Tie & Dye: di cosa si tratta?
Il Tie & Dye torna finalmente alla ribalta dopo un lunghissimo “silenzio stampa”: l’amato (e temuto) trend psichedelico, un vero e proprio fenomeno multicolor, diventa protagonista delle sfilate spring/summer di questo 2020.
Vanta origini antichissime, gli si attribuiscono significati culturali ogni volta che torna in passerella (e nei nostri armadi!), è amato dagli hippie di tutto il mondo ed oggi diventa il trend preferito di big come Dior, Versace, Emporio Armani, Ermenegildo Zegna ed Emporio Armani, ma anche Alberta Ferretti e Kenzo, che tra main e capsule collection l’hanno inserito davvero dappertutto.
Il “tie-dye” nasce da un’antichissima tradizione indiana: come suggerisce il nome, questa tecnica “annoda e tinge” i tessuti, impregnandoli di sfumature délavé.
Questo tipo di tintura crea sui tessuti tonalità e disegni geometrici del tutto casuali, unici ed imprevedibili, poiché dipendono dalla diversa combinazione di pigmenti e acqua, per un risultato psichedelico, ed al contempo profondamente seduttivo.
Tie & Dye: Origini e storia
Questo procedimento, che consiste nel tingere tessuti con colori e pigmenti diversi, risale circa all’ottavo secolo: nasce in Giappone, ma si diffonderà moltissimo anche in Cina, Indonesia e Malesia.
Usato per cerimonie rituali, il tie & dye è rinomato nella storia del costume soprattutto per il suo legame coi movimenti rivoluzionari libertini. Questo stile è infatti spesso diventato parte integrante delle contro culture.
Tra gli anni Sessanta e Settanta, infatti, il tie & dye viene riscoperto e rivisitato: siamo negli Stati Uniti, al tempo dei figli dei fiori, di Woodstock e del Magic Trip di Ken Kesey e i Merry Pranksters.
La possibilità di creare capi multicolor, unici, psichedelici, si adatta alla perfezione con quella filosofia libertina e pacifista: è così che il tie & dye diventa un vero e proprio simbolo del movimento hippie, simbolo di un’era.
Icona assoluta di questo movimento fu ovviamente Janis Joplin.
Nei favolosi anni Novanta, invece, è la cultura grunge ad appropriarsi di questo trend: ve li ricordate i tempi dell’adolescenza, quando bastava annodare una maglietta ed immergerla in acqua e tintura per creare un capo nuovo e alla moda? Ecco.
Il tie & dye dopo i 90’s sembrava averci salutato per sempre, (insieme all’adolescenza, per l’appunto), e invece.
Nell’ultimo decennio alcune celebs hanno, di tanto in tanto, timidamente tirato fuori dai loro armadi capi tie & dye, vedi Jared Leto, Vin Diesel, Jonah Hill e soprattutto Kanye West.
Finché due estati fa numerosi brand, da Michael Kors a Chanel, da Roberto Cavalli a Proenza Schouler, hanno deciso di cavalcare nuovamente l’onda della tendenza hippie (vedi Coachella style), che si è ovviamente diffusa a macchia d’olio anche su Instagram.
Con proposte di mini dress e abiti maxi, jeans scoloriti e top annodati, queste maison si erano così avvicinate al “boho style“, dove il tie & dye spunta qua e là strategicamente introdotto tra fantasie romantiche, pizzi, frange, merletti, insieme a collanine, ciondoli, cinture intrecciate e agli immancabili camperos.
L’insieme offriva un vero e proprio dress code da spiaggia, ma con dettagli rock, volutamente casual ed al contempo femminili, seducenti.
E non furono di certo esclusi gli outfit maschili: basti pensare al 2019 e all’attesissimo dj set di Virgil Abloh. Founder di Off-white, direttore creativo delle collezioni uomo firmate Louis Vuitton, reo di aver riportato l’attenzione sulla moda uomo presentandosi all’annuale after party «Rhonda: queen of the desert» con una tee tie & dye.
Da non dimenticare, nello stesso anno, anche il notevole lavoro di Rei Kawakubo per Comme des garçons, con i
Il trend si è da lì riversato nelle collezioni uomo della stagione successiva, l’autunno-inverno 2019/20, prima da Berluti, poi nella sofisticata maglieria firmata Emporio Armani, seguito dal neon sfacciato di Dsquared2.
Insomma, il tie & dye era decisamente tornato alla ribalta e riconquistato una grossissima fetta di mercato.
Tie & Dye oggi: primavera/estate 2020
Per la Primavera Estate 2020 il tie & dye è (ri)tornato, ma stavolta in versione soft.
Basta guardare le proposte di Christian Dior, Versace, Acne Studios, Isabel Marant, Alberta Ferretti, Msgm, Ralph&Russo: le maison che hanno deciso di raccontare, ancora una volta, quest’iconico stile sulle passerelle, lo hanno fatto seguendo percorsi e abbinamenti diversi, ma ottenendo risultati davvero notevoli.
Non ci sono più soltanto le t-shirt a far da protagoniste, basta con felpe e parei: è giunto il momento delle tute workwear, delle giacche e dei vestiti. Di tailleur e salopette.
Il tutto, ovviamente, iper femminile.
Insomma, si tratta di un tie & dye sofisticato, delicato, reinterpretato secondo i più diversi stili.
Come si abbina il Tie & Dye?
Il tie & dye può essere abbinato (quasi) con tutto: basta avere gusto e furbizia.
E’ un trend così longevo da avere tutti i requisiti per essere un vero e proprio must, e non solo per l’estate in spiaggia.
La parola chiave è: semplicità. Per il resto va d’accordo con tutto: jeans skinny, tacchi alti, sneakers, sandali, camperos e salopette.
Basta guardare le passerelle del prêt-à-porter 2020 per trovare ispirazione: dalla tuta neo-gipsy di Christian Dior alla giacca di Versace, passando per il neo romanticismo di MSGM con le sue camicie in stile vittoriano ed i suoi meravigliosi intarsi crochet.
O ancora, il tailleur psichedelico di Sally Lapointe, la salopette di Alberta Ferretti mescolata con camicette romantiche e super femminili e sandali alla schiava.
Insomma, chi più me ha più ne metta: gli abbinamenti sono molteplici, lasciatevi ispirare e trovare il vostro look in stile tie & dye!