Musica e relazioni – le nostre canzoni preferite dipendono dal tipo di attaccamento?
Un recente studio, condotto dal dottor Ravin Alaei ha messo in luce un importante legame: musica e attaccamento.
Lo psicologo ha affermato:
Da quando gli esseri umani hanno iniziato a fare musica decine di migliaia di anni fa, le canzoni di tutte le culture si sono sempre concentrate sulle relazioni – iniziarle, mantenerle o finirle – quindi mi sono chiesto: le persone ascoltano la musica che rispecchia le loro esperienze nelle relazioni?
ecco perché insieme al team di ricercatori ha condotto uno studio per valutare quale canzone viene preferita dagli utenti in base alla tipologia di attaccamento.
La musica infatti ci accompagna nelle nostre giornate, è parte integrante dei nostri momenti personali e condivisi; è il sottofondo dei nostri ricordi e proprio in base alla modalità con cui cresciamo, alle nostre esperienze, ci avviciniamo a generi specifici e a brani che inconsciamente rivelano molto di noi stessi e delle nostre relazioni.
Prima di parlare dei risultati della ricerca, è doveroso aprire una parentesi riguardante il concetto di attaccamento.
Musica e relazioni – l’attaccamento
L’attaccamento è un concetto introdotto dallo psicologo John Bowlby che sta ad indicare la relazione che viene a crearsi tra madre e bambino nei primi anni di vita, il quale necessita non soltanto di soddisfare i propri bisogni primari ma di sentirsi accolto e di poter sapere che il suo caregiver (generalmente la madre) è presente nei momenti dello sviluppo. Tuttavia, anche i genitori a loro volta hanno avuto una propria relazione e trasmettono la tipologia di attaccamento ricevuto ai figli. Bowlby individua quattro principali stili di attaccamento:
sicuro: le madri rispondono in modo positivo ai bisogni dei figli che si sentono sicuri di poter esplorare l’ambiente circostante sapendo di poter sempre fare riferimento alla figura di accudimento
insicuro – evitante: per lo più si tratta di bambini che non ricevono risposte ai loro bisogni dunque imparano a non chiedere per paura del rifiuto; le figure di riferimento non sono capaci di offrire il giusto contatto fisico ed emotivo ai bambini
ansioso- ambivalente: il bambino va alla ricerca e allo stesso tempo si allontana dal caregiver vedendo che quest’ultimo non è sempre responsivo, prevalgono dunque i sentimenti di angoscia e la paura di abbandono.
disorganizzato: aggiunto da Mail e Salomon, questo stile include quei bambini che hanno alle spalle situazioni difficili quali maltrattamenti ed abusi e vedono la figura di attaccamento come spaventata e spaventante non in grado di dare rassicurazioni.
Musica e relazioni – lo studio condotto
Lo studio è stato condotto su 570 persone a cui è stato chiesto di nominare 12 brani preferiti. Sono state analizzate all’incirca 7000 canzoni ed in particolare i sentimenti che evocano.
Considerando dunque lo stile di attaccamento e la tipologia dei vari pezzi musicali, si è notato che le persone con attaccamento sicuro preferivano brani allegri come: All of me (John Legend), Thinking out loud (Ed Sheeran) o I will always love you (Whitney Houston).
Gli individui con attaccamento evitante, privilegiavano testi evitanti come: Irreplaceble (Rihanna), Say Goodbye (Chris Brown) o Billie Jean (Michael Jackson), mentre i soggetti con attaccamento ansioso pezzi più malinconici quali: Someone like you (Adele), Wrecking ball (Miley Cyrus) o One love (U2); le persone con attaccamento disorganizzato preferiscono invece musicalità quali: Bad blood (Taylor Swift), Rolling in the deep (Adele) o Work (Rihanna ft. Drake).
Lo psicologo fa anche altri esempi di brani per spiegare meglio il legame tra musica e relazioni. Nota ad esempio che molte delle playlist contengono pezzi di Adele, quali Someone like you che è un esempio di testo di attaccamento ansioso, in particolare, se si pensa ad una persona che cerca di avvicinarsi ed allontanarsi dall’altro, è chiaro nel ritornello: Odio presentarmi all’improvviso senza invito / Ma non potevo starne lontano, non potevo combatterlo / Speravo che avresti visto la mia faccia e che ti saresti ricordato / Che per me non è finita.
Ancora, Alaei ha affermato che ovviamente chi ascolta questo genere di pezzi prova sentimenti ben diversi da chi invece privilegia brani come Heartless di The Weeknd, esempio di testo evitante: Cerco di essere un uomo migliore ma sono senza cuore / Non c’è mai un piano di matrimonio per i senza cuore / Vita “povera” per tutta la vita e ancora, totalmente distante da coloro che hanno un attaccamento sicuro, una tipologia di brano è I Got You Babe di Sonny & Cher: Allora metti la tua manO nella mia / Non c’è collina o montagna che non possiamo scalare.
Inoltre, sempre gli stessi autori hanno anche dimostrato come la cultura occidentale sia diventata meno intima, più individualista, più socialmente disconnessa e più evitante e di conseguenza, queste caratteristiche si riflettono nei testi musicali di brani che vanno dal 1945 al 2015.