Oggi vi raccontiamo la storia di Peter il Selvaggio e di John Windsor.

Siamo a Kensington Palace. Nella King’s Staircase (ultimata nel 1724), William Kent dipinse i personaggi della corte di Giorgio I che si muovono in architetture classiche romane, dove l’artista inglese si formò. Ambiente non tanto diverso dal Palazzo Ducale del Giardino a Parma (1561) voluto per ordine del duca di Parma Ottavio Farnese.  

Si possono trovare servitori turchi, le figlie ed altri valletti. La presenza che attrae maggiormente lo spettatore è sicuramente un ragazzo che si contraddistingue per la folta chioma ed uno sguardo decisamente accttivante che scruta lo spettatore, insieme al suo tutore pensieroso: il suo nome era Peter, oggi noto come “Peter il Selvaggio”

Peter_the_Wild_Boy Peter il Selvaggio e John: storie d'autismo a corte

Infatti fu scoperto nei boschi di Hannover da Giorgio I nella primavera del 1726 e portato a Londra dove visse a palazzo mostrando il suo spirito particolare che suscitò interesse da parte della nobiltà ma anche del popolo londinese.

Inviato nella campagna dell’Hertfordshire, Peter il Selvaggio visse timido e gentile fino alla morte nel 1785 all’età di settantadue anni, mostrando, in età adulta, un carattere non animalesco ma più aggraziato.

La sua deformità congiungeva le dita delle mani. Sgattaiolava per cibarsi di quanto la natura poteva offrire nei boschi, oppure irrequieto nei mesi invernali.

Solo nel 2011, mediante analisi del ritratto a Kensington caratterizzato da labbra così pronunciate e dalla chioma particolarmente ricca oltre che particolari dettagli biografici come il fallimento nell’apprendimento, si è potuto scoprire che Peter il Selvaggio era in realtà affetto da quello che oggi si considera spettro autistico (precisamente la sindrome di Pitt Hopkins).

Tuttavia, il suo carattere fece colpo già sulla principessa Caroline a tal punto che desiderava dormire presso la porta della sua camera, per terra.

La sua storia così dolce e piena di solidarietà verso questo giovane autistico che sembra quasi un naturale prologo ad un’altra principessa che molto ha dato ai bisognosi, soprattutto quelli coinvolti nelle mine antiuomo o comunque disabili non diversi da Peter.

Infatti, il palazzo fu la residenza di Lady Diana Spencer (11961-1997) “The People’s Princess” che qui visse crescendo i suoi figli William ed Harry.

Il primo ha deciso di vivere lì, insieme a sua moglie Catherine Middleton ed i suoi figli nello sfondo non solo dell’insegnamento straordinario della defunta madre  ma anche di storie come quella del giovane tedesco. 

Un altro autistico membro della Royal Family non fu un ragazzo selvaggio ma un principe, John Windsor, quinto figlio di Giorgio V nato nel 1905 e morto nel 1919.

Visse a Sandrigham, malato di epilessia fin da piccolo (la prima crisi convulsiva la ebbe all’età di 4 anni) quindi si pensava non fosse giusto per lui apparire in pubblico tranne che nelle grandi occasioni fino al suo undicesimo compleanno.

Le sue disabilità fisiche e d’apprendimento dimostrarono che il giovane principe era affetto d’autismo

the-kings-speech_wide-0fd82f2afca16cfe56b425b2f06dc756775019ec-s800-c85 Peter il Selvaggio e John: storie d'autismo a corte
Fonte: NPR

Nel film “King’s Speech” Collin Firth, nei panni di Giorgio VI balbuziente spiegò al suo logopedista che suo fratello John Windsor era un ragazzo dolce. 

Peter il Selvaggio e John Windsor sono ora solo un affresco e qualche foto in bianco e nero, elementi culturali, ma in grado di spiegare la loro vita carica di solidarietà.

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