John Lennon, ( 9 ottobre 1940 – 8 dicembre 1980), è stato cantautore, polistrumentista, paroliere, attivista, attore cinematografico e regista britannico. Oltre che musicista, è stato uno dei personaggi più influenti della storia moderna. La sua adolescenza, la riassume così:
“Il dolore più grande è non essere desiderati, renderti conto che i tuoi genitori non hanno bisogno di te quando tu hai bisogno di loro. Quando ero bambino ho vissuto momenti in cui non volevo vedere la bruttezza, non volevo capire di non essere voluto. Questa mancanza di amore è entrata nei miei occhi e nella mia mente. Non sono mai stato veramente desiderato. L’unico motivo per cui sono diventato una star è la mia repressione. Nulla mi avrebbe portato a questo se fossi stato “normale”.A volte, al contrario, mi sento sollevato per il fatto di non avere genitori. La maggior parte dei parenti dei miei amici assomigliava poco a degli umani. Avevano la testa piena di timori piccolo borghesi e invece la mia testa era piena di idee mie! Vivevo divertendomi, aspettando segretamente qualcuno con cui comunicare. La maggior parte della gente era in catalessi; alcuni erano morti per metà e non ci voleva molto a divertirli.”
John Lennon e Paul McCartney: il mito dei Beatles
Dal 1960 al 1970 fu compositore e cantante del gruppo The Beatles, dei quali, in coppia con Paul McCartney, compose anche la maggior parte delle canzoni.
Con McCartney formò una delle più importanti partnership musicali di successo della storia della musica del ventesimo secolo. John Lennon è il cantautore di maggior successo nella storia delle classifiche inglesi seguito da McCartney. Nel 2002, in un sondaggio della BBC sulle 100 personalità britanniche più importanti di tutti i tempi, si è classificato ottavo.
Lennon si sposò due volte: dal primo matrimonio con Cynthia Powell ebbe il figlio Julian, mentre dal secondo matrimonio con l’artista giapponese Yoko Ono nacque il figlio Sean.
John Lennon, Yoko Ono e la svolta pacifista
Terminata l’esperienza con i Beatles, John Lennon proseguì come musicista solista, nonché attivista politico e paladino del pacifismo. Questo gli causò problemi con le autorità statunitensi (FBI), che per lungo tempo spiarono tutte le sue attività, considerandolo un sovversivo e rifiutandogli più volte la Green Card.
Poche settimane dopo l’uscita del suo ultimo disco Double Fantasy, che rappresentava il suo ritorno alla musica dopo sei anni di assenza dal mercato, la sera dell’8 dicembre 1980 alle 22.51, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, mentre Lennon si accingeva a rincasare con la moglie e si trovava di fronte all’ingresso del Dakota Building, nell’Upper West Side a New York, un venticinquenne squilibrato di nome Mark David Chapman esplose contro di lui cinque colpi di pistola, colpendolo alle spalle quattro volte, un quinto colpo non andò a segno, mentre esclamava: «Hey, Mr. Lennon».
John Lennon: la fine della vita e l’inizio del mito
Lennon fece in tempo a fare ancora qualche passo salendo i gradini che portavano alla guardiola della sicurezza mormorando «I was shot…» (Mi hanno sparato), prima di cadere al suolo perdendo i sensi. Soccorso da una pattuglia di polizia, Lennon perse conoscenza durante la corsa verso il Roosevelt Hospital, dove fu dichiarato morto alle 23:15. Il mondo della musica, in quel momento, ha perso molte parole.
Qualche anno fa la moglie, Yoko Ono, ha dichiarato che quella notte e i giorni successivi, i fan si diressero sotto quella che era la loro casa cantando a squarciagola le canzoni di John Lennon, Imagine in particolare.
La donna ha detto che se da una parte era grata per tutto l’amore che i fans stavano dimostrando per la morte del marito, dall’altra avrebbe voluto solo piangere e stare in silenzio. Ma John era ed è un mito, ha cambiato la storia della musica ed è entrato nel cuore di tutti, diventando un’icona intoccabile insieme a Freddie Mercury: due giganti di cui sentiamo la mancanza.
«Non ho paura di morire, sono preparato alla morte perché non ci credo. Penso che sia solo scendereda un’auto per salire su un’altra.»«Non rimpiango niente di quello che ho fatto, davvero, a parte forse di aver ferito altre persone. Non rinnego niente.»
Grazie di tutto John