Avete mai sentito parlare di “alimentazione intuitiva”? Quando pensiamo a voler dimagrire a tutti i costi, che sia per la famigerata prova costume, che sia per risultare più attraenti agli occhi del nostro lui (o della nostra lei), o anche solo per motivi di salute, la maggior parte di noi pensa subito a diete drastiche, rinunce su rinunce ed esercizio fisico: in poche parole, “sgarri” zero.
Tuttavia, in determinati periodi, come per le donne quello del ciclo, non è sempre facile mantenere questo “impegno” con noi stesse perchè lo stress e il flusso ormonale ci porta a mangiare più di quanto ci siamo promesse di fare, per sopperire al dolore e allo stress tipici di “quel periodo”, ad ascoltare di più quello che ci dice il nostro stomaco che il nostro cervello. Ma ci siamo mai chiesti se questa sia davvero una strada sbagliata? Per il “mangiare intuitivo” non la è per niente, anzi.
Cos’è esattamente l’alimentazione intuitiva? Da dove nasce il termine?
L’alimentazione intuitiva, infatti, si basa appunto sull’ascoltare di più il proprio sistema digerente e le sue esigenze, capendo quando è naturalmente sazio o se invece necessita di ulteriore apporto di cibo, senza porre un freno. Detta così, sembra un pò contraddittoria perchè verrebbe da pensare “allora dov’è sta il fatto di dimagrire mangiando quanto si vuole senza freni, fino a quando ci si sente sazi?”. Ecco il punto nevralgico e fondamentale dell’alimentazione intuitiva sta proprio in questo: fermarsi quando si è sazi. Inoltre è importante mangiare non tutto quello che si vuole indistintamente, ma capire quello che si vuole veramente mangiare, solo quando lo si vuole veramente, guidati cioè solo dall’istinto della fame e non come diversivo.
Mangiare intuitivo: i consigli per non sbagliare
Non distrarti e non giudicarti
Quando si tratta di “alimentazione intuitiva” il momento del pasto dev’essere sacro, senza intromissioni o disturbi di nessun tipo, come per molti di noi può essere ad esempio la TV, oppure quando siamo presi dallo smartworking siamo abituati a mangiare qualcosa davanti al PC per poter riprendere immediatamente a lavorare. Bè, sappiate che questo è controproducente, in quanto non consente di concentrarci sui bisogni alimentari veri del proprio organismo.
Altro sbaglio enorme è permettere all’angelo e al diavolo della coscienza di farsi la lotta anche quando si tratta di mangiare: via quindi ai giudizi, positivi o negativi che siano, sulle conseguenze del nostro alimentarci
Allenarsi: non importa quanto lo fai, ma come ti senti
Sappiamo che l’attività fisica va spesso a braccetto con una sana alimentazione, e questo vale anche nel caso dell’alimentazione intuitiva, ma come nel caso del cibo non bisogna tenere conto se quel cibo fa bene o no, ma basarsi solo sulle sensazioni e i segnali del nostro organismo, anche nel caso dell’allenamento bisogna prestare più attenzione alle sensazioni del nostro corpo, piuttosto che al risultato finale.