Nessuna squadra è in grado di vincere una partita senza un buono schema, e per le aziende vale lo stesso. Ogni impresa che si rispetti deve, necessariamente, avere il proprio business plan, un documento fondamentale per guidare il gruppo verso la crescita dei ricavi.
Avere una propria attività senza uno di questi programmi equivale a camminare bendati e senza orientamento. Il mondo dell’economia è una giungla, e una guida è fondamentale per orientarsi al meglio.
A cosa serve il business plan?
Un business plan che si rispetti ha, al proprio interno, una serie di argomenti che vanno necessariamente trattati. Oltre ad una strategia finanziaria, è obbligatorio che si valutino anche i punti di forza e le debolezze dell’azienda in questione, in modo tale da non farsi trovare impreparati di fronti ad eventuali problemi. L’ideale sarebbe, dunque, studiare delle strategie di mercato alternative.
Inoltre, è necessario anche valutare sino a quando è possibile mantenere valido l’attuale modello economico e quando diventa obbligatorio cambiarlo. Questo limite viene chiamato benchmark, ed è il confine ultimo verso cui si deve viaggiare prima di cambiare piano e varare nuove decisioni di carattere economico, poiché, una volta sopraggiunti a tale risultato, bisogna varare una nuova strategia per crescere ulteriormente.
Infine, bisogna anche capire da dove potrebbero derivare i fondi per sostenere la crescita dell’azienda e per la gestione dei partner commerciali.
Questo breve esempio di business plan è scarno, ma funzionale, ed è la base da cui qualsiasi azienda dovrebbe partire per alimentare la propria crescita.
Una mappa universale che varia a seconda del modello economico
Naturalmente, è impossibile redigere un unico modello di questo documento adattabile a qualsiasi azienda ed appartenente a qualsiasi settore commerciale. Ogni categoria ha troppe possibili divergenze ed i settori economici sono talmente diversi tra loro che è impossibile elaborare un modello comune. Ognuno ha le proprie necessità, a partire dall’attività famigliare sino a giungere alla grande multinazionale, ma il business plan è quella cartina che permette, ad entrambe, di giungere in porto sane e salve e di tenere la barca lontana da cattive acque.
Errori fondamentali da non commettere nella redazione del documento
Naturalmente, per redigere un business plan, è necessario corredare la parte analitica, dai numeri ai grafici ai dati, e la parte scritta, quella che serve per presentare il progetto ed espletare gli schemi riportati. Importante, in questo caso, è evitare gli slogan. Questo documento, infatti, serve in primo luogo a convincere gli investitori a puntare su un determinato progetto, ed in seconda battuta deve essere la guida fondamentale sempre a nostra disposizione. Infarcire questo progetto di slogan o di motti pubblicitari senza solidi dati al loro supporto sarà il primo passo verso il fallimento, poiché si perde tutto l’alone di credibilità che siete riusciti a costruirvi.
In sintesi, dunque, nel momento della redazione del business plan siate onesti, in primo luogo, con voi stessi. Cercate di capire quali possono essere le reali capacità del vostro lavoro e cercate di costruirvi un business plan su misura per quelle. Una volta ottenute le stime oggettive ed elaborate le stesse, nessuno potrà più fermare la vostra ascesa.