Sos Matrimonio. Una parola che terrorizza molti, eccita altri e ne fa piangere altrettanti. Già, perché organizzare un matrimonio, rappresenta un momento di forte stress, che culmina con l’emozione del giorno dopo. Questo perché, come confermato dalla maggior parte degli sposi, “non ricordò assolutamente nulla di quello che accade durante il giorno X”.
Eppure, durante i mesi (ed, a volte, gli anni) di preparazione della giornata perfetta, sono tanti gli incontri che si fanno con i fornitori di servizi, e ancora di più quelli in cui bisogna strappare un assegno.
Ecco, questo è il momento in cui sarò io a dover effettuare tutti gli step che m condurranno ad essere una sposa.
Ero pronta a questo turbinio di emozioni ed impegni? Assolutamente no. Il giorno in cui abbiamo deciso di sposarci, promisi al mio FM (come si usa dire in gergo matrimoniale, futuro marito), che per la mattina dopo avrei già avuto la situazione in mano e, possibilmente, anche le varie prenotazioni.
Non mi ero mai messa dall’altra parte della barricata. Le mie avventure da invitata, damigella, testimone, mi avevano sempre fatto storcere il muso dinanzi agli sproloqui su quanto il periodo della preparazione fosse stato stressante.
Ora ci sono io. Ferma da una settimana, a rendermi conto, giorno dopo giorno, che l’organizzazione perfetta è solo una utopia e che domani ci sarà qualcosa da aggiungere alla lista delle cose da fare. Così avrò l’ennesima crisi di panico.
Per questo nasce questa rubrica, “Sos Matrimonio” in cui raccontare, passo dopo passo, le mirabolanti avventure che mi condurranno allo scambio delle fedi. Speriamo di uscirne illesi.
Sos Matrimonio: La prima bozza della lista delle cose da fare
Ovviamente, ho pensato con grande superficialità, di poter tenere tutto a mente. Tre ore dopo, avevo già riempito di caselle da spuntare, la mia nuova compagna di merende: l’agenda.
La prima cosa da decidere, come qualunque persona normale dovrebbe fare, è la data. Noi, invece, siamo anticonformisti, ed abbiamo invitato (a voce) tutti i nostri amici e parenti senza aver ancora ricevuto la conferma per le pubblicazioni.
In realtà, il mio unico desiderio (oltre al viaggio di nozze meraviglioso, all’abito low cost ma super d’effetto, alle bomboniere che possano essere utili ma facciano pensare a noi), riguarda proprio il giorno. Il 25 settembre 2021 deve essere MIO.
Quindi, la nostra lista sgangherata, dopo quasi una settimana dalla decisione è così composta:
- confermare la data (o quella, o quella, non ci sono sconti);
- Raccontare la lieta novella ad amici e parenti (già fatto prima ancora di essere certa che me lo avrebbe chiesto);
- Trovare la location perfetta;
- Pensare ad una sorta di tema;
- Bomboniere e regalo per i testimoni;
- Fiori per me e per le damigelle;
- Vestito e scarpe per entrambi (almeno una prima idea).
Non notate che manca qualcosa? Sì, infatti. Mi sono accorta ieri che la mia prima lista peccava di una noticina abbastanza importante: le fedi. Mi stavo spremendo così tanto le meningi per cercare la musica per il primo ballo, quella per l’ingresso, immaginare un corteo ad accompagnarmi, dimenticando il vero simbolo delle nozze.
Quello è stato l’inizio del declino. Non avevo la più pallida idea di quale modello potesse piacermi e, sinceramente, ancora oggi non ne ho la più pallida idea. Quindi ho ben pensato di escluderlo dalla lista, pur di non iniziare la folle ricerca tra web e gioiellerie.
Qualcuno direbbe di non correre, di non affannarsi perché, in fondo, mancano solo 150 giorni. La mia risposta è: “in fondo, tu hai iniziato ad organizzare le tue nozze solo da quando avevi 15 anni”.
Sarò una sposa difficile, me lo sento.