Domani ci sarà la finale della 65° edizione dell’Eurovision. Per il Vintage Friday, ricordiamo le sue origini e qualche curiosità.
L’Eurovision Song Contest è arrivato e domani si terrà la finale dell’edizione 2021. Dopo un anno in cui ci ha lasciato a secco, a causa della cancellazione dovuta alla pandemia, è tornato più forte di prima.
Quest’anno a rappresentare l’Italia ci sono i Maneskin, riusciremo finalmente a vincere?
Ma vediamo qual è la storia di questo festival musicale e qualche piccola curiosità.
Storia Eurovision
L’Eurovision Song Contest, conosciuto anche solamente come Eurovision, è un festival musicale nato nel 1956 a Lugano, che viene organizzato ogni anno dall’Unione europea di radiodiffusione.
Si tratta, infatti, di uno dei programmi televisivi più longevi di sempre, poiché è andato in onda ogni anno, fin dalla sua nascita (tranne, ovviamente, nel 2020). Si tratta anche dell’evento non sportivo più seguito al mondo, grazie ad un livello di ascolti altissimo.
Il programma viene trasmesso in diretta televisiva sui canali principali e non in tutta l’Europa in Eurovisione, ma anche in diversi paesi asiatici, oceanici, africani e dell’America del Nord.
L’idea dell’Eurovision nacque agli inizi degli anni Cinquanta: la seconda guerra mondiale era finita da poco e i paesi europei erano impegnati nella ricostruzione delle proprie città, cercando di fuggire dall’orribile periodo che si erano lasciati alle spalle.
Nel mentre, la televisione muoveva i primi passi, così si pensò ad un programma televisivo che potesse coinvolgere i Paesi europei.
Sergio Pugliese, giornalista italiano, suggerì l’idea di un festival canoro, prendendo esempio dal Festival di Sanremo. L’idea piacque molto e il 24 maggio 1956 si tenne a Lugano, in Svizzera, la prima edizione dell’Eurovision Song Contest.
La prima edizione vedeva la partecipazione di soli 7 Paesi: Italia, Paesi Bassi, Belgio, Svizzera, Germania Ovest, Francia e Lussemburgo. A vincere fu la Svizzera e fu l’unica edizione in cui non furono annunciati i punteggi e nella quale i partecipanti cantarono due canzoni.
Negli anni successivi, il festival si allargò e richiamò altri partecipanti: i concorrenti furono autorizzati a portare solo un brano.
Nel 1964 l’Italia vinse, per la prima volta, la competizione con Gigliola Cinquetti e la sua canzone Non ho l’età: il Festival fu, quindi, ospitato in Italia, l’anno successivo, nel Centro RAI di Napoli.
Nel corso degli anni, diversi Paesi si sono ritirati dalla competizione, per poi tornare, a causa di motivi politici o di protesta.
Oltretutto si sono aggiunti (e alcuni ritirati) anche Paesi extra europei, come il Marocco, Israele e l’Australia.
L’Italia, nel corso della trasmissione del programma, si ritirò in diverse occasioni, motivando la scelta a causa di uno scarso interesse da parte del pubblico (attirando diverse critiche da parte dell’Unione Europea Radiodiffusione).
Dopo alcune assenze e dopo l’edizione del 1997, l’Italia non partecipò più all’Eurovision per diversi anni, nonostante le proteste delle case discografiche e di Annalisa Minetti.
Negli anni Duemila non si sentì più parlare dell’Eurovision, tranne per alcune notizie da fonti estere: la manifestazione fu così tanto oscurata in Italia, che diversi artisti pensarono che fosse stata soppressa.
Grazie alle pressioni di diversi esponenti italiani e alle richieste da parte dell’UER, l’Italia ritornò a partecipare all’Eurovision nel 2011, diventando uno dei Big (ovvero quei Paesi che possiedono uno status intoccabile che concede loro di accedere direttamente in finale, grazie al loro contributo all’UER).
Dal 2011 l’Italia ha ricominciato a partecipare regolarmente al programma, accrescendo la popolarità dell’Eurovision in patria.
Regolamento programma
Il regolamento dell’Eurovision è stato spesso modificato nel corso degli anni.
I cantanti devono avere almeno 16 anni di età e sul palco non possono essere presenti più di 6 persone (compresi ballerini e coristi).
Le canzoni possono essere di qualsiasi genere e cantate in qualunque lingua, anche inventata, ma non possono essere cover o ispirate a brani già editi. Le canzoni non devono contenere riferimenti politici, pubblicitari o offensivi (proprio per quest’ultimo punto, i Maneskin sono stati costretti a cambiare il testo della loro canzone).
Per quanto riguarda la scelta dei partecipanti, le modalità variano da Paese a Paese: in molti prediligono una scelta interna, prevalentemente mediante un festival. Solitamente l’Italia presenta al festival il vincitore di Sanremo di quell’anno, ma può capitare che venga comunque mandato un altro concorrente, sia per scelta della Rai che per rinuncia del vincitore.
All’Eurovision sono presenti i Big Five, ovvero cinque nazioni che hanno sostenuto economicamente l’Unione europea di radiodiffusione e che continuano a supportarla maggiormente e sono la Francia, il Regno Unito, la Germania, la Spagna e l’Italia.
Questi cinque Paesi potranno accedere direttamente alla finale, senza partecipare alle semifinali che si tengono nella settimana dell’Eurovision.
Curiosità Eurovision
-L’Italia ha vinto due volte il festival: una volta nel 1964 con Non ho l’età (per amarti) di Gigliola Cinquetti e con Insieme: 1992 di Toto Cutugno, nel 1990.
-Il vincolo della durata del brano a 3 minuti è stato inserito dopo la partecipazione di Nunzio Gallo con la canzone Corde della mia chitarra, durata 5 minuti e 9 secondi.
-Per motivi politici, molti Paesi si sono ritirati da alcune edizioni, come la Turchia nel 1979, poiché il festival si sarebbe tenuto ad Israele e la Georgia nel 2009, a causa del conflitto con la Russia.
-Tra i partecipanti più illustri e con più successo internazionale, nella storia dell’Eurovision, abbiamo gli ABBA, Céline Dion, Katrina and the Waves e Olivia Newton-John.
-Il Paese che ha vinto di più all’Eurovision è l’Irlanda con 7 vittorie, seguono la Svezia (6 vittorie) e Lussemburgo, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito (con 5 vittorie).
-Nell’edizione del 1969 ci fu un ex aequo fra quattro Paesi: Spagna, Olanda, Inghilterra e Francia e vennero tutti premiati, poiché il regolamento ancora non prevedeva uno spareggio.
Che dire?
L’Eurovision Song Contest è sicuramente un festival che cerca di unire l’Europa (e altri Paesi), grazie all’amore per la musica.
Si tratta di un festival spesso bizzarro, con diverse sorprese inaspettate, ma noi lo amiamo tanto.