Daddy Yankee può considerarsi il padrino del reggaeton. Il genere che ha fatto ballare un’intera generazione, però, oggi si presta all’evoluzione.
Il mercato del reggaeton è ormai a livello globale.
Impossibile, ancora oggi, non iniziare a ondeggiare subito dopo le prime note di “Gasolina” e pensare che la star si stia avviando al ritiro dalle scene musicali, ci fa capire che dopo tre decenni capitanati dall’artista, anche il genere si avvierà verso nuovi orizzonti.
Gasolina, il successo che ha consacrato il genere
Ogni nota di Gasolina è familiare agli amanti dei fast and furious, dato che sin da subito è stata legata all’idea delle auto sportive, al rombo del motore e alla velocità.
Con i suoi ritmi, la musica dell’artista ha colpito persone di tutti i tipi, dagli adolescenti ai boomer.
Gasolina è, probabilmente, una delle canzoni che più ha consacrato la carriera musicale di Daddy Yankee, entrando a far parte della cultura musicale latinoamericana.
Nato come singolo, è stato inserito nell’album del 2004 “Barrio Fino”, posizionato al numero 1 della classifica Billboard Top Latin Albums e diventato poi l’album latino più venduto del decennio.
È proprio a questo successo di dell’artista latino che si deve l’identificazione del reggaeton, un ritmo sensuale, cadenzato, in grado di coinvolgere e di far muovere tutto il mondo.
Successivamente all’uscita, l’industria musicale ha subito una vera e propria rivoluzione.
Quale è la storia del padre del reggaeton?
Nato Ramón Luis Ayala Rodríguez, a San Juan, Porto Rico, Daddy Yankee era un ragazzo che sognava di diventare un giocatore di baseball. Nato nei quartieri popolari, una notte, mentre era fuori, si ritrovò vittima durante una sparatoria.
Un proiettile vagante gli colpi una gamba, distruggendo tutti i suoi sogni sportivi. L’anno di riabilitazione, però, l’aiutó a capire che la sua strada poteva essere la musica.
L’artista, si trovò, forse, al posto giusto al momento giusto, dato che a Porto Rico, si stava sviluppando una fascia di artisti del calibro di Wisin & Yandel e Don Omar, che avevano iniziato a gettare le basi per la costruzione del reggaeton come genere globale.
L’artista, durante i primi tempi, cominciò ad incidere i primi nastri direttamente in casa sua, per poi vendere le sue produzioni artistiche dalla sua auto. Non aveva finanziamenti, non aveva nessuno che lo aiutasse.
Doveva farcela da solo.
Con il successo ottenuto con Barrio Fino, la rivoluzione è stata totale, infatti la sua spinta musicale ha permesso una apertura anche alle trasmissioni in lingua spagnola. Ciò che ne è risultato è il fatto che davvero il reggaeton poteva ottenere una grande importanza a livello radiofonico, il che rappresentava il raggiungimento dell’obiettivo dell’artista.
La svolta di Daddy Yankee nel panorama latino
L’industria musicale Latina, inizialmente, aveva portato l’espansione del reggaeton in tutto il mondo, ma le prime impressioni erano discordanti. Si considerava il reggaeton, infatti, come musica volgare, apertamente sessuale e proveniente e riservata alle classi più basse.
È proprio lui a modificare il trend, alzando l’asticella già con l’uscita di Barrio Fino e rendendo il genere rispettabile.
L’idolo latino, però, non si è fermato e ha iniziato a creare mescolanze musicali molto interessanti, collaborando con star del mercato musicale americano come Snoop Dogg, contribuendo alla creazione della sua immagine e diventando “the big boss”, come era soprannominato da colleghi e fan.
La rivoluzione del reggaeton, sulle orme dei successi globali
Il 2017 segna uno dei punti più alti del reggaeton “moderno”, quando la parola “virale” iniziava ad entrare nel linguaggio comune.
Più di dieci anni dopo l’uscita di Gasolina, un’altra hit ha fatto impazzire il mondo del web e le radio di tutto il mondo. Il cantante portoricano Luis Fonsi aveva lanciato la traccia che ha riscritto la storia della musica latina: Despacito.
Despacito, è diventato il video più visto della storia di YouTube, con oltre 7 miliardi di stream. La mossa sapiente? Coinvolgere “The Big Boss” e donando un’anima reggaeton ad un brano che era nato come un progetto completamente diverso.
La canzone ha aperto le porte ad un’era di musica Latina che ha subito trainato alcuni degli artisti più famosi a creare remix, toccando addirittura generi mai affiancati al reggaeton, come il pop.
Il reggaeton è solo frutto di una scelta di marketing?
Sicuramente l’artista portoricano ha strutturato un vero e proprio modello di business attorno al reggaeton, ma tutto si è sviluppato naturalmente e perché, le opzioni erano davvero limitate, quando il cantante aveva iniziato a fare musica.
Eppure, il reggaeton è cultura. È l’urlo di libertà, è un urlo di resistenza.
Oggi, musicalmente, il panorama è sempre più vasto. Da Shakira che lancia una bachata pop, a TikTok che lancia e rende virali tracce EDM.
Il reggaeton è ancora legato a pregiudizi, quelli che lo considerano volgare, poiché creato da adulti sessualmente liberi per adulti sessualmente liberi.
In realtà, ragionando su questo genere musicale da un punto di vista sociale, per la prima volta, nella musica, si rompono le norme di genere, introducendo artiste queer e inserendo la figura della donna nel movimento latino.
I messaggi di un genere che ha condizionato un’intera era
Uno dei meriti di del boss del ritmo latino è quello di aver portato il reggaeton ad un livello così alto, e di creare una voce autorevole in grado di parlare in modo costruttivo della razza, entrando attivamente anche nei suoni neri.
L’eredità lasciata dall’artista è proprio questa. Promuovere l’inclusività, rompere i codici e usare la radio per diffondere tematiche importanti.
Yankee ha creato un precedente di resistenza sociale e artistica, partendo da un genere “della classe operaia” e offrendogli una identità come suono riconoscibile nell’industria musicale globale.
L’addio di Daddy Yankee alle scene musicali arriva in un momento particolare, quello in cui la sperimentazione non è più limitata ai club sotterranei, ma riempie tour mondiali negli stadi e nelle arene.
Il reggaeton deve continuare a rendere felici e far muovere milioni di persone, pur restando legato alle sue origini. Il reggaeton è la musica di strada, quella che ce l’ha fatta.