Gli animali sono i protagonisti di buon parte del lavoro artistico di Stefano Bombardieri che mette l’uomo al centro della sua riflessione.
L’artista considera gli animali l’anello di congiunzione tra uomo e terra; perché ritiene difficile per l’uomo rapportarsi direttamente con gli elementi naturali e comprenderne l’ importanza della preservazione .
L’animale, invece, interagisce con noi in qualche modo, ci somiglia, in esso ritroviamo noi stessi, addirittura in alcuni tratti se non in alcuni gesti e comportamenti; è più facile per noi capire chi siamo e capire le problematiche della terra attraverso la loro osservazione.
Nelle sue opere gli animali sono metafore della complessità esistenziale umana.
Stefano Bombardieri, la simbiosi tra uomo e animali nelle sue opere
A Stefano Bombardieri interessa l’uomo, in particolare come reagisce di fronte agli eventi, più o meno inattesi, che mettono in discussione il suo precario equilibrio.
Anche quando gli animali rappresentano loro stessi, l’uomo fa sempre parte del discorso, perché distruggere il pianeta sul quale abitiamo è distruggere noi stessi.
L’opera che più gli somiglia è Il peso del tempo sospeso/rinoceronte, questo lavoro è nato da un’immagine che l’artista ha visto molti anni fa: parliamo di una fotografia tratta dal film E la nave va di Federico Fellini, raffigurante un rinoceronte malato sospeso con cavi e corde, che veniva caricato su un transatlantico con destinazione l’America.
In questa sospensione ha visto una sorta di previsione della sua stessa condizione anni dopo.
Ha messo questa foto in un cassetto e come d’incanto è riapparsa quando era diventato lui il rinoceronte sospeso.
Stefano Bombardieri sostiene di non essere sempre consapevole del significato associato alle sue opere, o quantomeno razionalmente cosciente,
In parte lo scopre quando esse vengono lette dal pubblico con più chiavi interpretative.