La scienza lo dice da anni, i dati annuali riportati dell’Organizzazione mondiale della sanità lo confermano: ogni anno sono ben tre milioni l’anno le morti attribuibili allo smog e in generale all’ inquinamento.
A causare il numero maggior di vittime, manco a dirlo, lo smog “da traffico”, ossia quello causato dai veicoli, e in particolare il biossido d’azoto. A questo s’aggiungono le polveri sottili e l’ozono troposferico.
Tre inquinanti, i cui livelli negli ultimi anni sono aumentati vertiginosamente, e la cui esposizione prolungata come è ormai risaputo porta a gravi danni a livello respiratorio, come pure a livello cardiovascolare.
A complicare il tutto il surriscaldamento globale del pianeta, in quanto le temperature elevate aumentano la quantità di aria inquinata che viene immessa.
Ma lo smog non farebbe male solo al corpo, ma anche alla mente.
Diversi studi, infatti, avrebbero evidenziato una stretta correlazione tra l’esposizione ad agenti inquinanti e l’insorgere di disturbi depressivi.
Un fenomeno, diffuso soprattutto nei bambini e negli adolescenti, come è stato osservato da alcuni ricercatori londinesi, i quali avrebbero attributo l’aumento dei disturbi depressivi all’aumento in particolare dei livelli del PM10 e del biossido d’azoto.
Nello specifico, è stato osservato come queste micro-particelle siano in grado di attraversare la barriera amato-encefalica andando ad intaccare in particolare l’area cerebrale che condiziona le emozioni, e in particolare la felicità.
Un altro studio, condotto da un team di ricercatori spagnoli, avrebbe evidenziato una possibile correlazione tra smog e altre problematiche di tipo neurologico, come il Parkinson o l’autismo, anche se ancora non vi sono evidenze sperimentali forti.
Inoltre, l’aria inquinata rappresenta un pericolo concreto per le donne in gravidanza, in quanto oltre alla barriera emato-encefalica, le polveri sottili possono attraversare anche la barriera placentare, provocando seri danni al feto.
Quello che emerge comunque è che lo smog rappresenta un pericolo concreto per l’intero organismo, e nessun organo e nessuna cellula del nostro corpo può considerarsi al sicuro
Questo deve portarci seriamente a riflettere tutti sui cambiamenti del nostro pianeta, a non pensare che “non ci riguarda” solo perchè noi magari godiamo di buona salute, perchè comunque “condividiamo lo stesso cielo” e un piccolo gesto può aiutare tutti.
Una domanda a cui spesso non riusciamo, secondo noi, a non trovare risposta, ma la risposta è più semplice di quanto si pensi, e piccoli gesti quotidiani possono davvero fare la differenza.
- Un piccolo, grande aiuto può derivare, ad esempio, dalle nostre scelte alimentari . Limitando il consumo, ad esempio, di carne rossa, preferendo alimenti proteici di origine vegetale come i legumi, si abbatte l’allevamento intensivo, che è la seconda causa principale dell’effetto serra.
- Meno sprechi energetici in casa, e sì all’energia “green”
- Muoviti di più, e l’ambiente e la salute ti saranno grati. Se non strettamente necessario, lascia in garage la macchina e muoviti utilizzando la bici, i mezzi pubblici oppure facendoti una bella camminata: l’aria sarà un pò meno inquinata
- Fatti messaggero dell’ecosostenibilità, condividendo un selfie in meno e un messaggio a tutela dell’ambiente in più.
SITOGRAFIA
Avvenire.it
La Stampa