Una parodia? Un giallo quasi ridicolizzato? La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra è da capire, sia prima, sia dopo averlo guardato. Eppure, a me, ha lasciato incollata al divano per tutti gli otto episodi, nonostante internet sia riuscito per l’ennesima volta a spoilerarmi il finale.
Nel panorama Netfix, arriva una nuova serie, un misto tra crime e parodia, resa spettacolare dalla magistrale interpretazione di Kristen Bell, nei panni di una donna convinta di aver visto un omicidio.
Se un film fatto di chilchè è ormai quasi al limite della tollerabilità, diventando noioso, se anche le stesse parodie ormai sono una banale copia di se stesse, ci chiediamo, dopo aver visto questa serie: chi ha deciso di tracciare la linea di separazione tra crime e commedia?
La nuova serie originale Netflix è in grado di porre lo spettatore in condizione di farsi centinaia di domande, già solo leggendo il titolo (in inglese, The Woman in the House Across the Street From the Girl in the Window).
Il titolo, inizialmente, era molto più breve, semplicemente, la donna alla finestra, ma sarebbe stato troppo semplicistico e forse, oggi, non si discuterebbe sulla sua classificazione tra i generi cinematografici.
Voi siete riusciti a catalogarlo in una commedia noir parodistica, in un giallo, in un crime? Io, ho unito tutto, come in una cesar salad e, tra scene ammiccanti, frame splatter e momenti di dubbi emotivi, ancora oggi non saprei come definirlo. Eppure, mi è piaciuto.
Il personaggio principale, Anna, è una donna agorafobica, che passa le sue giornate a spiare i vicini e assiste addirittura ad un crimine in cui viene coinvolta. Fin qui, sarebbe quasi una trama scontata e lineare.
In realtà, la voce fuori campo, quella della stessa Kristen Bell, sposta l’idea dello spettatore in tutt’altra direzione. Quello che accade, affiancato alla narrazione, fa pensare immediatamente ad uno scherzo. Soprattutto, quando conduce lo spettatore nello spettacolo, prendendolo in giro con scene completamente assurde, seppur brevi.
La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra: solo clichè?
Anna è una madre afflitta dalla perdita della propria figlia che beve troppo e vive in una grande villa assieme al fantasma della piccola. La casa è così grande ed apparentemente costosa, che la prima domanda che mi sono posta è: senza un lavoro, come paga le bollette? Per poi ricordarmi che in una serie tv, tutto è possibile.
Arriva, poi, un nuovo vicino, naturalmente molto attraente, e si trasferisce proprio nella casa di fronte alla sua. La trama ingrana la quinta e accelera per raggiungere il cuore di tutta la vicenda: l’omicidio. Il crimine di cui solo lei è testimone e, complice le bottiglie di vino sue fide compagne di vita, raccoglie una serie di dissensi anche dalle sue amiche. Nessuno le crede.
È in quel momento che si aprono le porte a nuovi scenari, fatti di flashback e colpi di scena paradossali, così come il racconto della morte di sua figlia.
“Bingo”. Ed ecco come si trova il pezzo mancante del puzzle
Ogni volta che fa una scoperta, Anna dice “bingo”, accentuando lo scenario che si prospetterà di lì a poco. Eppure, la serie, è così farcita della trama che mescola omicidi e misteri, che è in grado di farsi prendere sul serio. Probabilmente, a distanza di qualche giorno, posso confermare che è proprio quello che mi ha permesso di arrivare sino alla fine dell’ottava puntata.
Le tensioni, la linea sottile che riesce a dividere con non pochi sforzi fantasia da realtà, gli interessi sessuali, e la paura, vengono presi seriamente, seppur delineandone solo i margini.
Poi, però, restano sempre quelle situazioni in cui le assurdità si contano sulle dita di una mano, come le stesse lodi fatte ad Anna per i suoi capolavori artistici, nonostante siano semplici immagini di fiori. Oppure, i libri del genere “come essere un artista” o, ancora, il manovale ex paziente del marito che impiega anni per installare una cassetta delle lettere. Ecco perché mi viene difficile dissociare il termine parodia dalla serie La donna nella casa di fronte alla ragazza dalla finestra.
Kristen Bell è il motivo per guardare questa serie Tv
La star di Veronica Mars, è riuscita ancora una volta a creare un mix esplosivo tra i suoi personaggi cult, combinando la tendenza investigativa al cinismo del suo personaggio in The Good Place, per ottenere quello che serviva in questo show. Infatti, i suoi sforzi si vedono tutti, lei sa cosa vuole ottenere e ci riesce, nonostante la sua divisione tra caratteri completamente differenti, emerga in alcune scene.
La conclusione è che anche la stessa serie è un 50 e 50: mistero e commedia o commedia e non commedia. E se questa fosse l’anti-commedia per eccellenza, sarebbe perfetta, perché è stata in grado di rivelare le assurdità di alcuni generi, pur non raggiungendo livelli di manie di grandezza e mantenendo sempre una piacevole linearità.