Libro digitale: la nuova frontiera della lettura?
Alla fermata dell’autobus, in metropolitana o sul tram, oramai sono disparati i luoghi dove si possono vedere sempre di più persone leggere sui vari dispositivi elettronici presenti in commercio, siano essi il classico Kindle, il tablet o – perché no – i nostri smartphone.
Gli italiani cosa preferiscono: libro digitale o la cara vecchia carta?
Secondo gli ultimi dati AIE – Associazione Italiana Editori, dopo un 2019 in netta crescita (+4,9% a valore e +3,3% come numero di copie rispetto all’anno precedente) durante la crisi dovuta al Covid-19 il mercato italiano dell’editoria ha subito un grande calo delle vendite con una perdita totale che ammonta a circa 134 mila euro.
Ad incidere su queste perdite, sicuramente un grande impatto è stato dovuto alla chiusura delle librerie e al mancato lancio delle novità letterarie. Se consideriamo il periodo dal 16 marzo fino al 3 maggio, il calo delle novità è stato pari al 66,3%.
Tuttavia, il lockdown ha confermato la crescita degli e-commerce. La possibilità di acquistare online, ha incrementato alcuni settori come quello letterario. Gli store online infatti raggiungono il 47% delle vendite di libri contro il 26,7% dell’anno precedente.
La situazione per le letture cartacee e dunque per il futuro delle librerie, è decisamente peggiorata dalla crisi. Purtroppo, dati alla mano, possiamo vedere che mentre gli store online acquistano uno spazio maggiore, a rimanere attive saranno soltanto le librerie capaci di fidelizzare la propria clientela o che hanno permesso la consegna a domicilio.
In ogni caso, sebbene durante questa emergenza, sia stato dato modo di approfittare del digitale attraverso quella solidarietà che consentiva di leggere e-book gratuitamente o a prezzi ribassati, il costante calo della lettura potrebbe essere legato anche ad un nostro diverso uso del tempo o di una nostra semplice mancanza di cultura alla lettura, ciò che è chiaro è che per il lettore carta e digitale sono ormai diventati strumenti intercambiabili.
Ma l’avvento dei libro digitale quali cambiamenti ha portato all’editoria italiana?
Oltre a una rivoluzione editoriale e l’avvicinamento alla lettura di quei non-lettori spaventati dal cartaceo, l’e-book ha aperto non pochi dibattiti e scuole di pensiero.
In fondo l’e-book è più economico. Certo, bisogna fare un investimento iniziale per l’acquisto del dispositivo, ma è possibile comperare qualsiasi genere di libro a un prezzo minore rispetto alla versione cartacea (o addirittura si possono scaricare titoli gratis!). È più leggero. Ti permette di avere in un uno spazio ridotto centinai di titoli che, a differenza del cartaceo, non devi spolverare ogni settimana. Il libro digitale è amico dell’ambiente. Ça va sans dire, l’impatto ambientale del digitale è decisamente minore rispetto al classico formato cartaceo.
L’e-book ha portato anche a un radicale cambiamento del concetto di copertina. Se in libreria la copertina è un consolidato strumento di marketing, con il digitale si va a perdere questo concetto. La copertina come la conosciamo noi è morta, nel senso che con l’e-book viene a mancare quel contatto fisico e visivo a cui siamo tanto abituati.
Inoltre, per l’editoria professionale, per la scolastica e per il settore ragazzi il digitale offre più immediati vantaggi di utilizzo.
Ma a onor del vero con l’e-book inevitabilmente si perde qualcosa. Oltre ad andare man mano a diminuire il nostro sforzo cognitivo per la lettura, vengono a mancare anche le nostre percezioni sensoriali del libro.
Con il libro digitale ci priviamo dell’odore e del contatto con la carta. Ci priviamo di incantevoli copertine e, oltre a ciò, i libri cartacei non finiscono mai la batteria! Ci priviamo anche della possibilità di avere una libreria fisica che ti faccia sentire sempre a casa e che vada a rievocare dei ricordi. C’è qualcosa di più triste di una casa senza libri?
Insomma, viva il progresso, ma non rinunciamo alla carta.