Oggi Fabrizio De André avrebbe compiuto 82 anni. Per il Vintage Friday, vediamo cinque canzoni simbolo del cantautore.
Fabrizio De André è sicuramente stato uno degli artisti italiani più amati e talentuosi di sempre. Nei suoi quasi quarant’anni di carriera ha pubblicato tantissime canzoni, dando spesso spazio agli emarginati e ai ribelli, usando sempre un linguaggio poetico.
In occasione dell’anniversario della sua nascita, vediamo cinque canzoni simbolo di Fabrizio De André.
La canzone di Marinella
Si tratta di un pezzo scritto e composto nel 1962, pubblicato per la volta sul singolo Valzer per un amore/ La canzone di Marinella ed è una delle canzoni più conosciute di De André.
Il pezzo è ispirato ad un fatto di cronaca che l’artista aveva letto su un quotidiano, che raccontava di una ragazza di 16 anni che si era trovata a fare la prostituta ed era stata poi buttata in un fiume da un delinquente. Un fatto che sconvolse il cantautore, il quale decise di raccontare la sua storia, come una sorta di favola d’amore, per addolcire la sua morte.
Musicalmente, si tratta di una canzone molto semplice, quasi scarna, ma austera, accompagnata da un testo semplice, ma intenso, che racconta la favola di una ragazza che, dopo aver trovato l’amore, va incontro alla morte.
Bocca di Rosa
Tra i pezzi più importanti di Fabrizio De André c’è sicuramente Bocca di Rosa, entrata subito nell’immaginario collettivo; l’espressione è anche spesso usata nel linguaggio comune.
La canzone racconta la storia di una donna che arriva “nel paesino di Sant’Ilario” e che, col suo comportamento libertino, sconvolge gli abitanti del paese. In poco tempo, viene presa di mira dalle donne del paese, le quali si rivolgono alla polizia, per cacciarla.
Secondo alcune ipotesi, la canzone sarebbe ispirata alla canzone Brave Margot di George Brassens.
Bocca di Rosa testimonia l’interesse di Fabrizio De André per gli ultimi e gli emarginati, dandogli una possibilità di riscatto.
Il pescatore
Il pescatore è un’altra delle canzoni più celebri del cantautore, accompagnata dalla musica di Franco Zauli e Gian Piero Reverberi e fu pubblicata col singolo Il pescatore/ Marcia nuziale.
Il testo racconta di un anziano pescatore che si era addormentato in spiaggia, al tramonto, ma che viene svegliato da un assassino in fuga, creando una singolare solidarietà fra i due.
Originariamente si trattava di un brano acustico, nel quale De André canta accompagnato semplicemente dalla sua chitarra acustica, un basso e brevi fraseggi di una chitarra solista, mentre il ritornello era costituito da una melodia fischiettata, senza testo.
Nel 1979 il brano fu riarrangiato dalla Premiata Forneria Marconi, con cui De André era andato in tour. Il pezzo fu velocizzato e cambiato in alcune parti. Questa nuova versione fu riutilizzata dal cantautore anche nei successivi concerti.
La canzone dell’amore perduto
Si tratta di un pezzo del 1966, pubblicato nel 45 giri La canzone dell’amore perduto/La ballata dell’amore cieco (o della vanità) e nell’album Tutto Fabrizio De André.
Come ha spesso raccontato, De André s’ispirava a diversi momenti del suo vissuto per la composizione di molte sue canzoni. In questo caso, la canzone è ispirata all’amore ormai finito tra lui e la sua prima moglie, Enrica Rignon.
In questa canzone, De André racconta i sentimenti per un amore finito ma, anche se rimpiangerà la fine della passione, terrà aperta la possibilità per un amore nuovo.
La guerra di Piero
Terminiamo la nostra lista con La guerra di Piero, canzone contenuta nell’album Tutto Fabrizio De André del 1996, prima raccolta pubblicata dall’autore.
Si tratta di uno dei pezzi più famosi del cantautore, che mostra la sua impronta antimilitarista. Per lo stile, s’ispira a Georges Brassens, ma soprattutto a suo zio cantautore e alla sua storia, segnata dal campo di concentramento e dalla guerra. Un’altra ispirazione importante è la poesia Le dormeur du val, la poesia più nota di Arthur Rimbaud.
La canzone è incentrata su Piero, un soldato che ha un moto di clemenza verso un militare nemico e non osa sparargli, anche se ormai è troppo tardi.
E voi quale canzone di Fabrizio De André amate?