Come ho imparato a fare decluttering dell’armadio con Vinted
Ogni volta che aprivo le ante del mio armadio, anzi, dei miei armadi, mi sentivo come la protagonista di Narnia. L’interno di quell’immenso mobile era in grado di aprire le porte del multiverso e, si sa, noi umani ne sappiamo davvero poco.
Così, un giorno, in preda alla voglia matta e disperata di capire cosa ci fosse stratificato sul fondo, ho deciso di prendere e lanciare tutto alla rinfusa. Quanti stili, annate d’oro del fashion system e fantasie si sono ammucchiate sul letto che in pochi minuti era diventato troppo piccolo per contenere quintali di capi!
Tra loro, più del 40% era frutto di sessioni ossessivo compulsive di shopping, abiti accuratamente acquistati, lavati e riposti in un angolo a finire i loro giorni. Guardavo una gonna che avevo strappato dal manichino con lo stesso movimento di una tigre che afferra la sua preda e pensavo “era così giovane, per aver fatto quella fine”. La fine che facevano tutte quelle cose che acquistavo con l’obiettivo di abbinarle a qualcosa che, puntualmente, mancava.
“Fantastico quel crop top a fiori, lo compro, così cercherò un jeggings che riprenda lo stesso punto di blu”.
Peccato, poi, che il top finisse nel deposito dei capi mai indossati e che quel jeggings non lo acquistassi mai, presa dalla foga di una nuova moda del momento.
Accumuli su accumuli, poca predisposizione al buttare o a regalare (in fondo, chi non è geloso di qualcosa?) e, alla fine, ogni volta venivano sostituiti da qualcosa che mi piacesse di più.
Perchè ho avuto il coraggio di vendere i miei capi?
Sì, lo so che le persone coraggiose sono altre. Più che altro, dopo aver scoperto l’applicazione, mi sono sentita spinta da una irrefrenabile voglia di sfruttare Vinted come un piccolo negozio personale (lo puoi trovare qui) dove trasformarmi in personal shopper per gli acquirenti virtuali.
Ed è davvero divertente. Con uno storytelling efficace, mirato a raccontare cosa si celasse dietro a quel capo nuovo che stessi vendendo, ho cercato di proporre degli abbinamenti particolari, concentrandomi di più sui fisici curvy.
Ho sempre desiderato diventare una personal shopper e questa mi sembrava la piattaforma adatta a sperimentare.
In fondo, avevo bisogno di spazio nel mio armadio e, soprattutto, di finanze per abbuffarlo nuovamente.
Come si vende su Vinted?
All’inizio ci ho provato, mi sono lanciata, pentendomi ad ogni foto e descrizione pubblicata, lottando con il mio cervello che cercava di convincermi che, sì, prima o poi lo avrei indossato.
Poi, però, la tecnica del “mi serve davvero?” Ha funzionato e ho battezzato un angolo di casa in cui adagiare i capi e far prendere forma agli outfit che componevo. Mani mano è diventato sempre più facile, sia liberarmene che approfittare dei messaggi ricevuti per dare consigli di stile.
Ora, penso alla ragazza che indosserà l’abito da pin-up da abbinare ai sandali dorati, sperando che si ricordi di completare il look con la pochette in tinta, non quella con la tracolla, ma quella da polso, perché le ha volute entrambe, ma le ho spiegato che l’effetto wow, per quella cerimonia, è assicurato.
Oppure, a quando, scorrendo la bacheca di instagram, cercando l’hashtag sulle vacanze al mare, troverò quella simpatica ragazza che ha acquistato il costume in pizzo che mi ero ostinata a prendere nonostante fosse di due taglie più piccole, sperando che una mano divina si poggiasse sulle maniglie dell’amore, eliminandole.
E tra una chiacchiera, una contrattazione e l’altra, si fa community. Proprio quella che ti fa dire: “mi serve davvero? No, ma a lei sì, e le sta davvero bene!”.