Il pittore Francesco Hayez è uno dei principali esponenti del romanticismo storico, passato alla storia con “Il bacio”, che parla di coraggio, passione e amore per una donna che molti uomini hanno amato e a cui molti hanno donato la vita: l’Italia.
Le origini del pittore Francesco Hayez
Le umili origini del pittore Francesco Hayez fanno si che i genitori, quando è ancora bambino, decidano di affidarlo ad una zia sposata con l’antiquario e collezionista d’arte Francesco Binasco che, intuendone le capacità artistiche lo impiega come restauratore per le proprie attività commerciali.
Le condizioni difficili in cui è nato, si trasformano ben presto in opportunità, fornendogli occasioni e conoscenze, che saranno preziose per il futuro.
Tuttavia Hayez non seguirà a lungo la carriera da restauratore, decidendo di andare a bottega dal pittore Francesco Magiotto; successivamente frequentò tra il 1803 e il 1806 i corsi di pittura della Nuova Accademia di Belle Arti di Venezia.
A diciotto anni , dopo aver vinto un concorso all’Accademia di Venezia si trasferì a Roma, dove conobbe Antonio Canova , che di fatto divenne suo mentore aiutandolo a ricevere premi e riconoscimenti.
La vita sregolata che il pittore conduceva a Roma lo costrinse ad allontanarsi per un periodo dalla città, fu proprio il Canova a spingerlo a farlo, dopo che Hayez subì un’aggressione per mano del marito di una sua amante. Saranno gli ambienti intellettuali di Milano a trasformare Hayez in un artista “impegnato”.
Francesco Hayez a Milano: il cambiamento di vita
Nel 1818 si trasferisce a Milano e conosce Alessandro Manzoni, Tommaso Grossi ed Ermes Visconti, alfieri del romanticismo e ferventi patrioti.
Hayez prende a cuore questi ideali e si mette al lavoro per realizzare alcune delle sue opere più celebri: I Vespri siciliani , Aiace d’Oileo e Il bacio, opera considerata simbolo del romanticismo italiano.
Quello che a prima vista è un bacio tra due amanti clandestini, appassionato e fugace, diventato emblema di un amore romantico e profondo, di quelli in cui si è disposti a rischiare la vita per riuscire a stringere tra le braccia la persona amata.
In realtà è l’emblema del Risorgimento e della lotta per liberare l’Italia (che ancora non era tale) dall’oppressore straniero.
Proprio dal Manzoni, che ambientò i Promessi sposi nel ‘600, raccontando di fatto quanto stava accadendo nel contemporaneo ‘800, Hayez impara ad utilizzare personaggi mitologici e come palcoscenico per i suoi dipinti utilizza scene ambientate in un passato lontano, col fine di rappresentare e divulgare gli ideali del Risorgimento evitando la censura dell’oppressore “austriaco”.
Oltre che per i dipinti con soggetti epici e mitologici, il pittore Francesco Hayez è celebre per aver ritratto gli uomini più famosi del suo tempo: tra tutti sono noti i ritratti di Alessandro Manzoni e di Camillo Benso conte di Cavour.
Una curiosità
Esistono tre versioni de Il bacio, 1859, 1861 e 1867, in ognuna delle quali a variare è il colore dell’abito della donna che di volta in volta raccontavano la situazione politica del tempo vissuta dal regno d’ Italia .
L’amore per la patria accompagna i quadri del pittore Francesco Hayez, dimostrando come la forza delle idee e degli ideali operino sempre buoni frutti.
Dopo la sua morte, molte sono state le circostanze in cui gli è stato reso omaggio, tanto dai colleghi quanto dalle persone comuni.
In vita ha ricevuto elogi da Mazzini, Sthendalche lo consideravano un ottimo pittore ma soprattutto un ottimo narratore degli a e e ti di quegli anni. Di fatto Francesco Hayez racconta il Romanticismo, le sue tappe fondamentali e i suoi protagonisti.