La Gioconda o il Ritratto di Monna Lisa di Leonardo da Vinci è senza dubbio l’opera italiana più famosa al mondo.
La Gioconda – caratteristiche
La Gioconda é un dipinto a olio su tavola eseguito da Leonardo da Vinci intorno al 1503.
Misura 77 per 53 cm ed è oggi conservato al Musée du Louvre.
L’opera ritrae Lisa Gherardini e fu commissionata dal marito Francesco del Giocondo, ricco mercante fiorentino.
In realtà l’opera non arrivò mai al committente in quanto Leonardo ci lavorò per oltre quattro anni non portandola mai a compimento, in effetti rimanendo sempre nella bottega dell’artista, il quadro si trasforma in una sorta di un esercizio di stile, infatti Leonardo ha lavorato costantemente al dipinto apportando continue modifiche per almeno dieci anni.
Il quadro segui il suo autore in tutti i suoi viaggi e sarà con lui fino alla fine, nella sua ultima dimora ad Amboise.
In questo ritratto Leonardo ha posto un’attenzione maniacale nello studio di ogni dettaglio:
Lo studio dell’anatomia e dell’espressione umana si sposa perfettamente con l’indagine paesaggistica e geologica che ritroviamo sulla tela
La tecnica è perfetta ma quello che rende unica la Gioconda è quell’impressione di moto che trasforma la figura che anche se appare immobile sembra in movimento.
Pochi ricordano che anche Raffaello viene ispirato dalla Gioconda quando nel 1506 ritrae Maddalena Strozzi.
La tela raffigura la nobildonna nella stessa posizione di Monna Lisa.
La Gioconda – curiosità:
Provate a dividete esattamente a metà il volto della Gioconda, con sorpresa vi accorgerete che saranno evidenti due differenti espressioni.
A sinistra vedrai una donna più matura e seria, a destra una donna più giovane e sorridente.
Sfatiamo un mito: La Gioconda non è stata portata via dall’Italia da Napoleone, ma la ragione per la quale è sempre stata in Francia per volere di Leonardo è che l’artista la vendette a Francesco I.
Nel 1911 furono sospettati Guillaume Apollinaire e Pablo Picasso del furto dell’opera , per via del loro movimento d’avanguardia, in realtà il quadro è stato rubato da un ex-impiegato italiano del Louvre, Vincenzo Peruggia.