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Il segreto del successo di Young Sheldon è proprio Chuck Lorre

Il segreto del successo di Young Sheldon? Leggi qui per scoprirlo!

Molte serie tv, negli anni, hanno tentato di risorgere attraverso delle serie spin-off. Ci ha provato Scrubs, fallendo miseramente. Ci ha provato Baywatch, ma la sua versione “night” è stata etichettata come uno dei peggiori seguiti di sempre. Ci è riuscito, in maniera clamorosa, The Big Bang Theory.

Young Sheldon, di Chuck Lorre e Bill Prady, è un successo su tutti i fronti. La serie è riuscita a mantenere gli stessi ascolti della serie originale. Anche la critica si è allineata con riscontri positivi. Lo spin-off è giunto ormai alla conclusione della sua quinta stagione e sono già state confermate anche la sesta e la settima, che usciranno nei prossimi anni.

Come si è riusciti a raggiungere un successo tanto radicato? Qual è il segreto del successo di Young Sheldon?

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L’ispirazione – Come è nato Young Sheldon?

Come uno sgabello da mungitura, la nostra analisi si appoggia su tre colonne fondamentali (semicit). La prima, e forse la più importante, trova le proprie radici in fatti realmente avvenuti sul set di The Big Bang Theory.

In quel periodo si stavano realizzando le ultime stagioni dello show principale, andato in onda tra il 2007 e il 2019. Jim Parson, l’attore che interpreta Sheldon Cooper, contattò Chuck Lorre al telefono per tessere le lodi del nipote. Un ometto di dieci anni brillante, spiritoso, per bene. “Un pazzo intelligente”. Ecco che, nella testa dello showrunner, si accende una lampadina: creare una serie ad hoc ispirata al piccolo Sheldon Cooper.
Il primo segreto del successo di Young Sheldon sta proprio qui: si ispira al nipote di Jim Parson.

La fedeltà – Quanto ci piacciono i riferimenti alla serie principale?

La seconda colonna del nostro sgabello è strettamente connessa alla prima. Infatti, rivedere una versione mini del geniale Jim Parson ha permesso all’autore di The Big Bang Theory di unire tutti i puntini.

In fondo, la storia di Sheldon Cooper la avevamo già toccata con mano durante il corso delle dodici stagioni. Abbiamo conosciuto la madre di Sheldon, una forte donna timorata di Dio dello stato del Texas, la sorella gemella che, per scelta o paradosso, rappresenta l’esatto opposto del co-protagonista.

Infine, nelle stagioni finali abbiamo fatto la conoscenza anche di George, il fratello maggiore nascosto nell’ombra per permettere al piccolo genio di brillare. Antefatti, curiosità, stranezze. Era già tutto lì, a portata di penna.

La genialità, in questa serie, sta nel aver mantenuto fede al disegno originale, coprendo i momenti di vuoto con idee innovative e sempre fresche.  Il secondo segreto del successo di Young Sheldon è proprio la fedeltà alla serie originale.
Soffice Kitty“, in fondo, ci accompagna dal lontano 2008.

La continuità – La direzione di Chuck Lorre si riconosce da lontano.

Torniamo indietro nel 2015. Ancora lo spin off è solo un’idea lontana, forse nemmeno, ma Sheldon Cooper ha le idee molto chiare. O meglio, Jim Parson, l’attore che lo interpreta.

In una breve intervista rilasciata a L.A., l’attore ha dichiarato che le puntate migliori di The Big Bang Theory seguono la stessa ritmica della musica pop. “Nelle puntate riesco a riconoscere l’esperienza di Lorre come musicista” ha dichiarato l’attore.

Un ritmo pop, cadenzato, regolare e incalzate, che minuto dopo minuto prende sempre di più. Fino al terzo ascolto. “È per questo che le puntate migliori hanno un seguito rilevante anche durante le repliche”. Lo stesso ritmo suadente lo si riconosce anche in questa serie.

Un’armonia di situazioni, una cacofonia di battute culminate in un climax del paradosso realistico. In fondo, che cos’è la commedia se non ridere del quotidiano?
Il terzo segreto del successo di Young Sheldon, dunque, è proprio Chuck Lorre. Showrunner, direttore di regia, musicista ed eterno sognatore, a cui noi tutti dobbiamo anni di spensieratezza.

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