La più grande attrice teatrale di tutti i tempi, Eleonora Duse è vissuta a cavallo tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento.
La madre, attrice girovaga, la partorì il 3 ottobre 1858 in una stanza d’albergo di Vigevano. Il padre, Alessandro Vincenzo Duse, era a capo di una compagnia.
Eleonora Duse e i primi successi a teatro
A dodici anni sostituisce la madre ammalata nei ruoli di protagonista della “Francesca da Rimini” di Pellico, e della “Pia dé Tolomei” di Marenco.
È nel 1873 che ottiene il primo ruolo stabile, mentre il primo grande successo arriva nel 1879, interpretando la “Teresa Raquin” di Zola.
Eleonora Duse e Gabriele D’Annunzio
Eleonora incontra per la prima volta il giovane vate, Gabriele D’Annunzio, a Roma nel 1882, lo ricorda come un giovane affascinante e pieno di riccioli, sceso da poco dagli Abruzzi, con tre opere pubblicate.
Nel giugno 1892 d’Annunzio le scrive una dedica, Alla divina Eleonora Duse, su un esemplare delle sue Elegie romane. Da quel libro nasce in Eleonora il desiderio di rivederlo e dopo quell’incontro si abbandona.
Un altro incontro memorabile avvenne a Venezia, quel luogo richiamato anche nell’opera di D’Annunzio, Il fuoco (1900) dove ricorda la sua relazione con la Duse.
Quando Eleonora Duse iniziò a frequentare D’Annunzio, era già un’attrice di fama mondiale, nota sia in Europa che in America. I drammi dannunziani da lei rappresentati e spesso finanziati, non solo gli assicurarono il successo ma anche l’attenzione della critica fuori dall’Italia.
Il suo carisma le permise di scegliere il repertorio e la troupe, senza tralasciare produzione e finanze.
Una sua peculiarità è sempre stata quella di rafforzare con lo studio e con la cultura le sue doti innate.
L’addio alle scene di Eleonora Duse
Nel 1909 avviene il suo ritiro dalle scene. Successivamente Eleonora Duse appare in un film muto, “Cenere” (1916).
Tornerà a calcare le scene nel 1921 con “La donna del mare”, portato anche a Londra nel 1923.
Una donna, “ la Divina” che ha vissuto per la recitazione non poteva che spegnersi durante una tournee negli Stati Uniti, all’età di sessantacinque anni, il 21 aprile 1924 a Pittsburgh.
La sua tomba è ad Asolo, come da sua richiesta.
Eleonora non si truccava mai in scena o fuori scena, né temeva di indossare il viola, colore notoriamente non amato dalla gente di spettacolo, non amava le prove, che preferiva effettuare nei foyer degli alberghi piuttosto che in teatro.
La Duse fu il simbolo del teatro moderno grazie alla sua sensibilità recitativa e alla sua naturalezza.
Una curiosità su Eleonora Duse
Amava recitare con le mani sui fianchi, in piedi, o con i gomiti sulle ginocchia; tutti atteggiamenti sopra le righe – per quei tempi.