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Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – cosa significano?

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – cosa significano?

Achille Lauro è il personaggio che più di tutti ha fatto parlare di sé in questa edizione di Sanremo diversa dalle altre.

Sebbene l’attenzione dovrebbe concentrarsi sui concorrenti in gara, quest’anno più che mai il personaggio di spicco è Achille Lauro che ogni sera è stato ospite del festival con delle performances chiamate quadri.

Ognuna di queste ha un significato ben preciso, vediamo insieme cosa Achille ha voluto rappresentare.

“Ho pensato di fare un viaggio nei generi musicali attraverso delle rappresentazioni, incarnando non un personaggio ma l’essenza del genere…

C’è la voglia di portare qualcosa che sia di più di una semplice canzone. Per me scrivere una canzone e interpretarla hanno lo stesso valore. La musica oggi si guarda anche”

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – Dio benedica chi è

“Distante
Scostante
Aliena
Trafitta
Io so come ti senti
Sono qui
Ferito dai tuoi errori
Trafitto dai tuoi preconcetti
Aiutami
Perché ne ho bisogno
Come si ha bisogno Dell’amore di una madre
Il puro bisogno di essere amati
Non dimenticare chi eri
Corpi nudi che si stringono
Desideri
Quando all’assenza di un padre
Alla passione di Cristo
Alla febbre dell’oro
Quando davanti all’insensibile, arido, asciutto e impassibile me
Tu sopravvivevi
Perché ti bastava un abbraccio
Promettimi che non ti dimenticherai
Perché tu sei questo
Ed io sarò lì
Per guardarti abbracciare di nuovo
Per guardarti amare ancora”

Con questa poesia (Lettera del mondo all’umanità) Achille Lauro si presenta sul palco di Sanremo coperto di piume rosa e glitter argentati. Canta il suo ultimo singolo “Solo noi” e alla fine si lascia guardare mentre dal suo volto scorrono copiose lacrime di sangue.

 

Cosa ha voluto rappresentare?
La spiegazione della sua interpretazione è in queste parole condivide dallo stesso cantante:

Sono il Glam rock.
Sono un volto coperto dal trucco.di
La lacrima che lo rovina.
Il velo di mistero sulla vita.
Sono la solitudine nascosta in un costume da palcoscenico.
Sessualmente tutto.
Genericamente niente.
Esagerazione, teatralità, disinibizione.
Lusso e decadenza.
Peccato e peccatore,
Grazia e benedizione.
Un brano che diventa nudità.
Sono gli artisti che si spogliano,
E lasciano che chiunque
Possa spiare nelle loro camere da letto e in tutte le stanze della psiche.
Esistere è essere.
Essere è diritto di ognuno.
Dio benedica chi è.”

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – Dio benedica chi gode

Il secondo quadro di Achille Lauro è un omaggio a Mina e al rock and roll. Il cantante si presenta sul palco con un tajer grigio ed una lunga treccia rossa.
Stravolge il palco di Sanremo con “Bam bam twist” accompagnato dall’attore Claudio Santamaria e dalla giornalista Francesca Barra.

Con questa interpretazione Achille ha voluto esprimere la trasgressione e il godimento, sdoganare il piacere sessuale, ha rotto gli schemi del perbenismo senza tuttavia mostrarsi mai volgare.

 

 

Anche in questo caso Lauro ha spiegato la sua performance:

Sono il Rock ‘N Roll.
Trasgressione che entra nelle case di mezza America.
Esplicito invito a lasciarsi andare.
Una vecchia chiesa indignata per il credo dell’irriverenza.
Nuovo tempio notturno del giovane e del proibito.
È tempo di gioco.
Demonio, divinità,
Jukebox tappezzati di chiodi.
Unione rituale con gli altri
In un solo corpo danzante.
Carne che chiede carne.
Uragano nei desideri sessuali,
Scossa nel perbenismo familiare,
Promessa di piacere.
Il sacro vincolo del godimento.
Godere è un obbligo.
Dio benedica chi gode.

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – Dio benedica gli incompresi

“Non ho più voce con cui parlare, non riesco a farmi capire nel vostro mondo fatto di corpi, di lingue, di dita. Non c’è nessuno che mi ascolta dall’altra parte del fiume, e se qualcuno dovesse raccogliere il mio bisbiglio, lo confonderà con le ebrezze che soffiano tra i giunchi secchi, con il volo dei pipistrelli al crepuscolo, con un brutto sogno.”

