“God Save the Queen”: quando il ricordo diventa musica. Ogni viaggio, come sappiamo, ha fatto anche di fermate, in cui sostare, riflettere per ripartire con una maggior slancio, e anche quello di “Ti racconto una canzone” fa già una piccola sosta, per ricordare e celebrare la Regina Elisabetta II, scomparsa qualche giorno, che con la sua morte ha lasciato un vuoto profondo non solo in Inghilterra, ma anche nel resto del mondo.
Una Regina con la R maiuscola, che con il suo modo di regno severo ma giusto ha messo d’accordo tutti, diventando un esempio per molti giovani inglesi cresciuti durante il suo regno, come racconta una delle tante canzoni a lei dedicate, forse la più emblematica: “God Save the Queen”
Ti racconto una canzone: God Save the Queen, quando nasce? Il significato della canzone
Questa canzone, scritta nel 1977, fa parte dell’album Never Mind The Bollocks, Here’s the Sex Pistols, ed è stata composta proprio in occasione del Giubileo d’Argento della Regina Elisabetta II, diventando immediatamente un inno per il movimento punk in Inghilterra, ribelle e provocatorio.
Tuttavia il progetto della band di Johnny Rotten è ben diverso da una celebrazione del potere dei Windsor, come dichiarato dallo stesso cantante:
«Non si scrive una canzone come God Save the Queen perché si odiano gli inglesi. Si scrive una canzone come questa perché si amano e si è stanchi di vederli maltrattati».
Johnny Rotten
Si tratta infatti di un attacco non troppo velato e di un atto di ribellione giovanile alla classe politica e alla monarchia britanniche, nel cui potere non si rispecchiano pienamente. Immediate le reazioni delle principali mittenti come la BBC che bandì la canzone dalla radio, ma anche dell’Independent Broadcasting Authority, un’associazione che controlla e regola le trasmissioni nel Regno Unito, che proibì di mandare in onda qualsiasi sua esecuzione.