Gli anni ’90, sono propri anni d’oro per la musica che vedono plasmare band, italiane e straniere divenute vere e proprie icone di quell’era musicale, il cui tramonto hanno lasciato profondi traumi e ancora oggi degli interrogativi amletici: tra questi “ perché gli 883 si sono sciolti?”
Gli 883 si sono sciolti: la storia di un duo icona degli anni ‘90
La grande occasione per diventare qualcuno arriva alla fine degli anni ’80 grazie ad un “certo” Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, che in quegli anni conduce un programma tutto suo, “1-2-3 Jovanotti”, che ospita grandi nomi della musica internazionale, come Duran Duran e Pet Shop Boys solo per citarne alcuni.
Max e Mauro debuttano con il nome di “I Pop”, e cantano dei loro pezzi in inglese: brani in stile rap, che però non convincono, e la carriera dei due sembra già planare per sempre, ma prima di toccare terra, ci pensano Claudio Cecchetto e il suo staff a prenderli per mano e guidarli nella costruzione di quella che diventerà una carriera memorabile.
Primo passo, il cambio del nome del duo, da un quasi anonimo I Pop” ad un ben più accattivante “883”, dal nome della nota cilindrata della Harley-Davidson Sportster, di cui Mauro e Max sono grandi appassionati.
Arriva il 1991, e una nuova occasione per i due pavesi di sfondare, al Festival di Castrocaro: gli 883 portano il brano “”Non me la menare”. Non vincono la kermesse, ma questa volta non rappresenta una sconfitta, perché Max e Mauro hanno stoffa e non passano inosservati al panorama musicale dei primi anni ’90, e ben presto arriva il secondo singolo “6 1 sfigato”.
Una celebrità inaspettata e forse troppo rapida, tanto che dopo appena l’anno dopo 1994, le strade di Max e Mauro si dividono per sempre. Gli 883 negli anni si riformeranno, con una nuova formazione e Max al comando, collezionando un successo dopo l’altro, fino ad eclissarsi definitivamente nel 2002, quando Pezzali inizia la sua carriera da solista.
Perché gli 883 si sono sciolti? Le parole di Max e Mauro
Nonostante gli album, i tour portati avanti da Max Pezzali, durante i quali il cantante pavese ancora oggi canta alcuni dei brani cult degli 883 degli esordi, incantando i fan, il mistero dietro la rottura tra lui e Mauro Repetto è rimasto per anni.
Un mistero, che i due hanno “svelato” nel 2012, in occasione del 20° anniversario dell’uscita di “Hanno ucciso l’uomo ragno”, durante un’intervista, spiegando come quel successo, tanto grande quanto improvviso, abbia finito letteralmente per schiacciarli, come accade a tante grandi star, italiane e non solo, come ha confessato proprio Mauro Repetto:
“Non ero all’altezza della situazione. Giù dal palco eravamo 50 e 50, portare questa collaborazione sulla scena era impossibile, e allora io, mentre Max cantava, saltavo perché non potevo fare altro. Quando siamo arrivati a giocare in Serie A, non ne avevo la capacità né soprattutto la maturità. La mia fragilità estrema ha aperto la via ai brutti incontri. Mi sono circondato di persone sbagliate, sono andato alla deriva”