Igor Mitoraj nasce nel 1944 in Germania, da genitori polacchi, la sua passione per l’arte lo porta a studiare all’Accademia di Cracovia per poi proseguire gli studi a Parigi dove diviene pittore e facchino, per mantenersi nella stupenda città francese.
Non aveva un soldo in tasca , ma pur di restare era disposto a fare di tutto. Quando la passione ti muove niente può fermarti, nemmeno le difficoltà economiche.
A Parigi rimase rapito dal fascino dalla cultura Precolombiana, a tal punto da decidere di trasferirsi per un anno in Messico.
Grecia: l’amore per la classicità
Viaggiò molto, ma è la Grecia che diventerà fonte di massima ispirazione per l’artista, dalla passione per la classicità della cultura ellenica nascerà il suo stile; qui nasce la sua ossessione verso i busti maschili, che nel corso della sua carriera taglia e spezza, proprio come le rovine del mondo classico.
Le sue creazioni appaiono come pezzi di quell’uomo che mantiene la forza del pensiero, del grande pensiero del passato che in qualche modo si ha il compito di tramandare.
Le fratture presenti nelle opere di Igor Mitoraj, riportano al mistero del passato che si manifesta proprio attraverso quei frammenti di corpi , trasformandoli in reperti capaci di rievocare il tempo che fu.
Nonostante il costante richiamo al passato come qualcosa da non dimenticare, le sue figure vogliono sempre riflettere anche la situazione dell’uomo contemporaneo, i drammi quotidiani che lo circondano, le sofferenze. Igor Mitoraj sceglie, attraverso le sue sculture, di schierarsi dalla parte degli “eroi perdenti”.
Igor Mitoraj: Un nuovo inizio a Pietrasanta
Nel 1983 si trasferisce a Pietrasanta, cittadina votata all’arte da sempre, qui scoprì il marmo e il bronzo come materiali ideali per le sue sculture che nel corso degli anni verranno collocate nelle piazze storiche o in edifici, chiese antiche, quasi a confermare quella trasformazione e stratificazione tra passato e presente che attraverso le sue opere in continua evoluzione , l’artista ha sempre cercato di raccontare
Pensare che quando arrivò a Piestrasanta c’era solo un vecchio albergo scalcinato e sei letti per camera e senza acqua calda: questo fu l’inizio di molti dei grandi che hanno scelto questa fascinosa cittadina Toscana come residenza artistica, come Botero, Finotti, Yasuda, Ciulla, Fonseca … volevano diventare scultori nella città della scultura e ci sono riusciti.
Igor Mitoraj: La madre, le origini, e la costante ricerca del passato
Se chiedevi a Igor Mitoraj il segreto del suo successo , la sua risposta era scontata , “Sua Madre “.
Nella Polonia comunista sarebbe potuto diventare tutto: ingegnere, medico, operaio, ma è stata lei a spingerlo oltre la cortina di ferro.
Lo esortò a fuggire, ad andarsene , a scoprire il mondo, e ritrovare suo padre, francese di nascita, che la guerra divise dalla madre, e non permise mai all’artista di conoscere, neanche in fotografia, nemmeno tramite un volto. Volti che diveranno la sua ossessione artistica. Doveva fuggire dalla Polonia per dar la caccia al futuro e ritrovare il passato, doveva ritrovare le sue radici: le sue opere sono questo, la ricerca costante di un passato perduto ma da non dimenticare.
Igor Mitoraj: La Valle dei Templi e l’esposizione di una vita
Nel 2011 ha luogo una delle sue esposizioni più riuscite: nella Valle dei Templi di Agrigento furono collocate 18 gigantesche opere bronzee affiancate ai millenari templi.
In quell’occasione si creò un’atmosfera classica unica e indimenticabile , in cui creature monumentali modellate nel bronzo o nel travertino sembravano dialogare con la grandiosità della storia. Un meraviglioso incontro tra presente e passato, che creano insieme un futuro a cui guardare.
Igor Mitoraj è morto a 70 anni il 6 ottobre 2014 a Parigi nella città che lo ha ospitato per molto tempo e che da sempre è simbolo di ritrovo di artisti e menti creative.