Nelle opere di Francis Bacon appare evidente l’angoscia legata ad un’esistenza dolorosa, in cui ogni gioia è stata pagata con un devastante dolore.
I lutti che straziano il cuore, l’artista li ha dovuti affrontare alla vigilia dei momenti più alti della sua carriera. Perché l’esistenza non dà mai nulla senza chiedere altro in cambio…
Francis Bacon: la storia
Senza dubbio è stato uno dei pittori più celebri del XX secolo. Nasce in una ricca e nobile famiglia inglese in cui suo padre, capitano della fanteria leggera dell’esercito britannico, uomo estremamente rigoroso e marziale, con il quale vivrà sempre un rapporto conflittuale ebbe inevitabilmente un ruolo fondamentale nelle sue opere tormentate che gli hanno fatto guadagnare l’appellativo di “Spietato”.
Omosessuale in un’epoca e in una nazione in cui era reato, grande bevitore, giocatore sciagurato. Conduceva una vita senza regole, come molti altri artisti che hanno tracciato un solco nella storia dell’arte.
A soli 16 anni venne mandato via di casa dopo aver fatto outing sulla sua omosessualità.
Francis Bacon e l’Europa
Questo accadimento lo portò a trasferirsi a Londra, per poi visitare le città di Berlino e Parigi dove entrò in contatto con le opere di Picasso, queste città giocheranno un ruolo chiave nella sua formazione artistica
Nel 1933 dipinse una delle sue opere più famose Crucifixion che viene notata dal critico Herbert Read e accettata in una mostra collettiva della Mayor Gallery, a Londra.
La sua prima personale arriva nel 1934 però non riscuote alcun successo. Negli anni Quaranta il suo studio a Londra diventa un punto di riferimento per artisti, intellettuali e giocatori di azzardo.
Il successo di Francis Bacon
Il successo arriva nel 1944 con il trittico Three Studies for Figures at the Base of a Crucifixion.
Tra il 1948 e il 1949 realizza la serie Heads e dal 1949 al 1956 dipinge ben venticinque papi per la serie Popes, in cui spicca il capolavoro Study after Vélazquez’s Portrait of Pope Innocent X (1953), ispirato al celebre dipinto dell’artista spagnolo (1650).
Il viso trasfigurato del papa è un vero e proprio grido che racconta l’angoscia della società dell’epoca. Nel 1962 viene allestita una sua retrospettiva alla Tate Gallery di Londra.
I dolori di Francis Bacon
Ed ecco il primo contrappasso: l’evento sarà il giorno prima dell’inaugurazione dalla prematura scomparsa di Peter Lacy, amante di Bacon.
Per il secondo dobbiamo aspettare il 1971, alla vigilia di una straordinaria mostra al Grand Palais: perde la vita George Dyer, altro compagno del pittore.
Francis Bacon muore a Madrid nel 1992 per un attacco cardiaco causato dalla sua asma cronica, la stessa che gli impedì di poter partecipare alla seconda guerra mondiale e che lo costrinse a studiare a casa invece che a scuola quando era bambino.
Una curiosità sull’artista
Negli anni della maturità, Bacon ha distrutto molti dei suoi dipinti realizzati in gioventù.