La sindrome di Diderot spinge le persone ad acquistare continuamente, un acquisto attira inevitabilmente il successivo.
Qualcuno ha definito lo shopping come “l’arte di comprare cose che non ci servono con soldi che non abbiamo”. Siamo infatti abituati a circondarci di oggetti che in realtà non servono.
Il desiderio sfrenato di acquistare continuamente è noto come Shopping compulsivo ma spesso viene associato ad una storia realmente accaduta al filosofo e scrittore francese Denis Diderot nella seconda metà del 1700.
Da dove nasce la sindrome di Diderot?
Lo stesso scrittore divulga ciò che gli accadde in un certo periodo della sua vita nel testo “Rimpianti sopra la mia vecchia vestaglia“.
Solo, triste e ormai disilluso Diderot viveva da recluso, con pochi contatti sociali, chiuso nella sua solitudine. Una benefattrice decise di regalargli una veste da camera. Il filosofo apprezzò molto il dono ma si rese conto che, al confronto con il nuovo indumento, tutto ciò che aveva in casa sembrava rovinato, povero, rozzo e non in linea con la nuova vestaglia. Decise quindi di sostituire i suoi averi ma ad ogni acquisto notava qualcosa di “stonato” e correva a comprare altri oggetti.
Dopo qualche settimana Diderot si rese conto di essersi impoverito notevolmente e, riflettendo sulla sua condizione, capì che l’acquisto di un nuovo oggetto può portare all’acquisto di molti altri. Preoccupato le spese eccessive e inutili, iniziò a studiare quanto gli stava accadendo e riassunse la sua situazione come segue: “Ero il padrone assoluto della mia vecchia vestaglia e sono diventato lo schiavo di questa nuova”.
Fu l’antropologo canadese Grant McCracken, studioso della cultura americana focalizzato sui temi della cultura e del consumo e sulla loro relazione che coniò nel 1986 il nome il nome di “effetto Diderot” o “Sindrome di Diderot”.
Il fenomeno descritto da McCraken potrebbe essere riassunto dicendo che tendiamo a comprare oggetti in armonia con quello che già abbiamo o che amiamo. L’istinto ci porta a seguire una sorta di istinto del gusto e quindi ad uniformare o armonizzare ciò che ci circonda.
Quando questa sintonia manca ( come avviene a Diderot quando gli viene regalata la vestaglia che non è in linea con tutto il resto) o si percepisce un disagio, un fastidio che spinge a sostituire l’oggetto estraneo con qualcosa d’altro, oppure, il regalo sia particolarmente gradito si avverte il desiderio di acquistare qualcosa di simile.
Così che si entra in un vortice di consumo e di acquisti eccessivi.
3 Consigli pratici per non cadere nella trappola dello shopping compulsivo
Cadere nella trappola è più semplice e comune di ciò che sembra, siamo tempestati dalla pubblicità, smaniosi di apparire i migliori o di adeguarci a ciò che la società richiede quindi tendiamo ad acquistare in modo seriale ma per evitare che questo desiderio di acquisti diventi un problema è sufficiente applicare tre semplici regole.
- Definisci un Budget massimo di spesa mensile. All’inizio di ogni mese stendi una sorta di piano delle spese e definisci la quota parte che puoi dedicare allo shopping. Così facendo non rischierai di spendere più di ciò che puoi
- Non accumulare ma sostituisci. Prima di acquistare un nuovo oggetto chiediti se ne possiedi uno simile o con la stessa funzione e valuta la necessità di sostituirlo. In questo modo non diventerai una sorta di accumulatore seriale ma continuerai a possedere lo stesso numero risorse
- Ricorda che non sei ciò che hai. Possedere un guardaroba di capi griffati, guidare l’auto più veloce, possedere una TV grande come lo schermo di un cinema non ti rendono una persona migliore. Compra solo ciò che ti serve o che vuoi davvero senza farti condizionare eccessivamente dalle mode o dalla pubblicità.