La leggenda del jeans 501: l’icona denim diventata leggenda
Nella storia della moda, sono davvero pochi i capi che hanno resistito ai cambi di tendenze e dei gusti, riuscendo, addirittura ad evolversi con ogni generazione come il Levi’s 501, il blue jeans originale.
Ha compiuto da pochi mesi il suo 150esimo anniversario e, nonostante questo, per noi resta ancora assolutamente un capo moderno.
Dalla sua invenzione nel 1873, il 501 ha svolto un ruolo attivo nella cultura e nello stile mondiale. Indossato da fashion icons, da star della musica, politici e magnati della tecnologia, questo denim è stato in grado di creare una vera e propria affermazione dell’espressione personale.
Scopriamo, allora, tutto il percorso che il 501 ha seguito per arrivare fin qui e quale sarà la sua eredità.
Quale è la storia del 501? La nascita del moderno blue jeans
La storia del jeans 501 nasce durante il periodo della corsa al’oro della California, quando un sarto, Jacob Davis, ha collaborato con il suo fornitore di prodotti secchi Levi Strauss, per creare pantaloni da lavoro resistenti, usando delle parti in rame per rafforzare la forma.
Nel 1873 fu brevettato proprio la versione che sarebbe diventata il 501 Original e divenne presto la prima scelta per allevatori e cercatori dell’ovest americano. Fu negli anni ’30 che questi pantaloni iniziarono a fare capolino anche nelle pubblicità ispirate allo spirito dei cowboy e di chi faceva i rodei.
Nello stesso periodo, le riviste di moda femminili ispiravano le donne a visitare i ranch utilizzando un paio di pratici jeans.
Questo aveva ispirato Levi’s a colmare il divario di mercato, realizzando versioni femminili, il 401 e il 701, chiamati Lady Levi’s. Già allora, la silhouette era fortemente attuale: erano pantaloni a vita alta, con gamba dritta e un lavaggio di un blu molto intenso.
Gli anni della guerra e i dettagli finali del Jeans 501
Le ultime modifiche al 501 arrivarono dopo la seconda guerra mondiale e, nei primi anni ’40 il jeans divenne più semplice e alcuni dettagli inutili vennero rimossi del tutto. Il progetto definitivo fu realizzato nel 1947, e mentre le tendenze influenzavano la sua ascesa, la silhouette era rimasta sempre la stessa del primo modello.
Il denim come icona della cultura pop
Il Levi’s 501 è entrato nella cultura popolare ufficialmente nel 1939, con il debutto del film western Stagecoach, dove John Wayne vestiva i panni di Ringo Kid, indossando i suoi 501 Originals.
Negli anni ’50 poi, fu utilizzato da star del cinema come Marlon Brando che lo indossa nel film di motociclisti The Wild One.
La versione più glamour del 501 arriva negli anni ’60, quando anche Marilyn Monroe aveva iniziato ad utilizzarlo, mentre dall’altra parte, artisti come Bob Dylan lo avevano adattato allo spirito rock, personalizzando il capo con disegni, toppe e ricami.
Negli anni ’80 Levi’s ormai aveva creato un capo così iconico che erano persino ambiti durante la guerra fredda, tanto da renderli merce scambiabile come valuta nel mercato nero.
Sono gli anni ’90 poi a diventare decisivi per il futuro del 501, che era ormai diventato globale.
Da attori, artisti, musicisti, il 501 era dappertutto e che le riviste lo utilizzavano per le loro copertine, come accadde su Vogue britannico del 1990. la cui copertina mostrava le modelle Cindy Crawford, Naomi Campbell, Linda Evangelista ed altre proprio con l’iconico jeans.
Negli ultimi anni, le collaborazioni con star come Haley Bieber e Jaden Smith, hanno portato il 501 ad una nuova generazione, ma che non dimentica mai l’aria di autenticità del capo.
La particolarità del jeans 501, come trovare la misura
Il 501 ha una particolarità che lo distingue da qualunque altro tipo di jeans, cioè la infinita varietà di modi in cui utilizzarli. Il 501 non è solo un capo di moda, ma riesce a trasformare totalmente la moda stessa.
Sono nati nel tempo, nuovi modelli che si discostano leggermente da quelli ultra rigidi (ancora in commercio), e che presentano alcune variazioni, come ad esempio l’81 che ha una gamba leggermente affusolata e una vita alta in stile jeans-mom.