Il disturbo bipolare è tipico di quei soggetti che alternano fasi depressive a fasi maniacali o ipomaniacali e in cui il passaggio dall’una all’altra fase si manifesta in maniera rapida e inconsapevole.
Il bipolarismo non è molto diffuso, ma è comunque un disturbo che merita attenzione e cura, poiché può essere invalidante per i soggetti che ne sono affetti.
In linea di massima, la fase depressiva è quella che dura di più e manifesta i segnali più evidenti, rispetto a quella maniacale.
Cogliere in modo puntuale questi segnali può aiutare a rilevare una diagnosi precisa del disturbo e agire in modo da contenerne gli effetti.
Sapere come riconoscere i sintomi del delirio, ad esempio, o dell’insonnia o di un eccesso di agitazione, contribuisce a rilevare efficacemente il disturbo bipolare, poiché alla base di questi sintomi, spesso, è sottesa la depressione bipolare.
Cerchiamo, dunque, di conoscerla più da vicino, in modo da sapere come identificarlo.
Riconoscere la fase depressiva
Come già accennato, il bipolarismo si compone di due fasi alternate tra loro, a distanza di alcuni giorni o settimane.
La prima di queste è la fase depressiva, periodo in cui l’umore del soggetto che ne soffre è basso, si ha la sensazione che nulla possa dare piacere, per la maggior parte del giorno. I sintomi sono molto simili alla depressione unipolare, quindi c’è un’alterazione importante di sonno e appetito, viene compromessa anche la capacità di concentrarsi e memorizzare le informazioni, si possono manifestare pensieri suicidi.
Durante un episodio depressivo, i sintomi più evidenti sono rappresentati da una grave riduzione degli interessi, agitazione, affaticamento, sentimenti di inadeguatezza, ipocondria, paranoia, delirio, incapacità di prendere decisioni.
Riconoscere la fase maniacale
La fase maniacale del bipolarismo, invece, si manifesta nel modo opposto rispetto alla depressione bipolare. Si tratta infatti del periodo in cui il soggetto di sente particolarmente di buon umore, quasi onnipotente e il suo atteggiamento è caratterizzato da un eccesso di ottimismo.
I pensieri si susseguono veloci, nella mente del soggetto bipolare che sta attraversando questa fase e il suo comportamento è iperattivo, caotico, agitato, persino inconcludente.
Vengono meno appetito e sonno, a causa dell’eccessiva energia manifestata in questa fase. Il bipolare può compiere azioni anche pericolose, in questa fase, poiché non riesce a mantenere la lucidità necessaria a valutare correttamente le conseguenze.
Riconoscere la fase disforica
Questa fase può essere sostitutiva rispetto a quella maniacale, trasformando l’eccessivo ottimismo ed energia del soggetto bipolare, in eccesso di rabbia e senso di ingiustizia subita.
In queto periodo, il bipolare vive momenti di forte irritabilità, quasi intolleranza verso il prossimo, aggressività, fino a rappresentare un pericolo per gli altri, nelle forme più estreme.
Questa fase viene anche definita ipomaniacale, poiché le normali manie di grandezze vengono sostituite proprio dal senso di paranoia che spinge la persona bipolare a scagliarsi contro il prossimo.
Classificazione del disturbo bipolare
Il disturbo bipolare, generalmente, esordisce intorno ai 20/30 anni, comunque dopo la fase dell’adolescenza, in un periodo in cui è più facile diagnosticarlo, poiché la fase di maturazione del carattere e dell’identità del soggetto è giunta a compimento.
In linea di massima il disturbo bipolare può essere raggruppato in tre classi: è di tipo 1, quando si distingue per la presenza di 1 episodio maniacale e diversi episodi depressivi; viene definito di tipo 2, quando gli episodi depressivi sono maggiori rispetto a quelli ipomaniacali e, infine, di tipo 3, quando gli episodi depressivi e maniacali sono minore intensità, tali da non farli rientrare nei precedenti tipi, ma si alternano con una frequenza maggiore, senza periodi asintomatici.