Nelle ultime decadi, numerosi film storici sull’emancipazione sono arrivati sul grande schermo. Una tematica delicata, ma al contempo rilevante e importante da trattare, l’emancipazione dei popoli e delle minoranze etniche ha segnato il corso della storia a più riprese. Soprusi e discriminazioni sfociati in conflitti e schiavitù, talmente radicati che, nonostante siano trascorsi ormai secoli, ancora oggi la società ne porta gli strascichi, sotto le vesti di un fenomeno ormai tristemente radicato: il razzismo. Queste pellicole, alcune delle quali pluripremiate, vogliono far sì che ciò che è stato non cada nel dimenticatoio, e che non si ripetano gli stessi errori.
Alcuni di questi film sono stati tratti proprio da storie realmente accadute; altre, invece, sono fittizie ma ambientate in momenti storici che sono stati cruciali. Vediamo insieme quali sono.
Film storici sull’emancipazione: 12 anni schiavo
12 anni schiavo è una pellicola del 2013, tratta dall’omonimo libro, che racconta l’incredibile storia di Solomon Northup, un uomo afroamericano nato libero nella comunità di Saratoga Springs (New York), che venne rapito e messo in schiavitù nel 1841, dopo essere stato tratto in inganno e drogato contro la sua volontà. Fece ritorno a casa nel 1853, dopo dodici lunghi anni da schiavo in cui ha subito e assistito a soprusi e alle violenze più crude e inaudite.
Con la magistrale interpretazione di Chiwetel Ejiofor nei panni del protagonista, e di Lupita Nyong’o nel ruolo della schiava Patsey, 12 anni schiavo ha vinto tre premi Oscar, un Golden Globe e due premi ai Bafta Awards.
Harriet
Harriet, film uscito nel 2019, ripercorre la vita di Harriet Tubman (nata Araminta “Minty” Ross), un’attivista abolizionista afroamericana che, dopo essere riuscita a fuggire dalla schiavitù, viaggiando dallo stato del Maryland fino a Philadelphia, in Pennsylvania, decide di aiutare decine di schiavi nella fuga verso la libertà. Per farlo, si avvale dell’Underground Railroad, un sistema segreto di passaggi e strade nascoste che si espandeva in tutti gli Stati Uniti, per permettere agli schiavi in fuga di raggiungere gli Stati della federazione dove la schiavitù era già diventata illegale, e il Canada.
Sia l’attrice protagonista Cynthia Erivo, che Stand Up, brano portante della colonna sonora, hanno ricevuto diversi premi e nomination.
L’ultimo dei Mohicani
L’ultimo dei Mohicani, 1992, è un grandissimo caposaldo dei film storici sull’emancipazione. Basato sull’omonimo libro di James Fenimore Cooper, pubblicato nel 1826, è ambientato nel ‘700 durante la guerra franco-indiana, più nota come la guerra dei Sette Anni, e narra le vicissitudini di una famiglia nativo-americana, appartenente alla tribù dei Mohicani, che sta fuggendo dal conflitto in corso.
Tra loro c’è Occhio di Falco (in originale Hawkeye, interpretato da Daniel Day-Lewis), un bianco di origini inglesi adottato da un indiano dopo la morte dei genitori naturali. La pellicola ripercorre vari momenti della guerra disputata tra le alleanze inglesi e francesi che si contendevano i territori locali cercando di trovare nei nativi-americani degli alleati, contro l’una o l’altra fazione.
Balla coi lupi
Restando negli anni ’90, abbiamo un altro cult dei film storici sull’emancipazione: Balla coi lupi. Uscito nel 1990, è ambientato durante la Guerra di secessione che ha condotto alla nascita degli Stati Uniti d’America così come li conosciamo oggi. Protagonista è il tenente John Dunbar, interpretato dalla star hollywoodiana Kevin Costner, che si trova di stanza nel Tennessee. Fa parte della Union Army, l’esercito dell’Unione, ossia gli Stati Uniti d’America che, durante il conflitto, si contrapponevano alla Confederazione, paese che si è scolto pochi anni dopo la sua fondazione.
In questo contesto, Dunbar si ritrova da solo a gestire il presidio in cui si trova in carica e, dopo una serie di vicissitudini, entrerà in contatto con la tribù dei Sioux Lakota. Un po’ alla volta si troverà a portare grande rispetto e stima nei loro confronti, integrandosi nella comunità e imparando usi, cultura e tradizioni, nonché la locale lingua lakota. Tutto ciò rivoluzionerà la sua vita al punto di prendere la decisione di lasciare il suo passato alle spalle, ricominciando da capo. Un ottimo esempio di integrazione, tra due popoli che sono, per molti aspetti, completamente agli antipodi.
Ritorno a Cold Mountain
Ritorno a Cold Mountain è arrivato alcuni anni dopo, nel 2003, e la sua storia prende vita sempre nel corso della Guerra di secessione. Vede nei suoi protagonisti un giovane militare, W.P. Inman Balis, e la sua amata, Ada Monroe, interpretati da Jude Law e Nicole Kidman. Una storia d’amore fugace e passionale, che travolge i due ragazzi nel loro piccolo villaggio natale di Cold Mountain (Carolina del Nord), fino alla brusca separazione dovuta allo scoppio della guerra e all’arruolamento di Inman tra le forze dell’esercito della Confederazione, in contrapposizione alla Union Army degli Stati Uniti d’America.
Ad un certo punto, però, Inman deciderà di disertare l’esercito per tornare a Cold Mountain da Ada. La pellicola segue, quindi, il lungo, difficile e tortuoso viaggio che riporterà dopo ben tre anni alla riunione, seppur breve, dei due innamorati.
Per quanto tra i film storici sull’emancipazione sia forse quello che meno evidenzia e tratta questa tematica, l’ambientazione della Guerra di secessione permette di dare uno sguardo al panorama dell’epoca, dallo schiavismo fino ad avvicinarsi all’emancipazione femminile.
Avete mai visto questi film storici sull’emancipazione? Quale vi ha colpito particolarmente? Fateci sapere tutte le vostre impressioni in un commento!