Moda ft Food vs Food ft Moda: quando la moda diventa cibo ed il cibo diventa moda

Cosa potrebbero avere in comune i colossi mondiali Coca-Cola, Mc Donald’s, Moschino, Marc Jacobs?

Il detto “tutto fa moda” in questo caso col cibo ci ha preso in pieno.

Quante volte si è parlato di riciclo creativo, di prendere magari un vecchio barattolo di pomodori pelati, di togliere l’etichetta, colorarlo e magari trasformarlo in un pratico contenitore? Beh, anche Gucci ci ha pensato, forse con qualche centinaio di euro in più, trasformandolo in un contenitore di lusso e di tutto rispetto. 

Negli ultimi anni si è assistito ad un mood molto particolare, che ha visto importanti brand di generi alimentari collaborare (in alcuni casi) con case di moda rinomate. E’ il caso, ad esempio di Moschino, che ha creato una collezione ispirata alla famosa catena di fast food americana, il Mc Donald’s. La casa di moda ha creato una linea di abbigliamento ed accessori che riprendeva esattamente i colori delle divise dei dipendenti, “marchiando” ogni capo con una grossa “M” gialla, più arrotondata, quasi a formare una sorta di cuore.

In questo caso non è certo l’accordo tra i due brand, ma la iconica cover case “Mc Donald’s” ha sicuramente segnato tutto il 2014 colorando vistosamente gli smartphone delle affezionatissime.

Moda, Food e fotografia: connubio perfetto?

Ci ha pensato Linus Morales, fotografa di moda, a crearlo.

Infatti con il suo Fab Food, ha ricreato i marchi più famosi del mondo della moda attraverso il cibo.

Avreste mai pensato ad un toast marchiato Louis Vuitton od ad una bistecca che, al posto del timbro di qualità potesse presentare invece il marchio Gucci?

Con la sua food art ha praticamente creato un “cibo a forma di moda”, friggendo le F di Fendi, creando dei particolarissimi packaging per l’iconica Hermès e Dolce & Gabbana, insomma, offrendo il proprio, speciale, contributo ai due fiori all’occhiello dell’industria manifatturiera: moda e cibo, dimostrando quanto queste possano avere in comune e quanto esse possano coesistere in progetti di gusto ed originali.

Già nel 1982 era avvenuto qualcosa del genere, sotto altre forme sicuramente, ma un modo per avvicinare questi due mondi all’apparenza così diversi.

In quell’anno, infatti, Pierre Cardin aveva deciso di rilevare il ristorante Maxim’s a Parigi, applicando poi la stessa filosofia usata per la sua maison. Colonizzare il mondo dei prodotti alimentari, considerati ancora la punta di diamante della piramide del lusso.

Per quanto riguarda l’Italia, un caso emblematico è quello di Armani, che, con i suoi Armani Cafè, ha fimato una collezione di dolci, liberando nella sua couture l’universo dolce e raffinato del cioccolato.

Quando la Coca-Cola diventa un”must have” per le modaiole.

Ogni anno, un po’ come noi, la Coca- Cola decide di rifarsi il guardaroba!

L’avevamo vista vestirsi di Trussardi per i suoi 100 anni, l’abbiamo vista in limited edition riprendendo i freschi colori del brand Pinko, l’abbiamo vista nella Milano Fashion Week 2010 celebrare la femminilità affidandosi alle sapienti mani ed idee di Armani, Ferragamo e Gianfranco Ferrè.

O, ancora, nel 2013, Marc Jacobs ha realizzato una collezione con i motivi delle sue stampe più iconiche, a celebrare gli ’80s, ’90s ed i ’00s, presentando l’evoluzione della moda femminile attraverso tre diversi decenni, gli anni ’80, ’90 e 2000.

Chissà cosa ci aspetterà questo anno in diretta dall’armadio fashion della Coca-Cola!