Barcellona è uno dei più grandi musei a cielo aperto, soprattutto per merito di Antoni Gaudì, che senza alcun dubbio è stato uno dei più grandi architetti mondiali.
Il massimo esponente del “modernismo catalano”, stile artistico che si sviluppò a Barcellona tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo.
Le origini di Gaudí
Proveniva da una famiglia di calderai, circostanza che permise al giovane Gaudí di acquisire, nell’epoca in cui aiutava il padre e il nonno nel laboratorio famigliare, una particolare abilità nella gestione dello spazio e del volume
Talentuoso fin da giovane, uno dei suoi incontri più importanti fu quello con l’industriale catalano Eusebi Güell che gli commissionò alcune delle sue opere più importanti, tra le quali il parco Güell a Barcellona, che costituisce un esempio dell’onirismo di cui le opere dell’artista catalano sono pregne tra l’equilibrio e l’armonia delle forme.
Gaudí e la Sagrada Familia
Aveva trentuno anni quando venne nominato architetto capo per la costruzione a Barcellona del Tempio Espiatorio della Sagrada Familia, la monumentale basilica incompiuta a cui l’artista dedica tutta la vita.
In gioventù, l’artista, aveva frequentato teatri, concerti e dibattiti, passò dall’essere un giovane dandy dai gusti culinari raffinati, a trascurare il proprio aspetto personale, mangiare frugalmente e rifuggire la vita sociale per dedicarsi con fervore crescente a un sentimento mistico e religioso.
Il ritiro dell’artista
È il 1914 quando decise di ritirarsi dalla vita pubblica per dedicarsi interamente a quest’opera sacra, trasferendosi in una stanzetta nel cantiere e conducendo una vita monacale.
Gaudí, per realizzare la struttura dell’opera prende spunto dagli elementi naturali.
Per l’architetto Catalano ogni architettura crea un organismo a sé stante e come tale deve ispirarsi alla natura.
Le Corbusier lo definì: “plasmatore della pietra, del laterizio e del ferro”. I cittadini di Barcellona lo battezzarono: “architetto di Dio” a tal proposito era solito rispondere a chi chiedeva quando sarebbero terminati i lavori della Sagrada Familia che il suo cliente, Dio, non aveva nessuna fretta.
La fine del viaggio terreno
Il 7 giugno del 1926 Gaudí fu investito da un tram.
I soccorritori lo scambiano per un vagabondo e lo accompagnano all’ospedale della Santa Croce, un ospizio per mendicanti.
Solo il giorno successivo il cappellano della Sagrada Familia lo riconobbe. Morirà il 10 giugno.
Gaudí fu un bambino dalla salute delicata , paradossalmente proprio questo suo essere cagionevole lo avvicinò alla natura dando inizio così alla sua personale interpretazione dell’architettura:
Obbligato a trascorrere lunghi periodi di riposo nelle montagne di Riudoms dove passava ore ed ore a contemplare e memorizzare i segreti della natura, che considerava la sua grande maestra, ritrovò l’essenza e il senso dell’architettura nel seguire i modelli da essa stessa creati, rispettandone sempre le leggi.