Picasso stava lavorando nel suo studio a Parigi, quando in Spagna si stava manifestando un periodo di forte agitazione, che avrebbe portato alla realizzazione di Guernica.
Parliamo della Guerra Civile tra i monarchici, guidati dal generale Francisco Franco e i repubblicani.
Nonostante di prassi, Picasso non era solito prendere posizione negli affari della politica, in questo caso non poté tirarsi indietro.
Avendo riconosciuto nell’artista spagnolo un personaggio in grado di smuovere l’opinione pubblica , Il governo repubblicano gli affidò la direzione del Museo del Prado di Madrid , commissionandogli una grande tela da esporre a rappresentanza della Spagna all’Esposizione Universale che si sarebbe tenuta nell’estate 1937 a Parigi.
Guernica, storia di un capolavoro cubista
Nel periodo in cui Picasso stava riflettendo sul soggetto da dipingere iniziarono ad arrivare a Parigi le prime notizie correlate da immagini crude che ritraevano morti, feriti e case in fiamme, causate dal bombardamento che il 26 aprile 1937 rase al suolo la città di Guernica.
La Guerra Civile si concluse nel 1939 con la vittoria di Franco, ma alla storia dell’arte venne donata Guernica, l’opera più impegnata “civilmente” di tutti i tempi.
Si tratta di una tela dipinta ad olio delle dimensioni di 3,49 x 7,76 m. Per poterla ammirare è necessario recarsi a Madrid presso il Museo Reina Sofia dove è esposta.
La tela è in pratica un monocromo giocato sui toni del grigio. Questo perché le fonti che hanno ispirato Picasso nel realizzare l’opera sono arrivate dai reportage fotografici di guerra caratterizzati dal bianco e nero.
Guernica nel dettaglio
Il principio prospettico tipico del cubismo è ben visibile in tutta la composizione. Una serie di figure incastrate una nell’altra, realizzate da punti di vista differenti. Queste figure alternano a corpi che mostrano un volume tridimensionale altri estremamente piatti e bidimensionali.
Il lampadario centrale, la lampada domestica e la finestra sulla destra della tela raccontano che le azioni vengono svolte in uno spazio interno.
Partendo da sinistra verso destra notiamo è riconoscibile una madre disperata con un bambino ferito in braccio: la posizione assunta dai personaggi è di chiara ispirazione Michelangiolesca (la prima Pietà).
Abbiamo poi un toro, simbolo della forza e del potere della Spagna ma anche di brutalità. Il cavallo, invece, è il simbolo della natura addomesticata che però lascia intuire una sorta di grido di dolore. Per Picasso questo grido era condiviso universalmente da bestie e umani, entrambi sofferenti verso un unico destino di distruzione.
A terra nella metà di sinistra troviamo un soldato sconfitto, con una spada ridotta a un frammento.
Un piccolo barlume di speranza Picasso lo lascia tra le mani del caduto che stringe un piccolo fiore, simbolo della pace e della rinascita.
Se ci soffermiamo sulla parte destra sono evidenti figure umane. Ancora una volta sono donne, una che grida l’altra che sta cercando qualcosa con la luce di una candela. Nella parte periferica di destra incombe la presenza del fuoco: lingue di fuoco sprigionato dalle case bombardate che colpiscono un uomo, anche lui urlante mentre tenta di fuggire.
Guernica rappresenta il grido di dolore di tutta l’umanità sconvolta dalle guerre del Novecento, che devasta ogni cosa demolendo anche la sensazione di sicurezza che l’uomo ha da sempre quando pensa alla propria casa.