Grande scoperta a Cabras, in Sardegna. Gli archeologi hanno riportato alla luce due statue di “Giganti” in una necropoli di 3000 anni fa. Entusiasti la soprintendente e il ministro Franceschini.
Sardegna: trovate statue di “Giganti” della civiltà nuragica: la scoperta sensazionale.
Negli scavi di Cabras (Oristano), nell’area di Monte Prama, sono riemerse due statue di grandi dimensioni, realizzate in pietra calcarea.
I reperti, scoperti a pochi giorni dall’inizio della campagna, si trovavano in una zona, le colline del Sinis, dove già in passato (negli anni ’70 e nel 2014) sono riemerse altre statue di “Giganti”.
Le ultime scoperte, alte circa due metri e mezzo raffigurano dei pugilatori. I frammenti delle sculture sono quelli del torso, di uno scudo peculiare che copre la pancia e si avvolge lungo il braccio, una testa e altre parti.
Pure le statue già conosciute sono di pugilatori, ma anche di guerrieri e arcieri e hanno reso questo sito nell’Oristanese unico nel Mediterraneo famoso.
Il ritrovamento ha ricevuto anche la lode della soprintendente Monica Stochino e del ministro della Cultura Dario Franceschini.
Le indagini, avviate il 4 aprile scorso, hanno accertato che la necropoli dove sono state rinvenute le statue di “Giganti” e la strada funeraria proseguono ancora verso sud.
Soddisfatto Alessandro Usai, archeologo e responsabile scientifico degli scavi:
“Per noi la prova che siamo sulla strada giusta, siamo andati a scavare a colpo sicuro in un tratto che ancora non era stato toccato”.
Sardegna: trovate statue di “Giganti” della civiltà nuragica: le statue e la necropoli.
Le sculture giganti di Cabras sono del tipo “Cavalupo”, come quelle del 2014, e si riconoscono dal loro particolare scudo curvato.
Come ricorda Usai, le statue presentano delle somiglianze con un bronzetto nuragico rinvenuto nella necropoli di Cavalupo, vicino Vulci (da qui la definizione di tipo “Cavalupo”) e conservato oggi nel museo etrusco di Villa Giulia a Roma.
Questi nuovi progressi nella necropoli di Cabras spingono la soprintendenza archeologica a raddoppiare la superficie di scavo da 10 a 20 metri quadrati e sono di buon auspicio per gli investimenti e i progetti che saranno messi in campo in futuro per valorizzare le scoperte.
Le iniziative metteranno insieme le competenze non solo dei funzionari e degli archeologi, ma anche di antropologi, restauratori e architetti.
La necropoli, spiega il direttore dello scavo, è molto particolare. Infatti tra le più di 170 tombe indagate, la maggioranza è riservata a giovani uomini e poi ad alcune donne, ma mancano vecchi e bambini.
Il sito doveva essere attivo a partire dal XII secolo a.C., mentre i “Giganti”, secondo gli studiosi, risalgono al IX-VIII secolo prima di Cristo.
Inoltre sono ancora molti i misteri su questi artefatti nuragici tra i quali la loro origine, la funzione e, in ultimo, come sono stati distrutti.
Sono molte le ipotesi in gioco, ma bisognerà attendere le analisi e i restauri dei reperti per poter gettare luce sui misteri di questo sito sardo.