Dresda è una meta culturale e artistica tedesca da non perdere, una città verde da girare in bici e a piedi, lontano dallo smog e dal caos metropolitano.
Il fiume Elba la divide in due parti: la città vecchia con suoi monumenti storici e la città nuova, più moderna e festaiola.
Andiamo a scoprire insieme i principali tratti caratteristici di questa “Firenze sull’Elba”.
Zwinger- la Versailles di Augusto il Forte
Diciamolo, se sei un regnante del 1700 e non sei fissato con l’architettura francese o italiana non sei nessuno. Così Augusto il Forte, principe elettore della Sassonia e re polacco, ordinò di costruire lo Zwinger, ispirato alla famosa reggia di Versailles.
Dalla porta principale sormontata da un corona d’oro sorretta da quattro aquile si entra nel complesso architettonico barocco, che racchiude giardini, fontane e tre importanti musei: la Galleria degli Antichi Maestri (tra i quali Raffaello e Botticelli), il salone della matematica e della fisica e infine il museo delle porcellane.
Si tratta di una delle collezioni più grandi al mondo, dal momento che Augusto era andato in fissa anche con le porcellane cinesi. Indebitandosi come tutti i compratori compulsivi, costrinse i suoi alchimisti a trovare la combinazione chimica per creare l’oro, in modo da poter pagare i suoi debiti e continuare a farsi regali dalla Cina.
Nel tentativo di forgiare l’oro, gli umili servi del re riuscirono a compiere un miracolo ancora più eclatante: crearono un nuovo tipo di porcellana così bello, che la Cina a quel punto sembrò solo un lontano ricordo.
E Augusto e le sue porcellane tedesche vissero per sempre felici e contenti.
Frauenkirche- la chiesa di Nostra Signora
Completamente rasa al suolo a seguito dei bombardamenti angloamericani del 1945, la chiesa di Nostra Signora è il simbolo della rinascita di Dresda: fu ricostruita per la maggior parte con il materiale originario e, dopo tredici anni, le vennero restituite la sua architettura e cupola ispirate a quelle del barocco italiano.
All’interno troviamo affreschi non restaurati e un altare dorato da cui si staglia l’imponente organo, protagonista di numerosi concerti ed eventi.
In cima alla cupola si erge il dono degli inglesi alla Frauenkirche: una croce dorata, segno di pace, di riconciliazione e di un nuovo inizio.
L’Elba di Canaletto
Non molti sanno che il nostro Bernardo Bellotto (detto il Canaletto) trascorse molti anni a Dresda e ne fece la sua musa per molti quadri, esposti nel museo degli Antichi Maestri.
In particolare, camminando sul lungo Elba, si noterà una grande cornice rossa nel prato: è proprio da lì che Canaletto dipinse il quadro “Centro di Dresda visto dalla riva destra dell’Elba”. Guardando attraverso la cornice, si potrà ammirare il magnifico scorcio che ha fatto innamorare lui e tutti gli italiani emigrati a Dresda.
Per ammirare lo splendore dell’Elba dall’alto, si potrà salire sulla terrazza di Brühl, che non solo vi regalerà un’emozione unica, ma anche un panorama nofilter da incorniciare e mettere sul comodino.
Il cavaliere dorato
Sfarzo, amore per la romanità e un pizzico di megalomania: questi sono gli ingredienti per creare la statua di Augusto il Forte, grande appassionato di cavalli e di tutto ciò che luccica. Questo cavaliere dorato a mo’ di Cesare romano si erge alla fine di uno dei ponti che separa la città vecchia da quella nuova,
La sua grandezza e splendore lo eleggono a miglior soggetto per cartoline e foto nonché a monumento più famoso di Dresda.
Il palazzo che suona
Questa volta i tedeschi non ci stupiscono con un nuovo modo di abbinare sandali e calzini, bensì con un gioco d’acqua nella parte nuova della città.
Se vi addentrate nel cortile artistico “Kunsthofpassage”, potrete ammirare il cosiddetto “palazzo che suona”: sulla facciata blu principale si arrampicano tubi, imbuti e grondaie a forma di strumenti musicali che, al passare dell’acqua piovana, producono una piacevole musica.
Se vi state già preoccupando di non poter godere di questa melodia nel periodo estivo, state tranquilli, perché Dresda, con il suo 90% di rischio di pioggia assicurato, non vi deluderà.
La Moschea Yenidze
Cosa ci fa una moschea a Dresda? In realtà non si tratta di una vera costruzione religiosa, bensì di una ex fabbrica di sigarette che importava il tabacco dalla città ottomana di Yenidze, dalla quale l’edificio prende il nome.
Con un’abile trovata pubblicitaria l’ideatore della fabbrica è riuscito a portare un tocco esotico a Dresda, il che, visti i tempi che corrono, non guasta.
La moschea venne restaurata dopo i bombardamenti e ora è adibita a centro servizi e ristorante sul tetto, dove poter cenare in una magica atmosfera orientale.
Grosser Garten – il Grande Giardino
Villa in stile barocco sassone, laghetti con cigni annessi, sculture di figure mitologiche e composizioni floreali da giardino dell’Eden… la pausa dal sightseeing cittadino non è mai stata tanto dolce.
Riposarsi ma allo stesso tempo esplorare il giardino si può: una piccola locomotiva rossa su rotaie trasporta i suoi passeggeri in lungo e in largo per il parco. State attenti ai baby controllori, perché anche sui trenini tedeschi le multe sono molto salate.
Oltre ai grandi boulevard dove andare a piedi, in bici, con i pattini o altri strani e discutibili veicoli tedeschi, il giardino ha tre piccoli laghi dove fermarsi per assaporare la quiete in compagnia di cigni e aironi.
Per i più romantici c’è anche la possibilità di affittare una barca a remi fino alle prime luci del tramonto.
E chissà che non si affaccino rospi e pesciolini a intimarci di baciare il nostro Eric o la nostra Ariel.
Virginia Ripani