Capitale d’Israele? Capitale del mondo religioso?
Negli ultimi tempi Gerusalemme è al centro dell’attenzione del mondo.
E non per il significato religioso che assume con la vicinanza del periodo natalizio.
“Siamo pieni di fiducia che queste suppliche e queste aspirazioni indice del valore che ai luoghi santi annette così gran parte della famiglia umana, rafforzino negli alti consessi, nei quali si discutono i problemi della pace, la persuasione dell’opportunità di dare a Gerusalemme e dintorni.
Ove si trovano tanti e così preziosi ricordi della vita e della morte del Salvatore, un carattere internazionale che, nelle presenti circostanze, sembra meglio garantire la tutela dei santuari.
Così pure occorrerà assicurare con garanzie internazionali sia il libero accesso ai luoghi santi disseminati nella Palestina.
Sia la libertà di culto e il rispetto dei costumi e delle tradizioni religiose.
E possa così sorgere presto il giorno in cui gli uomini abbiano di nuovo la possibilità di accorrere in pio pellegrinaggio ai luoghi santi per ritrovare svelato in quei monumenti viventi dell’Amore, che si sublima nel sacrificio della vita per i fratelli, il grande segreto della pacifica convivenza umana.
Con questa fiducia, Noi impartiamo di cuore a voi, venerabili fratelli, ai vostri fedeli e a tutti coloro che accoglieranno con animo volonteroso questo Nostro appello, in auspicio dei divini favori e come pegno della Nostra benevolenza, l’apostolica benedizione”
Così scriveva Pio XII nella sua enciclica In Multiplicibus Curis nel 1948 parlando della situazione di Gerusalemme e come la Santa Sede ipotizzava una via di pace duratura nella regione.
Gli anni passano e cambiano i papi ,ma non a Gerusalemme.
Una città che si trova in una situazione terribile dopo la decisione americana di considerarla capitale d’Israele scatenando proteste islamiche in tutto il mondo.
(continua nella pagina seguente)