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Binge Watching: vale la pena vedere e rivedere Suits?

Se non lo hai ancora fatto, prendi pop corn, spiaggiati sul divano più comodo di casa e preparati a restare incollato per molti, moltissimi giorni. Suits è la serie TV che non ti permette di staccare gli occhi dallo schermo sino alla fine.

Netflix sa sempre portare la ventata di freschezza che serve, al momento giusto, soprattutto quando l’aria inizia a scaldarsi. E non importa che la serie sia ufficialmente finita due anni fa, Suits deve essere guardata e riguardata, perchè, sotto gli abiti di Tom Ford e gli intrighi ed intrecci, vengono lanciati più messaggi di quanto si pensi.

Suits è il dramma ambizioso e che, a tratti, trasuda manie di onnipotenza, di cui hai bisogno per aumentare la tua autostima. Nove stagioni in cui il prestigioso studio legale di New York si trova a fare i conti con realtà patinate che non vedono l’ora di iniziare furiose guerre di potere.

Se immagini il tipico avvocato fasciato dal suo abito inamidato, dedito a rispettare e far rispettare la legge, sei già fuoristrada. In Suits, la realtà è ribaltata, tanto da farti desiderare di prendere immediatamente una laurea in legge solo per sedere in un ufficio a vetri con la vista diretta sugli skyscrapers newyorkesi. O, almeno, di guadagnare milioni di dollari per poter vantare di avere il loro guardaroba.

Suits è calda, spesso equivoca, drammatica. Ma non potrai non affezionarti di ogni personaggio e delle sfaccettature caratteriali, soprattutto di quelle più assurde. Sin dal primo episodio non interagisci con la serie, ne rimani incastrato, ritrovandoti, alla fine di una puntata, a googlare manuali di diritto da acquistare per capire come avresti risolto tu quella causa.

Avete presente The Letter for The King? Ecco, Suits è la versione chic di una lunga battaglia condotta dal prode Harvey Specter.

Harvey Specter, king of law

Proprio lui è il cuore pulsante di tutta la serie TV. Interpretato da Gabriel Macht, è un buono cattivo, perchè, come afferma lui in più occasioni “anche il bravo ragazzo a volte deve fare cose cattive per far pagare i cattivi”. E ci riesce, sempre. A tutti i costi, anche quando, nelle vesti da Batman del diritto, deve difendere il suo Robin.

Una sorta di diavolo dal cuore tenero, capace di mettere a repentaglio la sua stessa carriera pur di difendere chi considera parte della sua famiglia.

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Traumatizzato, è questo l’aggettivo che lo descrive alla perfezione. La vita gli ha portato risultati e vittorie come avvocato, ma lo ha deluso dal punto di vista della sua sfera privata. Passa la maggior parte del suo tempo in ufficio, perchè la considera casa sua, quella in cui creare una microsfera famigliare in cui potersi rifugiare e in cui sentirsi forte e compreso.

Harvey Specter è il protagonista, il focus e il burattinaio. Di classe, in grado di mascherare le sue imperfezioni, in grado di mascherare la sua grande sensibilità in una ancor più grande insensibilità.

Solo Mike Ross, con l’ausilio di Donna (interpretata da Sarah Rafferty), la sua segretaria, confidente, grillo parlante, è in grado di rompere le barriere, trasformando la versione brutale di Pinocchio, in un umano con veri sentimenti.

Mike Ross insegna che una volta toccato il fondo, si può solo risalire

Mike è il ragazzo dal QI elevatissimo che, però, non ha saputo sfruttare, facendo le peggiori scelte della sua vita. Eppure, riesce a lanciare un messaggio, spesso non condivisibile, almeno in questa serie TV: quello di non arrendersi mai. La versione smielata de “il bene vince su tutto”. In Suits, anche sulla menzogna.

Grazie al supporto di Harvey riesce a raggiungere lo status di partner in uno studio legale di alto livello e, in quasi cinque stagioni (tempo che avrebbe impiegato per laurearsi in legge), diventa un avvocato. Il problema? Il diploma di laurea di Harvard, non lo ha mai preso. Anzi, lui non è un avvocato.

Nonostante le frodi che commette con tanta naturalità quanto mangiare una caramella, è lui che lascia aleggiare il mantra “è uno di noi, è uno di noi”, alzando ancora di più l’asticella di gradimento della serie TV.

Per Harvey-Batman, Mike è semplicemente Robin, ma la sua memoria eidetica lo rende davvero Superman.

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Louis Litt e Jessica Pierson

Mike sarà pure quello preso a cuore dal pubblico, grazie al suo gran cuore, però sono Louis e Jessica la coppia, meno coppia, che riesce ad attirare l’attenzione.

Jessica è stata assunta da uno dei manager per poter soddisfare una quota. Lei, però, è stata in grado di tenersi stretto quel posto e il nome sulla porta d’ingresso, lavorando duramente per scalare i ranghi in ufficio e sbarazzarsi degli altri partner di gestione.

Il suo personaggio è talmente particolare e ammirato dalle donne (soprattutto per il suo guardaroba), da aver recitato in uno spin-off chiamato Pearson, che narra la sua carriera in politica come aiutante del sindaco di Chicago.

Louis, invece, meriterebbe una serie TV intera, anche solo per ringraziarlo del suo essere stacanovista. Ama con tutto il cuore l’azienda, ed è in grado di fare qualunque cosa quando perde la lucidità. Il problema di un lavoratore così ligio al dovere sta nel carattere: Louis non esita ad andare contro tutti, anche contro i suoi stessi compagni se non ottiene quello che vuole.

E a lui basterebbe solo essere apprezzato e considerato.

Un cucciolo, praticamente.

Suits è l’emblema della famiglia non tradizionale?

Suits non riguarda solo la legge, tema che pare essere, invece, il reale focus di tutte le nove stagioni. Il messaggio che lascia trasparire è quello che spesso le nonne e le mamme dicevano ai propri figli: i soldi non fanno la felicità. Soprattutto se non hai una famiglia con cui condividere tutto quello che ti capita, nel bene e nel male.

Conta la famiglia, non gli affari. Ed è quella che si crea all’interno dello studio che diventa importante per i personaggi principali della serie. L’ufficio non è un semplice luogo di lavoro, per loro.

Sarà forse grazie ai temi trattati, forse per la morale che c’è quasi sempre dietro ad ogni episodio, ma dal 2011, dopo la presentazione di Suits, è tornata in auge la mania dei drammi legali, che ha riportato alla luce legali e avvocati carismatici e affascinanti, in un’ondata che ha superato anche il 2019, anno della chiusura della serie TV.

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