Chi soffre d’insonnia avverte un senso di stanchezza perenne, ha sbalzi d’umore e fatica a gestire lo stress, oltre ad essere vittima dell’ansia. Ma è l’insonnia a provocare l’ansia o è l’ansia a provocare l’insonnia? Rispondere a questo quesito è fondamentale per risolvere o almeno attenuare il problema!
Alcune indicazioni per chi soffre di insonnia
L’insonnia è l’impossibilità di avere un sonno duraturo e rilassato, che invece risulta discontinuo e disturbato con risvegli notturni e/o difficoltà nel momento dell’addormentamento .
I fattori scatenanti sono raggruppabili in tre tipologie:
Predisponenti caratteristiche genetiche e caratteriali ( come la mania di perfezionismo o la tendenza a rimuginare continuamente) che aumentano il rischio di sviluppare un’insonnia.
Precipitanti eventi o periodi stressanti o di forte ansia che porterebbero portare ad una cattiva qualità del sonno ( lutti, malattie, traumi, difficoltà momentanee) Questi in genere provocano un periodo di insonnia limitato e non perenne.
Perpetuanti strategie che vengono messe in atto per recuperare il sonno perso ma che hanno come risultato quello di aggravare l’insonnia stessa ( Come andare a letto prima o alzarsi più tardi che in mancanza di sonno possono rivelarsi controproducenti)
Tra i criteri diagnostici del disturbo d’ansia citati nel DSM-5(Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, Fifth Edition) troviamo anche la correlazione tra insonnia e disturbi d’ansia.
Questo fa presupporre che la causa primaria possa essere l’ansia ma, prima di tratte conclusioni affettate e superficiali proviamo a capire cos’è l’ansia.
L’ansia è una una sensazione di continuo pericolo imminente senza che vi sia una reale motivazione.
Non è raro che soggetti fisicamente e mentalmente molto stanchi siano soggetti a episodi d’ansia.
Chi soffre d’insonnia dovrebbe quindi cercare di comprendere se la sua mancanza di sonno è dovuta al perenne stato di agitazione o se questa particolare “sensibilità” al pericolo si è manifestata in seguito all’insonnia.
A questo punto esistono due tipologie di soggetti:
- Chi soffre di insonnia da ansia
- Chi soffre di ansia da insonnia
Nel primo caso è consigliabile consultare uno specialista che possa supportare nella cura adeguata dei disturbi ansiosi e quindi anche dell’insonnia.
Se fate invece parte della seconda categoria potreste provare a seguire questi semplici consigli:
Alcune buone abitudini per chi soffre di insonnia
- Alzarsi alla stessa ora, così facendo il nostro cervello memorizzerà l’abitudine e inconsciamente il sonno seguirà il ritmo dell’abitudine.
- Andare a letto solo se si avverte sonno, rimanere sotto le lenzuola in mancanza di sonno non fa altro che aumentare il senso di frustrazione e il corpo avvertirà una sensazione di fastidio che trasmetterà alla nostra mente.
- Non mangiare, studiare o lavorare a letto. La nostra mente deve riconoscerne la vera “funzione”.
- Nessun “pisolino” durante il giorno. L’irregolarità e la troppa “suddivisione delle ore di riposo” creano solo caos nelle nostre sinapsi e chi soffre d’insonnia non ne ricaverà nessun beneficio.
- Evitare esercizi fisici o attività mentali faticose nelle ore che precedono il sonno , è necessario prepararsi al momento del sonno facendo sì che il nostro corpo e la nostra mente avvertano un progressivo stato di rallentamento e rilassamento e non di perenne attività.
- Non dormire davanti al televisore prima di recarsi a letto. Le prime ore di sonno sono in genere quelle più intense e riposanti ( il cosiddetto sonno profondo) e il nostro corpo potrà riposare in modo più consono sdraiato in un letto anziché in posizioni improponibili sul divano. Inoltre se si interrompe il sonno in questa fase risulta poi più difficile riaddormentarsi.
- Non prolungare il sonno nel weekend. Per le motivazioni si veda il primo punto di questo elenco, per la nostra mente un’abitudine è un’azione ripetuta ogni giorno e l’interruzione nel week end non gli consente di registrare questa routine nel modo corretto.
- Evitare di bere caffè, tè, cioccolata, bevande a base di cola e fumo, prima di coricarsi perché contengono sostanze eccitanti che contrastano il naturale processo di rilassamento e riposo mentale e fisico.
- Mantenere la giusta temperatura in camera da letto (l’eccessivo caldo porta a una maggiore difficoltà ad addormentarsi mentre l’eccessivo freddo porta a maggiori risvegli)