine che non arrivano, i soldi che non ci sono e la luce che per giorni non viene erogata, ma nonostante questo molti pensano che Trump sia l’unica persona che possa migliorare la loro situazione.
Allora ci chiediamo: a chi parla Trump? Che tipo di comunicazione utilizza? Se il mondo di divide nettamente tra chi non lo sostiene e chi invece è pronto a scendere in battaglia per lui, cosa ci sta sfuggendo? Donald Trump passerà alla storia come l’unico Presidente con due impeachment in un unico mandato, e come quello che ha fatto del razzismo una bandiera da bandire orgogliosamente. Chi è veramente Donald Trump?