Breton, Dalì, Magritte, Miró, Ernst , Serafini e gli altri artisti che hanno abbracciato il surrealismo hanno messo in discussione la dittatura della ragione.
Molti degli artisti del movimento surrealista, costituiscono i nomi più importanti della storia dell’arte contemporanea.
L’arte surrealista costringe chi osserva ad andare oltre a ciò che l’occhio vede, mostra una realtà diversa che esiste in un universo parallelo non tangibile che traghetta lo spettatore in una dimensione onirica, inesistente per i razionali, ma vera se vista con gli occhi di bambino.
La nascita del surrealismo
Il surrealismo è un movimento artistico-letterario che nasce ufficialmente in Francia nel 1924, e si sviluppa nell’intervallo tra le due guerre mondiali. Non ha vero e proprio termine, poiché ancora oggi sono molti gli artisti che possono essere definiti surrealisti.
Il Padre del surrealismo e teorico del movimento, è André Breton che pubblica a Parigi il “Manifesto del surrealismo.
Semplificando all’estremo il concetto di surrealismo possiamo definirlo la presa di coscienza dell’inconscio e del subconscio che allontana dalle restrizioni della ragione rendendo l’uomo libero di esprimere la parte più autentica di se stesso.
De Chirico, con la sua metafisica, viene considerato un precursore del surrealismo.
Le immagini, più che le parole, costituivano uno strumento unico per poter rappresentare al meglio ciò che avviene nel sogno, da qui gli artisti surrealisti, crearono le basi di questa nuova corrente artistica.
I temi del surrealismo
I temi prevalenti dell’arte surrealista sono legati all’amore, alla liberazione dai vincoli sociali e dalle regole ma soprattutto l’universo surrealista è legato al sogno e alla follia, che sono evidenti soprattutto nelle opere di Salvador Dalì come nel codex seraphinianus di Luigi Serafini, una vera e propria Enciclopedia Onirica dell’Impossibile nella quale prende vita un linguaggio inventato che diventa un codice per reinterpretare la natura attraverso immagini e creature scaturite dalla mente dell’artista.
Tecniche del surrealismo
Molte sono le tecniche creative utilizzate dai surrealisti come il dripping che ha caratterizzato la produzione di Jackson Pollock), il collage, il frottage, l’assemblage, l’artista che ha maggiormente fatto uso di tutte queste tecniche fu Max Ernst.
Infatti il surrealismo non ha uno stile unificato, addirittura possiamo parlare di due modus operandi opposti:
- da un lato lo spettatore si trova di fronte a un mondo estremamente definito e minuziosamente dipinto privo di un senso razionale: le immagini dipinte realisticamente vengono inserite in luoghi decontestualizzati dando vita ad un quadro ambiguo, paradossale o scioccante, prendiamo ad esempio le opere di artisti come René Magritte e Salvador Dalí, Serafini.
- dall’altro, troviamo il surrealismo organico, lo spettatore si confronta con immagini astratte, suggestive ma indefinite come nelle opere di artisti come Jean Arp, Max Ernst e Joan Miró , Pollock.
Una delle tecniche più curiose legate al Surrealismo è quella chiamata cadavre exquis (cadavere squisito).
Si tratta di un processo creativo che coinvolge più artisti nello stesso momento e può applicarsi sia alla pittura che alla poesia: un primo artista disegna (o scrive) la prima cosa che gli viene in mente e passa il lavoro ad un altro artista che fa lo stesso e così via.
Il risultato porta a ottenere opere apparentemente senza significato nelle quali ogni artista racconta il suo mondo
Sigmund Freud definiva il sogno come una produzione della psiche che avviene mentre si dorme, ed è caratterizzata da immagini, suoni ed emozioni che si susseguono senza dover seguire necessariamente un filo logico.