Quando la bontà e l’innocenza dei bambini aiutano ad affrontare una malattia: la storia del bambino epilettico di Riccione
“C’era una volta una classe di una scuola di un bellissimo paese in riva al mare: in questa classe vi è un bambino un pò particolare, perchè purtroppo soffre di un brutto male. Un male, che ha un nome stranissimo: epilessia. Per colpa di questo brutto male, in certi momenti questo bambino fa movimenti molto strani, di cui non si rende nemmeno conto.
E’ come se piccole scosse elettriche lo colpissero.
Ma alla buona maestra di quella classe un giorno venne un’idea: insegnare ai suoi piccoli alunni cos’era quel male che colpiva il loro amichetto e come aiutarlo. Assegnò ad ogni compagnetto un compito: c’era chi doveva aiutarlo con le medicine, chi doveva chiamare la maestra, chi i bidelli, e chi i genitori.
Un compito scritto su un foglio in classe, che tutti i bambini dovevano rispettare. E da allora quel bambino non solo non si sentiva diverso, ma anche meno solo davanti a quel male.
Bellissima questa storia vero? Ma quello che è ancora più bello è che REALE: quella scuola esiste davvero,ed a Riccione. La maestra pure, e si chiama Elena Cecchini, i compagni di classe sono della scuola elementare ““Annika Brandi”, e il bambino si chiama Noah.
Un bambino normale,sano, fino a che un giorno a casa cominciò ad aver comportamenti strani: gli occhi si rovesciano, e la bava gli esce dalla bocca; mamma e papà lo portano al Pronto Soccorso, dove la diagnosi è un fulmine a ciel sereno: epilessia.
Ma cos’è l’epilessia?
L’epilessia è un disturbo neurologico, caratterizzato da un’ improvvisa perdita della coscienza e violenti movimenti convulsivi dei muscoli, dette “crisi epilettiche“; le cause possono essere diverse:
- condizioni genetiche
- lesioni cerebrali
- abuso di droghe o alcol