Questa è l’introduzione di Monica Guerritore per il terzo quadro di Achille. Mentre il palco è avvolto da luci dalle sfumature dorate, e compaiono delle colonne, al centro di esse c’è una statua. È Achille Lauro, vestito e truccato come una statua greca che rimane immobile al centro del palco finche, insieme ad Emma, canta la sua “Penelope”.

Un brano emozionante, profondo, che parla d’amore, un atmosfera dolce ma allo stesso tempo forte, resa tale dall’assonanza delle voci dei due cantanti.

La scena di conclude con Emma che sale sul piedistallo e Achille che rimane ai suoi piedi, in posizione statuaria.

 

Ed infine la poesia che esprime il significato della loro interpretazione:

Sono il Pop.
Presente, passato.
Tutti, Nessuno.
Universale, censurato.
Condannato ad una lettura disattenta,
Superficiale.
Imprigionato in una storia scritta da qualcun altro.
Una persona costruita sopra la tua persona.
Divento banale, mi riducono ad un’idea.
Antonomasia di quelli come me.
Rinchiudere una persona in un disegno.
Ma io ero molto di più.
Il pregiudizio è una prigione.
Il giudizio è la condanna.
Dio benedica gli incompresi.

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – Dio benedica chi se ne frega

Il quarto quadro è forse tra quello che tra i primi tre è più di impatto. È irriverente, scenico, è da chi davvero non se ne importa nulla del giudizio altrui. Esprime alla perfezione l’estro di Achille Lauro. Quest’ultimo si presenta sul palco cosparso di piume bianche e con una bandiera dell’Italia. Dopo l’intro dell’inno di Mameli reso rock dal suono della chitarra, Achille presenta la sua canzone “Me ne frego”.

E lo fa attuando davvero ciò che pensa. Senza alcun problema di censure bacia sulle labbra il suo bassista Boss Doms, per esprimere ribellione, anticonformismo e libertà di essere ciò che si è davvero.

Ma forse il momento di spicco della performance è stato l’ingresso di Fiorello, Vestito di nero e con una corona di aculei, a contrastare il bianco di Achille. I due hanno cantato “Rolls Royce”.

 

Alla fine la poesia esplicativa:

Icona della scorrettezza.
Purezza dell’anticonformismo.
Politicamente inadeguato.
Cultura giovanile.
San Francesco che si spoglia dai beni,
Elisabetta Tudor che muore per il popolo.
Giovanna D’Arco che va al rogo.
Prometeo che ruba il fuoco agli dèi.
Sono un bambino con la cresta,
Un uomo con le calze a rete,
Una donna che si lava dal perbenismo e si sporca di libertà.
Sono l’estetica del rifiuto,
Il rifiuto dell’appartenenza ad ogni ideologia.
Sono Morgana che tua madre disapprova.
Contro l’omologazione del “si è sempre fatto così”.
Sono Marilù.
Dio benedica chi se ne frega”

Achille Lauro quadri Sanremo 2021 – Dio benedica solo noi

Per il suo ultimo quadro sul palco dell’Ariston, Achille Lauro lascia un omaggio all’orchestra classica.

Vediamo esibirsi un ballerino (Giacomo Castellana dell’opera di Roma) avvolto dalle luci rosse e poi assistiamo alla discesa di Achille vestito in rosso. Con il brano “C’est la vie” l’artista conclude le sue performance.

E se in un primo momento pensavano che la sua esibizione sarebbe stata più sobria rispetto alle precedenti, Achille Lauro stupisce aprendo la camicia e mostrando il petto cosparso di rose e spine.

La spiegazione della sua interpretazione, preceduta da un audio registrato che ha raccolto le critiche che nel tempo l’artista ha ricevuto (da Red Ronnie, Matteo Salvini, Maurizio Gasparri e Valerio Staffelli) è in queste parole:

È giunto il nostro momento. La nostra stessa fine in questa strana fiaba. La più grande storia raccontata mai. Maschere dissimili recitano per il compimento della stessa grande opera. Tragedia e commedia. Essenza ed esistenza. Intesa e incomprensione. Elementi di un’orchestra troppo grande per essere compresa dai comuni mortali. È giunto il nostro momento. Colpevoli, innocenti. Attori, uditori. Santi, peccatori. Tutti insieme sulla stessa strada di stelle di fronte alla porta del Paradiso. Tutti con la stessa carne debole. La stessa rosa che ci trafigge il petto. Insieme, inginocchiati davanti al sipario della vita. E così sia. Dio benedica solo noi. Esseri umani.

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