Dieci anni fa ci lasciava Amy Winehouse, una delle voci più intense e riconoscibili di sempre. Per il Vintage Friday, ricordiamo la sua vita e la sua carriera.
Sono passati dieci anni dalla morte di Amy Winehouse: occhi truccati da eyeliner marcato, capelli cotonati e una voce che avremmo potuto riconoscere tra mille.
Amy Winehouse ha avuto una vita costellata di successo per il suo grande talento, ma anche ricca di sfortuna, a causa dei diversi problemi di droga, che l’hanno portata alla morte a soli 27 anni.
In occasione del decimo anniversario della sua morte, la ricordiamo oggi.
Amy Winehouse è nata il 14 settembre 1983 a Londra. La sua fu un’infanzia travagliata, anche a causa del divorzio dei suoi genitori: da piccola era una bambina ribelle e fu bocciata da scuola, anche per la sua attitudine da outsider.
Nel 2002 un suo amico manda una sua demo ad un talent scout e Amy firma il suo primo contratto con l’etichetta discografica Island/Universal.
Il suo esordio nel mondo musicale avviene nel 2003, con l’album Frank, che vede diverse influenze jazz. L’album ottiene un grande successo e le porta due nomination ai BRIT Awards oltre a due dischi di platino.
Ma il grande successo arriva nel 2006, quando la cantante britannica pubblica l’album Back to Black, che contiene alcuni dei suoi più grandi successi, come Rehab, You know I’m no good, Back to Black e Love is a losing game.
Fin da subito è un grande successo, scalando le classifiche europee e americane. Il singolo apripista è Rehab, lanciato il 23 ottobre 2006, che diventa un tormentone mondiale.
Grazie al rilascio del singolo Back to Black, Amy Winehouse vince l’MTV Europe Music Awards nel 2007, nella categoria Artist Choice.
Nel 2008 vince cinque Grammy Award: tre per la canzone Rehab, uno nella categoria Best New Artist e uno per l’album Back to Black, entrando nell’Olimpo della musica.
Nel 2008 Amy continua a cavalcare l’onda del successo di Back to Black, ma si presenta al festival Rock in Rio completamente senza voce, giustificandosi dicendo di avere alcuni problemi respiratori. Viene ricoverata in una clinica per enfisema polmonare ma, due giorni dopo essere uscita, si esibisce a Hyde Park, a Londra, per festeggiare i 90 anni di Nelson Mandela, al fianco di artisti di grande calibro, come Annie Lennox e i Simple Minds.
Il 2008 e il 2009 sono segnati dai problemi di salute della cantante, la quale torna nel 2010 con un nuovo tour mondiale.
Poco prima della sua morte, Amy Winehouse aveva annunciato la pubblicazione del terzo album, che fu pubblicato postumo il 5 dicembre 2011 dalla Universal. L’album contiene diversi brani inediti e nasce dalla collaborazione col suo storico produttore Salaam Remi e Mark Ronson.
L’uscita dell’album fu anticipata dal singolo Our day will come; il disco ottenne un ottimo successo, raggiungendo le vette di varie classifiche in Europa.
Purtroppo, la frequentazione con diverse persone sbagliate e i suoi problemi di alcol droga hanno segnato la vita della famosa cantante: più volte è stata vista in stato di ubriachezza durante le sue performance live. La stampa, specialmente quella inglese, l’ha perseguitata per anni, mettendo in prima pagina i suoi problemi con la droga, con l’alcol e i suoi disordini alimentari.
Amy Winehouse è stata trovata morta il 23 luglio 2011, nel letto di casa sua a Camden Square. Il personale sanitario, che accorse immediatamente sul posto, non poté fare altro che constatare il decesso.
L’autopsia, avvenuta qualche giorno dopo, non chiarì le cause della morte. Vennero fatti gli esami tossicologici e istologici, che non rilevarono tracce di stupefacenti, ma solo di alcol e non in misura tale da poter stabilire se, e fino a che punto, l’alcol avesse influito sulla sua morte.
Solo nel 2011 è stato rivelato che la quantità di alcol presente nel corpo di Amy superava di cinque volte il limite consentito per la guida. Viene reso noto che la causa della morte sia dovuto ad uno shock chiamato “stop and go”, ovvero l’assunzione di una massiccia dose di alcol dopo un lungo periodo di astinenza.
L’annuncio della sua morte è stato un duro colpo per i suoi fan e per il mondo della musica, attirando diversi messaggi di cordoglio davanti alla sua casa e sui social network.
Amy Winehouse è morta due mesi prima di compiere 28 anni, aggiungendosi a quella cerchia di artisti colpiti dalla “maledizione del 27”, poiché morti a quell’età.
La cantante era famosa anche per la sua attività filantropica, avendo donato molti soldi a diversi enti di beneficienza, soprattutto quelli riguardanti i bambini.
La voce di Amy Winehouse era tra le più riconoscibili nel panorama musicale: la sua musica combina elementi della musica soul e jazz degli anni Sessanta, uniti ad una sonorità R&B contemporanea.
La sua musica ha influenzato numerosi cantanti, anche italiani, tra cui ricordiamo Adele, Rebecca Ferguson, Lana Del Rey, Lady Gaga e la nostrana Nina Zilli.
Amy Winehouse è stata un astro brillante e incandescente della musica dei giorni nostri, grazie alla sua voce intensa e riconoscibile al primo ascolto e ai suoi testi ricchi di significato, poesia e dolore.
Oggi la ricordiamo a 10 anni dalla sua morte, una fine arrivata troppo presto per una cantante dall’anima fragile e ferita.
Ciao Amy.